Lamento

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Componimento, di solito in versi, scritto in occasione di un fatto doloroso: se ne trovano, come parti di opere, in tutte le letterature; non mancano nelle antiche, abbondano nella letteratura medievale, sia latina (lamentatio) sia romanza, e specialmente nella provenzale (planh), francese (complainte), e italiana (pianto o l.): basti ricordare, nella poesia religiosa popolaresca, i numerosissimi pianti della Vergine. Nella poesia popolare profana, oltre ai l. amorosi (della malmaritata, della tradita ecc.), si hanno (14°-16° sec.) quelli di contenuto storico, in morte di un personaggio (come il planh per ser Blacatz, di Sordello) e per altri dolorosi avvenimenti (così come la canzone Ahi, lasso, or è stagion di Guittone d’Arezzo per la rotta fiorentina di Montaperti). Tutti questi motivi furono anche elaborati da poeti d’arte, il maggiore dei quali nel Medioevo è il francese Rutebeuf, nel 20° sec. lo spagnolo F. García Lorca (Llanto por Ignacio Sanchez Mejias, 1935).

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