MASURI, Laghi

Enciclopedia Italiana (1934)

MASURI (o Masuriani), Laghi (A. T., 11-12)

Adriano ALBERTI

Gruppo di laghi della Prussia Orientale comprendente oltre a numerosi laghi minori il Mauer (104 kmq.), il Löwentin (26,9 kmq.) e lo Spirding (122 kmq.), il maggiore tra essi.

Le operazioni nella zona dei laghi masuri durante la guerra mondiale. .- Prima battaglia dei Laghi Masuri (5-15 settembre 1914). - La zona dei Laghi Masuri costituì all'inizio della guerra mondiale un ostacolo separatore fra le due armate russe di P. Rennenkampf (1ª armata) e A. Samsonov (2ª armata), le quali sotto il comando del generale Žilinskij, comandante della fronte nord-ovest, erano destinate a invadere la Prussia Orientale. Tale ostacolo aveva una fronte di un'ottantina di chilometri in linea d'aria da Nordenburg a Johannisburg e, verso il centro, era rafforzato dalla piccola fortezza di Lötzen. Ciò indusse i Russi a invadere la Prussia Orientale con le due masse separate, la 1ª armata a nord, la 2ª a ovest dei laghi. I successi della 1ª armata a Stallupönen e a Gumbinnen e la conseguente ritirata dei Tedeschi verso la Vistola, decisero il Samsonov a dirigersi non a nord verso la 1ª armata russa, ma ad appoggiare ancor più verso ovest per ottenere un successo maggiore ampliando l'aggiramento delle forze avversarie. Ne risultò una tale distanza tra le due armate che i Tedeschi, lasciando contro il Rennenkampf un debole velo di cavalleria, agirono con tutte le forze contro l'armata del Samsonov la quale nella battaglia di Tannenberg (v.; 26-31 agosto 1914) fu circondata e in gran parte catturata. Il Rennenkampf intanto aveva avanzato lentamente; ma conosciuto il disastro, ripiegò sulla linea: fiume Deime-fiume Alle-Allenburg-Gerdauen-Nordenburg-Angenburg-est dei Laghi Masuri sino a Bialla.

Intanto l'8ª armata tedesca era stata rafforzata da due corpi di armata e da una divisione di cavalleria tolti dalla fronte di Francia. La sottrazione di tali truppe dallo scacchiere decisivo ebbe conseguenze fatali per l'esercito tedesco alla Marna (5-10 settembre).

Il Hindenburg disponeva contro il Rennenkampf di 16 divisioni, il Rennenkampf aveva 14 divisioni delle quali 8 erano in linea a nord dei laghi, circa 2 a est dei laghi stessi, il resto in riserva verso Insterburg; una nuova armata, la 10ª, cominciava a riunirsi a sud dei laghi nella zona Lyck-Grajewo-Ozowiec: più ad ovest tra Ostrołęka e Chorzele era disponibile la 2ª armata, battuta a Tannenberg.

Il generale J. Žilinskij non si valse efficacemente delle armate 10ª e 2ª, talché la 1ª armata non ne ebbe aiuto sensibile. Il 4 settembre il Hindenburg iniziò l'avanzata verso est, lasciando soltanto qualche brigata di Landwehr a guardare il confine meridionale della Prussia orientale ad est della Vistola contro la 2ª armata russa. Quattro corpi d'armata, oltre le truppe delle piazze di Königsberg e di Posen (Poznań), agivano a nord dei Laghi Masuri, mentre due corpi d'armata e mezzo dalla fronte Lotzen-Johannisburg dovevano sboccare a est dei Laghi Masuri per battere la debole sinistra della 1ª armata russa. Il fianco esterno di questo gruppo era guardato da una divisione di Landwehr (K. von der Goltz). Sulla destra sin dal 7 la 3ª divisione di riserva tedesca (già segnalatasi a Tannenberg) batté facilmente a Bialla un distaccamento della 10ª armata russa e il 9 la stessa divisione tenne in scacco presso Lyck il XXII corpo d'armata della stessa 10ª armata: più a nord il I corpo d'armata con l'8ª divisione di cavalleria fece rapidi progressi verso nord-est: sul resto della fronte i Tedeschi non ebbero che limitati vantaggi. Il Rennenkampf, temendo di essere accerchiato come il Samsonov, inviò verso sud le riserve, e diede il 9 l'ordine di ritirata alle truppe a nord dei laghi per sottrarle all'aggiramento: ma la notte dell'11, saputo che i Tedeschi all'ala meridionale avevano occupato Goldap, diede ordine al XX corpo d'armata di contrattaccare in questa direzione, mentre le altre truppe dovevano ripiegare verso est. Il contrattacco non riuscì a riprendere tale nodo stradale, ma rallentò l'avanzata dei Tedeschi. Le truppe del Rennenkampf poterono ripiegare dietro il Niemen. I Tedeschi inseguirono sino al giorno 14, riuscendo a catturare 45 mila prigionieri e 150 pezzi. I Russi ebbero inoltre una perdita in morti e feriti di circa 55 mila uomini. I Tedeschi perdettero 9 mila uomini. Ma a questo successo materiale, uno morale assai più importante si aggiungeva: Tannenberg e i Laghi Masuri avevano dimostrato la rilevante superiorità dell'esercito tedesco, superiorità morale che ebbe un grande peso in tutte le operazioni successive dei Russi. Il generale Žilinskij disponeva nelle tre armate di 389 battaglioni contro 288 tedeschi: egli lasciò pressoché solo il Rennenkampf, che tenne le riserve riunite al nord e si trovò in inferiorità verso sud, dove forse sperava nell'aiuto della 10ª armata. Il Žinskij fu esonerato dal comando.

Battaglia d'inverno in Masuria (4-22 febbraio 1915). - Costretti a recarsi in aiuto agli Austriaci, i Tedeschi avevano dovuto lasciare nela Prussia Orientale deboli forze, l'8ª armata, agli ordini del gen. Otto von Below, il quale aveva preso posizione sulla linea: fiume Angerapp-Laghi Masuri. Gli stava di frtonte la 10ª armata russa, assai più forte, comandata dal generale Sievers. Limitati attacchi russi avevano avuto luogo nell'autunno e nel gennaio; poi forti nevicate e un gelo intenso avevano apparentemente posto termine alle operazioni.

Al principio del 1915 però la pressione dei Russi nei Carpazî e il disastro degli Austriaci in Serbia avevano peggiorato la situazione degli Austro-Tedeschi sulla fronte orientale. Il Falkenhayn comprese la necessità di una grande offensiva che portasse un colpo sensibile ai Russi, oltre che nei Carpazî, anche nella Prussia Orientale, per prevenire una nuova loro offensiva. Assecondando le richieste del Hindenburg assegnò a questo, allora comandante in capo nell'est, una nuova armata, la 10ª, composta di 4 corpi d'armata, dei quali tre di nuova formazione, comandata dal colonnello generale H. v. Eichhorn. Il Hindenburg disponeva sull'intera fronte di 351/2 divisioni contro 52, ma seppe riunirne 151/2 contro 11 della 10ª armata russa distesa su oltre 200 chilometri.

Il piano del Hindenburg consisteva in un doppio attacco da parte di due forti ali per circondare l'avversario. A nord tre corpi d'armata della 10ª armata, attaccando tra i fiumi Pregel e Niemen, dovevano convergere verso sud su Kalvarija, mentre la destra dell'8ª armata avrebbe puntato sulla fronte Lyck-Augustów per sbarrare le linee principali di comunicazione del centro russo, che sarebbe stato inizialmente vincolato da attacchi di forze tedesche non rilevanti (i divisione di Landwehr della 10ª e la sinistra dell'8ª armata). Il Hindenburg non tenne riserve a sua disposizione.

La difesa della frontiera sud della Prussia Orientale, dove avvenivano forti concentramenti russi, venne affidata a un reparto d'armata (generale Gallwitz). Per miascherare poi il concentramento di truppe verso i Laghi Masuri il Comando tedesco intraprese il 31 gennaio un'offensiva a occidente di Łódż, su Wola-Szydłów-Borzimów, nella quale furono impiegate 18 mila granate a gas, senza però grande effetto (sebbene i Russi fossero privi di ogni mezzo di protezione) perché il gran freddo impedì l'efficacia dei gas; l'azione fu sospesa dopo 5 giorni di sanguinosa lotta. I Russi pare avessero sentore di concentramenti nella Prussia Orientale, ma non avevano preso disposizioni di sorta, né erano preparati a una guerra di movimento in quella stagione.

L'attacco dell'ala destra dell'8ª armata (3 divisioni, generale Litzmann) cominciò il 7 febbraio: la posizione difesa da 1 divisione russa fu forzata, Johannisburg fu occupata il giorno 8, poi l'avanzata non fu disturbata, sino a Lyck, che dalle gravi difficoltà della stagione. L'8 cominciò l'avanzata della 10ª armata che in due giorni avanzò penosamente di una quindicina di chilometri, mentre i Russi cedevano senza grande resistenza. Il generale N. Russkij, comandante della fronte nord-ovest, non comprese da principio l'importanza dell'attacco tedesco e continuò a rinforzare la fronte meridionale della Prussia Orientale dove intendeva prendere l'offensiva. Il giorno 11 però era costretto a prescrivere che si tenesse almeno la linea Kowno (Kaunas)-Suwałki-Augustów. All'ala sud il III corpo d'armata siberiano nella zona di Lyck riuscì a trattenere il gruppo Litzmann sino al 14, giorno in cui Lyck fu occupata (5 mila prigionieri russi). Ciò diede tempo a parte del centro russo (XXVI corpo d'armata) di ritirarsi per Augustów; anche il III siberiano poté ripiegare verso il fiume Bobr (Biebrza). Una puntata di forze russe da Grajewo alle spalle del gruppo Litzmann fu respinta; ma in sostanza l'accerchiamento della sinistra russa non riuscì.

Intanto proseguiva, a malgrado del freddo, della neve e delle privazioni, l'avanzata, divenuta ora celere, dell'armata Eichhorn: nella notte dell'11 furono catturati a Wirballen (Virbalis) 9 mila Russi, sorpresi dalla 78ª divisione di riserva tedesca, che nell'azione perse solo 5 ufficiali e 60 uomini. Furono trovati grandi depositi di viveri. Il 12 la 10ª armata era già a Kalvarija, fronte a sud: il 13 gli avanzi delle divisioni dell'estrema destra russa si ritirarono verso Kowno. Il v. Eichhorn si limitò a osservare tale fortezza accelerando la marcia dell'armata verso sud: il 14 era all'altezza di Suwalki dove la destra russa che resisteva fu respinta il giorno 15. Intanto, per la ritirata eccentrica della destra russa, la sinistra della 10ª armata tedesca, non avendo alcuno contro, poté frapporsi fra Grodno e la foresta di Augustów. L'8ª armata tedesca riusciva il 16 e 17 a superare le resistenze dei Russi attorno ad Augustów, difesa che diede però tempo ai Russi di occupare la linea del Bobr impedendone il passaggio ai Tedeschi. Il 18 tutte le strade intorno alla foresta di Augustów erano sbarrate dai Tedeschi; il 20 l'anello era ridotto a un diametro di circa 5 chilometri. Tentativi russi da Olita e da Grodno furono facilmente respinti. I Russi rimasti nella foresta, 30 mila uomini di 4 divisioni diverse, il 22 si arrendevano. Solo qualche reparto riuscì a sfuggire.

Le perdite tedesche in morti e feriti furono inferiori ai 15 mila, 6 mila dei quali al XXI corpo d'armata di estrema sinistra; gravi, però le perdite per congelamenti e malattie (in due corpi d'armata raggiunsero il terzo degli effettivi). I Russi ebbero 92 mila prigionieri, oltre ai morti e ai feriti non catturati e alla perdita d'immenso materiale di guerra (300 cannoni). Ma più grave era il nuovo colpo portato al morale dell'esercito e del paese. La disposizione a cordone, l'imprevidenza dei comandi, la poca solidità delle divisioni di riserva avevano cagionato all'esercito russo una nuova catastrofe.

Dopo la battaglia d'inverno, il campo delle operazioni fu definitivamente trasferito in territorio russo.

Bibl.: A. Alberti, Esame di alcune manovre accerchianti, Roma 1924; H. Redern, Die Winterschlacht in Mauseren, Oldenburg 1918; Archivio di stato germanico, La guerra mondiale (trad. it.), II e VII, Roma 1927 e 1931.

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