La scienza in Cina: dai Qin-Han ai Tang. Shushu - La divinazione

Storia della Scienza (2001)

La scienza in Cina: dai Qin-Han ai Tang. Shushu - La divinazione

Li Jianmin
Fu Daiwie

Shushu - La divinazione

Introduzione all'arte dei pronostici

di Li Jianmin

Con 'arte dei pronostici' (shushu) si designa una serie di metodi per la previsione del futuro elaborati nella Cina preimperiale, che hanno avuto un ruolo significativo nella storia e nella cultura di questo paese. Il termine shu ricorrente nell'espressione shushu possiede il duplice significato di 'numeri' ‒ con i valori fausti o infausti che vi venivano associati ‒ e di 'calcoli'. Nell'Antichità, i numeri erano considerati espressione della Natura, e l''arte dei numeri' o 'dei calcoli' (significati letterali di shushu) era concepita come un sistema di leggi naturali regolanti l'Universo. La scienza dei pronostici includeva pertanto teorie e tecniche volte a mettere in contatto uomo e Cielo; essa costituiva allo stesso tempo una concezione tradizionale dell'Universo e una varietà di metodi di divinazione basati su tale concezione. In epoca Tang, un letterato confuciano, Yan Shigu (581-645), identifica la shushu con la divinazione; ma la disciplina abbracciava anche lo studio di diverse forme di corrispondenza, incluse quelle relative al tempo e allo spazio.

Esistono due tesi tradizionali circa le origini dell'arte dei pronostici in Cina. Secondo la prima, le speculazioni su yin e yang e sulle Cinque fasi ‒ insieme alla mantica a esse associata ‒ risalirebbero in ultima istanza a Zou Yan (attivo nel 300 a.C.). Una seconda teoria, sostenuta per esempio nella sezione shushu della Biblioteca completa dei quattro depositi (Siku quanshu), una ponderosa collezione imperiale di tutti i generi di scritti compilata nel 1782, asserisce che lo studio delle scienze occulte è in realtà una branca degli studi sul Classico dei mutamenti. Tuttavia, queste tesi sono entrambe inesatte. Come appare con sempre maggiore evidenza dai documenti portati alla luce negli scavi archeologici degli ultimi anni, i concetti di yin e yang e delle Cinque fasi non sono il prodotto di una singola personalità, ma nascono da una visione dell'Universo maturata attraverso la pratica delle rilevazioni astronomiche, dei calcoli calendariali e della divinazione mediante gusci di tartaruga. Le maggiori teorie sui pronostici presero forma in Cina nell'arco dei trecento anni che vanno dal periodo degli Stati combattenti agli Han occidentali. Intellettuali dell'età preimperiale, e tra questi pensatori sia confuciani sia taoisti, elaborarono i propri concetti nell'ambito di questa visione. A essa sono riconducibili, per esempio, le idee della corrente Huang-Lao, che all'inizio della dinastia Han si richiamava all'Imperatore Giallo e a Laozi, e le teorie cosmologiche discusse negli apocrifi (chenwei) in epoca leggermente più tarda.

Come è stato mostrato da Li Ling, i sistemi per la formulazione di pronostici nella Cina antica possono essere suddivisi in tre gruppi principali: metodi connessi all'astronomia o alla scienza calendariale, come le divinazioni astrologiche e mediante cosmografo (shi); metodi connessi al culto della forza numinosa di animali e piante, come l'interpretazione dei gusci di tartaruga e la divinazione mediante steli di achillea; i metodi basati sul corpo umano o sugli spiriti, come l'interpretazione dei sogni, le pratiche esorcistiche o le offerte di sacrifici. Una prima classificazione tuttavia era stata formulata già nel I sec. d.C. La sezione bibliografica della Storia della dinastia Han [anteriore] (Hanshu) riferisce che la biblioteca imperiale degli Han custodiva 2258 fascicoli di scritti di mantica (shushu), classificati in sei gruppi maggiori: astronomia, calendario, Cinque fasi, divinazione mediante gusci di tartaruga, fisiognomonia e metodi vari di divinazione (zazhan). Il sistema delle Cinque fasi (wuxing) si basava sulla supposta mutua risonanza tra Metallo, Legno, Acqua, Fuoco e Terra, i cinque agenti correlati alle stagioni e alle direzioni, che nella Cina antica erano considerati all'origine della moltitudine dei fenomeni. La maggior parte dei titoli elencati nella bibliografia della Storia della dinastia Han [anteriore] nella categoria delle Cinque fasi concerne in effetti modelli cosmologici per la scelta di giorni propizi. A partire dal periodo medievale, questa sovrapposizione fu sistematizzata dai compilatori delle storie dinastiche e di altri documenti ufficiali: l'arte dei pronostici fu inglobata nella scienza delle Cinque fasi, e questa si accrebbe fino a includere vari tipi di divinazione associati alla mantica tradizionale. Così, nel suo Compendio delle Cinque fasi (Wuxing dayi), Xiao Ji (fine del VI sec.) riassume le principali teorie di shushu correnti nel periodo anteriore alla dinastia Sui (581-617).

Nel tempo, l'astronomia e i computi calendariali finirono per separarsi dall'arte dei pronostici. In compenso, nel XVIII sec., i compilatori della Biblioteca completa dei quattro depositi vi avrebbero incluso la matematica e l'ormai matura geomanzia, ovvero l'individuazione di siti fausti per abitazioni e sepolture. Nelle epoche più remote, l'arte dei pronostici e le tecniche connesse alle pratiche macrobiotiche erano note sotto la comune designazione di 'arte delle formule' (fangshu). Nel trattato che va sotto questo nome all'interno della Storia della dinastia Han posteriore (Hou Hanshu), le tecniche macrobiotiche (yangsheng) abbracciano la medicina vera e propria e la ricerca dell'immortalità, passando per le metodiche sessuali. Anche in altre storie dinastiche, così come nelle enciclopedie, le sezioni dedicate all'arte delle formule si occupavano spesso di medicina. La scienza delle previsioni e la macrobiotica erano di fatto due branche del sapere strettamente collegate.

I libri sui pronostici e quelli su arti in qualche modo parallele, quali per esempio la medicina, condividono un certo numero di caratteristiche. Si tratta in genere di testi anonimi, attribuiti a leggendarie figure di imperatori, o proposti come tradizioni di tecniche risalenti a questi personaggi. Un'opera di questo tipo si presenta spesso come una stratificazione di materiali di diversa natura e datazione, in cui potevano confluire gli scritti di un maestro e quelli di uno o più dei suoi discepoli. Altra caratteristica comune è la trasmissione esoterica, da maestro a discepolo, del sapere contenuto nei testi. Proprio a causa di tale segretezza, il significato dei termini tecnici e delle formule andava spesso perduto o veniva alterato.

Sebbene numerose tecniche fossero scomparse già prima del periodo Tang (618-907), le scoperte archeologiche degli ultimi decenni si sono rivelate preziose per ricostruire le caratteristiche principali dei metodi mantici nella Cina antica. I documenti portati alla luce indicano che tali tecniche si svilupparono rapidamente nella seconda metà del periodo Zhou e fino a tutta la dinastia Qin (ossia dal 600 al 206 a.C. ca.), e che la terminologia e la forma espositiva maturate allora avrebbero mantenuto una significativa influenza sulle epoche successive. Più in generale, i materiali ritrovati rivelano come nel periodo degli Stati combattenti e fino alla dinastia Han si affermasse la tendenza a inquadrare l'arte dei pronostici entro un sistema che correlava tempo e spazio, fino a includere le speculazioni sugli spiriti. In tali sviluppi si esprimeva del resto l'interesse tipicamente cinese verso le interazioni e le risonanze nei ritmi cosmici.

Durante la dinastia Song, i cosiddetti 'studi sui mutamenti' (yixue, ovvero l'interpretazione degli esagrammi del Classico dei documenti) includevano tra l'altro una branca dedicata a 'diagrammi e pronostici' (tushu). Zhang Xuecheng (1738-1801), celebre erudito dell'epoca Qing, sosteneva che i libri di mantica menzionati nelle bibliografie delle storie dinastiche fin dall'epoca Han fossero costituiti essenzialmente da illustrazioni. Da quanto portato alla luce dai recenti scavi si può osservare che in effetti le figure erano la parte fondamentale di tali testi.

fig. 3

Consideriamo, per esempio, il 'diagramma della figura umana' (renzi tu) disegnato in uno dei documenti su seta rinvenuti nelle tombe di Mawangdui, presso Changsha, nel 1973 (fig. 3); la figura era consultata facendo riferimento alla doppia ora (il giorno era suddiviso in 12 doppie ore) in cui un bambino era nato, per poter determinare a quale parte del corpo quel periodo fosse associato e predire così il futuro o il carattere del neonato. Il disegno indica sul corpo umano le quattro stagioni (primavera, estate, autunno e inverno) e vi colloca in sette punti i Rami terrestri e i Tronchi celesti (ganzhi) del ciclo cronologico sessagesimale per poter fare predizioni sul neonato. Nelle spiegazioni si legge che la testa indica 'ricchezza', i piedi 'miseria', le ascelle 'amore', le mani 'abilità'; a ciascuna parte del corpo era dunque associato un significato simbolico e, mediante un procedimento analogico, si ottenevano previsioni sulla futura fortuna del neonato. Anticamente si pensava che l'energia yang o maschile (yangqi) iniziasse a crescere nel periodo zi del ciclo cronologico, mentre l'energia yin o femminile (yinqi) cresceva nel periodo mao; dal periodo mao al periodo zi o viceversa l'energia yang e l'energia yin crescevano e decrescevano alternativamente. La figura presenta le stagioni, i Tronchi celesti e i Rami terrestri per dimostrare i cambiamenti in atto nell'energia (qi). Essa era osservata dall'alto verso il basso; la parte dalla testa al perineo simboleggia l'alternarsi delle stagioni ed era associata al numero 7 come ciclo periodico temporale. Il numero, in questo caso, è considerato come entità indipendente e dotata di esistenza a sé prima e dopo la creazione del cielo e della Terra. La regolarità di questo numero indica a livello più profondo l'idea di un 'numero fisso' che può svolgere un ruolo nella vita degli uomini. In breve, la logica intrinseca dell'arte dei pronostici nel renzi tu emerge dalla relazione tra le stagioni, lo yin e lo yang e i numeri. Le parti del corpo nella figura sono usate in modo simbolico per predire le possibili personalità del neonato.

Un'altra figura disegnata su un documento ritrovato a Mawangdui, il 'diagramma di sepoltura delle placente conservato da Yu' (Yu cang maibao tu), rivela come l'arte dei pronostici prevedesse un sistema di interazioni tra cielo e uomo. Anticamente si credeva che consultando questa figura fosse possibile scegliere l'ora, il luogo e il punto cardinale più appropriati per seppellire la placenta, cosa che avrebbe influito sulla fortuna, l'intelligenza e la longevità del neonato. Il diagramma è costituito da tre parti principali; su un grande quadrato composto da dodici quadrati più piccoli sono rappresentati i dodici mesi dell'anno, che si susseguono in senso orario, iniziando dal quadrato in basso a sinistra; su ognuno è segnato il mese; all'interno di ogni quadrato minore sono indicate dodici direzioni, e questa raffigurazione prende il nome di 'diagramma delle due corde e quattro ganci' (ersheng sigou tu); infine, in ognuno dei dodici quadrati piccoli sono indicate due posizioni di 'morte' e i numeri per decine a partire da 20 sino a 120. La posizione dei punti di 'morte' e dei numeri è diversa in ogni quadrato. Colui che seppelliva la placenta doveva attenersi rigidamente ad una serie di regole, rispettando il tempo, la posizione e i numeri.

fig. 4

Il 'diagramma delle due corde e quattro ganci' è un documento di particolare interesse (fig. 4). Nel capitolo Domande sul Cielo (Tianwen) del Libro del Maestro dello Huainan (Huainanzi), si afferma che il cielo è sorretto da due corde e quattro ganci. Le due corde (sheng), una delle quali rappresenta la trama e l'altra l'ordito, si intersecano al centro del cielo; i quattro angoli di questo sono solidamente tenuti da quattro ganci. Abbinato ai dodici Rami terrestri del ciclo cronologico, il diagramma offre la rappresentazione di uno spazio con caratteristiche temporali, concetto fondamentale per capire l'arte dei pronostici. Raffigurazioni di questo 'cronospazio' s'incontrano spesso su oggetti come meridiane, specchi di bronzo del tipo TLV e tavole di liubo, simboli diversi dell'antica concezione cinese dell'Universo.

La raffigurazione dei dodici mesi nel 'diagramma di sepoltura delle placente conservato da Yu' ne è un tipico esempio, in cui figurano tutti gli elementi ricorrenti nella mantica delle epoche successive. In caso di sepoltura di una placenta bisognava evitare in quanto infauste le posizioni dette del 'grande tempo' (dashi) e del 'piccolo tempo' (xiaoshi), contrassegnate dal carattere si 'morte' all'interno del quadrato del mese del parto. 'Grande tempo' e 'piccolo tempo' erano definizioni antiche derivate dall'osservazione degli astri e associate rispettivamente al pianeta Giove e al timone dell'Orsa Maggiore. Il diagramma si presenta come una carta geografica con il Sud in alto. I quadrati interni dei dodici mesi sono costituiti in base al diagramma cosmico delle due corde e quattro ganci; i numeri all'interno di ognuno di essi simboleggiano la durata della vita di un uomo, cosicché nel diagramma prende forma un'interazione tra cielo (Giove, Orsa Maggiore), Terra (punti cardinali) e uomo (durata della vita). Inoltre, attraverso la pratica della sepoltura della placenta si viene a stabilire un rapporto tra placenta stessa e destino del neonato; il mezzo attraverso cui si attua questa interazione è il qi, che esercita una forza di attrazione tra entità simili o correlate. Questo sistema di correlazione, che fa uso di un linguaggio standardizzato a base di formule, può adottare qualsiasi punto di partenza ed essere esteso indefinitamente. La biografia di Zou Yan contenuta nelle Memorie di uno storico (Shiji) indica le caratteristiche del sistema di interazioni affermando appunto che "è necessario partire dalle piccole cose per arrivare alle grandi e poi all'infinito". Tale sistema di interazioni è generalmente applicato per tradizione a tutte le conoscenze o tecniche pragmatiche, e la medicina cinese tradizionale rappresenta un ben noto esempio.

Gu Jiegang (1883-1980), insigne figura di studioso della Cina moderna, ha affermato che tra tutte le branche della sapienza cinese, l'arte dei pronostici è la più complessa, e che i passaggi più astrusi degli antichi testi di medicina o di strategia militare sono in gran parte riconducibili a essa. L'importanza di queste teorie non si limita d'altronde alle pratiche divinatorie, ma investe molteplici aspetti della cultura cinese tradizionale, ed emerge come una corrente di idee di grande rilievo attraverso tutta la storia della Cina.

Geomanzia e declinazione magnetica dell'ago della bussola

di Fu Daiwie

La geomanzia cinese, cioè la divinazione finalizzata alla scelta di siti favorevoli, ha attirato l'interesse dei sinologi occidentali sin dai primi contatti con la Cina. Capire la geomanzia cinese divenne un problema prioritario nel XIX sec., quando forze occidentali penetrarono profondamente in Cina con i loro progetti coloniali di costruzione di ferrovie, chiese e altre strutture che avrebbero trasformato buona parte del paesaggio. Una delle principali ragioni della crescente opposizione popolare a questi progetti era appunto la distruzione del paesaggio 'geomantico', fatto di tombe, case, fiumi, vallate e catene montuose, distruzione che avrebbe disperso patrimoni familiari e portato sventure ai Cinesi. A differenza della nozione moderna di 'risorse naturali' formatasi dopo la rivoluzione industriale ‒ intendendo come 'risorse naturali' tutto ciò che è disponibile al panorama cinese, con il suo profilo di acque e di montagne per la trasformazione e lo sfruttamento industriale ‒, al termine 'geomantico' era attribuito un significato profondo, strettamente legato ai destini dell'uomo. Esiste tutta una tradizione nell'ambito delle pratiche di divinazione, la tradizione geomantica appunto, particolarmente attenta a questo modo di considerare l'ambiente naturale.

La geomanzia cinese, praticata ancora oggi e chiamata fengshui ('vento e acqua') o dili ('disegni del terreno'), nasce nella Cina Tang (618-907), e forse anche prima. Un aspetto fondamentale di questa antica tradizione riguarda la sepoltura degli antenati e l'influenza della disposizione delle tombe e dell'ambiente circostante sulle fortune dei discendenti. Secondo un famoso classico della geomanzia, il Libro della sepoltura (Zangshu), attribuito a Guo Pu (276-324), gli antenati devono essere sepolti in un luogo dove vi è energia vitale (qi), in modo che "la tomba cavalchi l'energia vitale" e la trasmetta quindi ai discendenti assicurando loro prosperità. Questa trasmissione del qi è considerata analoga a quella che ha luogo tra la radice di un albero e i rami e le foglie; che un albero sia fiorente dipende da dove sono piantate le radici, e allo stesso modo una posterità fiorente dipende da dove sono sepolti gli antenati; una buona scelta del luogo della sepoltura può letteralmente cambiare il destino o le fortune di una famiglia stabiliti dal cielo. In genere, era l'attesa di benefici materiali a spingere i discendenti a cercare un luogo propizio per la sepoltura dei loro antenati o ad assumere un geomante per individuarlo; ma più tardi, durante il periodo Song e oltre, la geomanzia si allargò a principî morali, come quello della pietà filiale, anche per evitare pratiche empie suggerite da interessi puramente materiali, come quella di ritardare la sepoltura lasciando che il cadavere andasse in decomposizione finché non si fosse trovato un luogo favorevole. Cercare con molto anticipo un luogo di sepoltura in grado di dare prosperità ai discendenti divenne una comune forma di pietà filiale verso i propri genitori.

fig. I.2

Le tecniche per localizzare il sito appropriato per la sepoltura sono grosso modo di due tipi: quelle basate sulla forma e sulla configurazione del territorio, con l'aiuto delle fantasiose intuizioni dei geomanti, e quelle che stabiliscono il luogo in base alla direzione e alla posizione, aiutandosi generalmente con una bussola. Ci occuperemo qui della seconda scuola, e quindi occorre prendere in considerazione la bussola e i problemi particolari che derivavano dal suo uso. Sul quadrante di una bussola cinese del tipo usato dai geomanti sono tracciate 24 direzioni fondamentali, o archi angolari (ershisi shan, '24 montagne'), che insieme costituiscono un cerchio; ogni 'montagna' copre, in termini moderni, un arco di 15° e di regola l'ago che indica il Sud punta verso l'arco wu (cioè l'arco S nella fig. I.2, indicante la direzione sud). Le 24 montagne erano classificate con 24 caratteri, otto dei quali presi dai dieci Tronchi celesti (tiangan), quattro dagli 'otto trigrammi' (bagua) e i rimanenti dai dodici Rami terrestri (dizhi). Non si tratta di direzioni neutre, come sono, per esempio, quelle che indicano i moderni vettori, in quanto ognuno di questi caratteri possiede un proprio significato intrinseco e un legame con i principî yin e yang e le Cinque fasi. Questo tipo di bussola cinese, grazie alla presenza di direzioni dotate di un proprio significato, era quindi uno strumento perfettamente adatto alla divinazione geomantica.

Un sito ideale è di solito circondato da colline o da una catena di montagne incavate (dette long, 'drago') con una larga apertura (rushou, 'apertura della testa del drago'); il qi si raccoglie al centro delle colline (in un'ubicazione ideale), simile alla luce che si raccoglie nel fuoco di uno specchio concavo, come affermano alcuni canoni geomantici. Il sito ideale è poi circondato dall'acqua, e questo forse perché un fiume è in grado d'impedire che il qi raccolto sia portato via dal vento; il punto del sito in cui il qi raccolto entra nel fiume è quello dove il qi dell'acqua è più forte, mentre nel punto dal quale l'acqua scorre via il qi è più debole. Una volta acquisiti questi concetti, si pone il problema concreto riguardo alle direzioni in cui dovrebbero trovarsi l'apertura della catena montuosa, l'ingresso e lo sbocco del corso d'acqua all'interno di un ambiente naturale. Consideriamo, per esempio, il semplice criterio 'yin (principio femminile) puro e yang (principio maschile) puro' (jingyin jingyang) per l'individuazione di un sito: metà delle '24 montagne' sono yin puro, l'altra metà yang puro, e l'attribuzione dell'una o dell'altra qualità varia a seconda delle teorie sui collegamenti tra lo yin-yang e le Cinque fasi; una soluzione possibile è semplicemente assegnare lo yang alle 'montagne' classificate con i 12 Rami terrestri, in modo che le restanti 12 saranno automaticamente yin. Per quanto riguarda le direzioni, questo criterio richiede che, se l'apertura del 'drago' si trova in una 'montagna' yang, l'ingresso e l'uscita dell'acqua che circonda il sito devono anch'essi trovarsi in 'montagne' yang, come afferma il maestro Yang Yunsong nella Prefazione alla 'Borsa verde' (Qingnang xu), scritta verso l'850 d.C.; analogamente, per un'apertura del 'drago' situata in una 'montagna' yin, entrata e sbocco dell'acqua dovrebbero trovarsi in altre 'montagne' yin. Come vedremo oltre, Yang cita questa teoria per criticarla. Si tratta di una teoria semplice e lineare, in cui le direzioni sono interpretate in modo fisso e statico, ed è sufficiente una bussola con le '24 montagne' fondamentali per renderla operativa.

Questo sistema così semplice era però stato messo in crisi dal problema della deviazione dell'ago magnetico della bussola, enunciato per la prima volta da Shen Gua (1031-1095) nei suoi Discorsi in punta di pennello dal Ruscello dei sogni (Mengxi bitan). Egli osservava come l'ago della bussola, che in Cina indica il Sud, mostrasse "una leggera deviazione verso est". Questo problema si era già presentato diversi secoli prima ai geomanti cinesi, i quali, probabilmente, avevano registrato inconsapevolmente le variazioni della declinazione magnetica della bussola (Edkins 1877), aggiungendo, nel periodo che va dall'inizio della dinastia Tang fino alla fine dei Song, altri due sistemi di '24 montagne' a quello fondamentale.

Secondo la letteratura geomantica, il primo anello di '24 montagne', detto dell''ago corretto' (zhengzhen), fu inventato all'inizio della dinastia Tang; alla fine della stessa dinastia, invece, vi era una declinazione magnetica verso est (registrata come una deviazione verso ovest dalla bussola cinese il cui ago punta verso sud), che deve aver spinto Yang Yunsong ad aggiungere alla bussola un altro anello di '24 montagne', detto dell''ago inciso' (fengzhen). Analogamente, nel periodo Song l'ago rivolto a sud deviava verso est, fatto osservato e commentato da Shen Gua e al quale i geomanti risposero aggiungendo un altro anello, quello dell''ago centrale' (zhongzhen). La bussola cinese, risultato di questa evoluzione secolare, consta quindi di un ago magnetico al centro e di numerosi anelli concentrici di vario significato e di proporzioni complicate. In molti esemplari il numero degli anelli è così grande da renderli difficilmente analizzabili; in generale, possono comunque essere suddivisi in tre gruppi, ciascuno dei quali relativo a un sistema di '24 montagne'. Il terzo anello a partire dal centro rappresenta l'ago corretto, con il carattere wu a coprire un settore di 15° nella direzione sud di questo anello. Il successivo anello di '24 montagne', con tutte le direzioni a 7,5° (la larghezza della metà di una 'montagna') a est (a destra) degli stessi caratteri simbolici del sistema zhengzhen, è il sistema dell'ago centrale e il seguente anello di '24 montagne', l'ottavo, con tutte le direzioni a 7,5° a ovest (a sinistra) dei simboli del zhengzhen, è quello dell'ago inciso. L'analisi di testi e diagrammi databili tra le epoche Tang e Song, sembra dimostrare in effetti una tale evoluzione; particolarmente interessante è il diagramma di un'antica bussola con due soli sistemi di '24 montagne', detto 'diagramma delle direzioni e qi dell'ago oscillante' (fuzhen fangqi tu, fig. I.1 e la sua analisi nella fig. I.2). Nella fig. I.1 compaiono solo quattro anelli, il più interno dei quali riporta 12 caratteri (8 dai 10 Tronchi celesti e 4 dagli 8 trigrammi), il secondo ha i 12 Rami terrestri, il terzo non è altro che il sistema dell'ago inciso e il quarto il sistema dell'ago corretto, che unisce il primo e il secondo anello. Si tratta di un diagramma insolito, molto più semplice delle tante bussole elaborate più tardi, fatto questo che suggerisce una datazione molto antica. Rappresenta infatti una bussola a cui non è stato ancora aggiunto il sistema dell'ago centrale. L'illustrazione proviene dal Libro del promontorio della Borsa verde della donna arcana dei Nove cieli (Jiutian xuannü qingnang haijiao jing), inserito nella Raccolta completa di testi e illustrazioni antichi e moderni (Gujin tushu jicheng), nel capitolo Libro sulle arti e le tecniche (Yishu dian), Sezione sulla geomanzia (Kanyu bu). A giudicare da una prefazione scritta in epoca Song, questo testo potrebbe essere precedente a essa, e secondo l'opinione di Wen Renjun (1990), basata su dati archeologici, una bussola geomantica del primo periodo Song constava di due soli anelli; d'altra parte, è difficile trovare diagrammi così semplici per spiegare la struttura di base della bussola in scritti di geomanzia di epoca più tarda, come quelli dell'inizio del periodo Qing, e quindi la possibilità che questo inusuale diagramma abbia solo scopi didattici è molto ridotta. Possiamo quindi concludere che questo diagramma di bussola a quattro anelli, con due soli sistemi di '24 montagne' (ago corretto e ago inciso) risalga a un periodo non posteriore all'epoca Song.

Un altro documento importante per lo studio dell'evoluzione della bussola è una particolare nota intitolata Scelta degli aghi (Bianzhen) che si trova nelle Discussioni per il chiarimento dei dubbi (Qüyi shuo, 1230 ca.), di Chu Yong, dell'epoca della dinastia Song meridionale. Chu parla di una discussione tra geomanti avvenuta all'epoca di suo padre sull'opportunità di utilizzare, nell'ubicazione, l'ago corretto N-S (ziwu zhengzhen, il più esterno nella fig. I.2) oppure l'ago centrale C-S (bingwu zhongzhen, il terzo anello dall'interno nella fig. I.2). L'ago centrale C-S di cui parla Chu Yong è più probabilmente il sistema ago inciso C-S, e la confusione tra i due sistemi era frequente. Quello che qui interessa considerare è un particolare ragionamento (che in seguito chiameremo 'argomento C-S') che i geomanti facevano per giustificare l'uso del sistema dell'ago inciso. Chu Yong attribuiva questo ragionamento a un autore che a sua volta citava un brano da un classico di geomanzia, il Canone della testa della volpe (Hushou jing), opera che gli studiosi hanno cercato d'individuare a lungo senza riuscirvi.

Un'edizione del testo raro intitolato Canone della testa della volpe è stata infine ritrovata ne I disegni del terreno secondo la Vecchia immortale: una raccolta (Dili xianpo ji), opera ristampata a Taipei nel 1982 e contenente un celebre brano che corrisponde perfettamente a quello citato da Chu Yong, tratto anch'esso dal Canone della testa della volpe. Questo brano recita: "Renzi bingwu [nella fig. I.2, l'anello dell'ago inciso, il terzo dall'interno, con due coppie di montagne adiacenti, I-N e C-S, una coppia I-N a nord e l'altra C-S a sud] è il centro del cielo e della Terra e il Nord e Sud corretti". Ora, secondo quanto riferisce Chu Yong, l'argomento C-S è il seguente: poiché il Canone della testa della volpe afferma che I-N C-S è il centro del cielo e della Terra, dobbiamo rivolgere l'attenzione ai centri delle coppie di montagne I-N e C-S. Da ciò deriva l'asserzione cruciale che "il centro della coppia C-S è il centro della direzione S [direzione sud] nei dodici Rami terrestri". Poiché il centro del Ramo S nei 12 Rami terrestri (il secondo anello più interno nelle figg. I.1 o I.2) è il Sud astronomico, per quanto appena visto il centro della coppia C-S in un sistema più sviluppato di '24 montagne' deve anch'esso essere in direzione sud. Va notato che il solo sistema di '24 montagne' che possa funzionare in questo argomento C-S è il sistema dell'ago inciso, come si può facilmente vedere nel 'diagramma delle direzioni e qi dell'ago oscillante' (Tav. I), dove il centro di S nel secondo anello più interno (quello dei 12 Rami terrestri) è esattamente allineato al centro della coppia C-S nel terzo anello più interno (quello dell'ago inciso). D'altra parte, né il sistema dell'ago corretto (il più esterno nella fig. I.2) né quello dell'ago centrale (in cui il punto S dell'anello più esterno dovrebbe ruotare di 7,5° verso est assieme a C) possono avere una relazione di questo genere. Osserviamo anche che, poiché la coppia C-S si trova al centro del terzo anello più interno, il settore S (sud) del sistema dell'ago inciso puntava effettivamente, con un ago cinese che indicava il Sud, in una direzione a 7,5° a ovest del sud vero e proprio. È chiaro quindi che il sistema dell'ago inciso corrisponde a una deviazione dell'ago cinese verso ovest; in una bussola occidentale convenzionale, il cui ago punta verso nord, si ha invece una declinazione magnetica verso est.

L'argomento C-S che si trova nelle Discussioni per il chiarimento dei dubbi del periodo Song meridionale, mostra dunque che il classico Canone della testa della volpe faceva già uso del sistema dell'ago inciso, insegnando ai geomanti sia come usare tale sistema, sia come determinare il centro astronomico del cielo e della Terra. Ciò implica che il Canone della testa della volpe ha avuto origine nella tarda epoca Tang in quanto la deviazione dell'ago della bussola cinese verso ovest (da cui il sistema dell'ago inciso) ebbe luogo prima dell'epoca di Shen Gua (periodo Song settentrionale) che parlò della deviazione verso est. La validità dell'argomento C-S poggia inoltre sulla stretta relazione tra i dodici Rami terrestri e il sistema dell'ago inciso, molto utile per la comprensione della nuova teoria geomantica delle 'coppie di montagne' (shuangshan) sviluppata da Yang Yunsong nel tardo periodo Tang (v. oltre).

La teoria geomantica delle 'coppie di montagne' di Yang Yunsong

I geomanti cinesi erano abili nel determinare il Nord e il Sud; nei loro testi si trovano discussioni minuziose sui lunghi procedimenti per determinare, senza bussola, le linee meridiane, con numerose avvertenze per non confondere le direzioni, giacché una piccola differenza nell'orientamento poteva avere un grande influsso sulle sorti e sul destino. Un procedimento matematico con gnomoni per determinare le linee meridiane è certamente affidabile, ma è lungo e complicato, e ciò fa della bussola geomantica uno strumento pratico e quasi magico, purché sia anch'esso affidabile. I geomanti, investiti della responsabilità di determinare i destini e vincolati da codici di carattere etico, erano molto accorti nell'utilizzare bussole e aghi indicanti il Sud; non sorprende quindi che fossero i primi a osservare le strane deviazioni dell'ago, ed è interessante vedere come queste erano considerate nel quadro delle teorie geomantiche. La primitiva teoria del 'puro yin e puro yang' sembra adattarsi a una bussola arcaica con un semplice sistema di '24 montagne', ma il quadro sarebbe presto cambiato dopo la scoperta delle deviazioni dell'ago.

Dopo essere stata sperimentata più volte, la deviazione dell'ago non era più considerata una stranezza, bensì un fenomeno regolare. Ciò rese possibile un nuovo principio, oltre a quello consueto della linea meridiana, per regolare le direzioni deviate sulla bussola. In questa nuova situazione possiamo avere due principî alla base della bussola, uno standard, regolato sulla linea meridiana, e l'altro per le deviazioni regolari dell'ago verso ovest, con gradi di deviazione variabili a seconda della località e che determinò l'aggiunta dell'anello dell'ago inciso. L'introduzione di questo nuovo sistema a due anelli non fu priva di conseguenze. Anzitutto, la precedente teoria del 'puro yin e puro yang' decadde a criterio di attribuzione grossolano. Se il principio yin o il principio yang erano assegnati secondo date regole a ciascuna 'montagna' del sistema dell'ago corretto, come sarebbero stati assegnati yin o yang alla seconda serie di '24 montagne'? A una 'montagna' yin nell'ago corretto avrebbe corrisposto la stessa 'montagna' yin nell'ago inciso? Domande difficili come queste dovevano essere molto imbarazzanti per una scuola di geomanzia specializzata in direzioni e ubicazioni. Inoltre, a causa delle differenze di longitudine, i geomanti devono aver osservato gradi di deviazione verso ovest diversi in molti punti del grande territorio della Cina Tang, cosa anch'essa inopportuna e imbarazzante. Per non parlare del fatto che questa deviazione dell'ago, anche se ormai familiare, era difficile da spiegare, e rappresentava un fenomeno anormale tra cielo e Terra. In questa situazione si può ipotizzare che maestri di geomanzia come Yang Yunsong abbiano elaborato un approccio tradizionale, assimilando in qualche modo il sistema 'deviante' dell'ago inciso a quello classico dei dodici Rami terrestri. L'idea delle 'coppie di montagne' (shuangshan) doveva inserirsi in questa prospettiva.

Consideriamo ancora il diagramma a quattro anelli delle 'direzioni e qi dell'ago oscillante' (Tav. I). Il secondo anello più interno è il classico sistema dei dodici Rami terrestri e il terzo è il sistema dell'ago inciso. Ogni settore angolare di un Ramo terrestre, per esempio il ramo S (wu), combacia perfettamente con i settori comprendenti due 'montagne' nell'ago inciso, cioè in questo caso la 'coppia di montagne' C-S (bing e wu). Così, nel sistema deviante dell'ago inciso prenderemo in considerazione non le singole 'montagne', ma le coppie di montagne adiacenti, ognuna delle quali combacia perfettamente con un singolo Ramo terrestre. In questa interpretazione l'ago inciso appare, per così dire, meno strano e anzi fondato, sul piano teorico, sul sistema ortodosso dei Rami terrestri. Questa sembra essere l'idea alla base della famosa affermazione del Canone della testa della volpe secondo cui "renzi bingwu (I-N e C-S ) è il centro del cielo e della Terra e il Nord e Sud corretti", e si adatta bene all'argomento C-S che Chu Yong propone nella Scelta degli aghi delle Discussioni per il chiarimento dei dubbi.

Possiamo ora introdurre brevemente le idee fondamentali della Prefazione alla 'Borsa verde' di Yang Yunsong.

fig. 9

Facendo uso del concetto delle 'coppie di montagne', Yang costruisce dodici coppie nel sistema dell'ago inciso e altre dodici nel sistema dell'ago corretto. Introduce inoltre un sistema di 'dodici palazzi' (shi'er gong), che rappresentano grosso modo i dodici stadi consecutivi del ciclo evolutivo del qi, cioè 'concepimento' (tai), 'nutrimento' (yang), 'nascita' (sheng), 'fare il bagno' (mu), 'maturità' (guan), 'dominare dall'alto' (lin), 'fioritura' (wang), 'declino' (shuai), 'malattia' (bing), 'morte' (si), 'tomba' (mu), 'fine' (jue), che corrispondono agli stadi del circolo dell'energia vitale di un individuo. A ciascuno dei dodici palazzi si fa corrispondere una coppia di montagne, per cui 'palazzi' e 'coppie di montagne' combaciano perfettamente. Il sistema delle dodici coppie di montagne dell'ago inciso era chiamato generalmente 'pan (piatto della bussola) terrestre' (dipan) e serviva per la divinazione del 'drago' (profilo del territorio), mentre il sistema delle dodici coppie dell'ago corretto era detto 'pan (piatto della bussola) celeste' (tianpan), usato per la divinazione dell'acqua (profili di acque o fiumi). Inoltre, il senso di rotazione del ciclo del qi, passando per i dodici palazzi o stadi della vita del pan terrestre (anello dell'ago inciso) è opposto a quello del ciclo del pan celeste (anello dell'ago corretto). Osserviamo a questo proposito che quando si parla di rotazione degli anelli di una bussola cinese non s'intende una rotazione in senso concreto; è l'ordine nel quale sono abbinati, in senso orario o antiorario, i 12 stadi consecutivi, e cioè il ciclo di un qi, corrispondenti a un sistema di coppie di montagne che spinge i geomanti a parlare di rotazione (si osservi, nella fig. 9, l'ordine di abbinamento in senso orario da A1 ad A12 per l'anello più esterno, e in senso antiorario, sempre da A1 ad A12, per quello più interno). Si tratta in sostanza del principio yin-yang, cioè del principio maschile e femminile. Inoltre, il palazzo 'tomba' del drago (pan terrestre), nella sua ubicazione ideale, doveva coprire approssimativamente la stessa area angolare del palazzo 'tomba' dell'acqua circostante (pan celeste): questa rappresenta la condizione di marito e moglie.

La fig. 9 presenta un diagramma analitico per la determinazione di un'ubicazione. Prendiamo l'esempio del palazzo 'fioritura' (wang, A7) del drago, nel caso del Fuoco, che è simile a un caso trattato nelle Cinque strategie per l'ubicazione nel territorio (Dili wujue), cap. 6, ma modificato secondo le idee elaborate nella Prefazione alla 'Borsa verde'. Il procedimento è all'incirca il seguente:

a) con il sistema pan celeste dell'ago corretto della bussola (l'anello più esterno, per l'acqua) cerchiamo il punto in cui entra l'acqua che circonda il sito, e supponiamo di trovarlo nella coppia di montagne C-S, cioè a sud; il corrispondente settore dei 12 palazzi (che circondano l'anello più esterno) per il punto d'ingresso è allora automaticamente definito come palazzo 'fioritura' (A7) per l'acqua che entra; è quanto avevamo notato sopra, e cioè che il punto in cui l'acqua entra è quello in cui il qi (dell'acqua) è più forte, e poiché questo punto è a sud, e il Sud appartiene al Fuoco nelle Cinque fasi, l'intero esempio è considerato un 'caso Fuoco' (huoju); inoltre, l''uscita dell'acqua' (shuikou) che scorre tutt'intorno deve trovarsi nel settore palazzo 'tomba' (A11) dei dodici palazzi dell'acqua;

b) se si tratta di un caso favorevole, il settore 'tomba' dell'acqua deve sovrapporsi al settore 'tomba' del drago, e poiché i due sistemi di 12 palazzi ruotano in senso opposto (il qi dell'acqua, più esterno, ruota in senso orario, mentre il qi del drago, più interno, ruota in senso antiorario), una volta fissato l'ordine dei 12 palazzi dell'acqua, l'ordine dei 12 palazzi del drago può essere fissato di conseguenza; ciò avviene a causa del richiesto allineamento dei due A11 (palazzi 'tomba') nella fig. 9, che permette di fissare l'ordine dei 12 palazzi del drago (nelle Cinque strategie per l'ubicazione nel territorio vi sono esempi complessi, in cui due settori 'tomba' non si sovrappongono, e alcuni dei 12 palazzi o mancano o sono ripetuti);

c) con il sistema pan terrestre dell'ago inciso (il secondo anello più interno della bussola, per il drago), e i corrispondenti 12 palazzi (l'anello più interno) fissati come abbiamo visto sopra, cerchiamo ora l'apertura della catena montuosa che circonda il sito (rushou), e supponiamo di trovarla nel settore 'fioritura' (A7) dell'anello più interno: allora, nel caso del Fuoco, il drago della catena montuosa sarà un drago 'fioritura' (wang, A7);

d ) si noti la posizione relativa dei palazzi 'nascita' (A3), 'fioritura' (A7) e 'tomba' (A11) tra i 12 palazzi. Per l'ordine in cui si trovano nella serie dei dodici, essi occupano tre punti a uguale distanza sul cerchio (sono cioè spaziati di 120°); poiché i due settori 'tomba' dell'acqua e del drago devono sovrapporsi, e poiché i due sistemi di 12 palazzi ruotano in senso opposto, si deduce facilmente che il settore 'fioritura' (A7) dell'acqua deve sovrapporsi al settore 'nascita' (A3) del drago e che il settore 'nascita' dell'acqua deve sovrapporsi al settore 'fioritura' del drago; questa regolarità astratta era chiamata 'montagne accoppiate e unione tripla' (shuangshan sanhe);

e) nel nostro caso, poiché la 'fioritura' (A7) del drago, la 'fioritura' (A7) dell'acqua e la 'tomba' (A11) di entrambi costituiscono un triangolo equilatero inscritto in un cerchio e anche un''unione tripla', abbiamo un tipico caso di buon auspicio per l'ubicazione; anche se, a quanto sostiene la Prefazione alla 'Borsa verde', la fase Fuoco non ha qui un ruolo attivo, abbiamo altre tre triple unioni ideali, nel caso del Legno, del Metallo e dell'Acqua, che richiedono che il punto d'ingresso dell'acqua si trovi rispettivamente a est, a ovest e a nord.

Ovviamente, nella pratica effettiva le variazioni nei diversi casi e le dispute sul buono o cattivo auspicio nella scelta di un'ubicazione sono molto più complesse del semplice caso teorico ora esaminato.

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