LDL

Dizionario di Medicina (2010)

LDL (sigla dell’ingl. Low Density Lipoprotein)

Laura Fontana

Complesso macromolecolare (con diametro medio di 20÷25 nm) proteico con la funzione di trasportatore del colesterolo.

Struttura

Le lipoproteine LDL sono formate per il 75% da lipidi, di cui il 60% è costituito da colesterolo (di cui la maggior parte è esterificata) e il 35% da fosfolipidi, e per il 25% da un’apolipoproteina, apoB, del peso molecolare di 500 kDa. A seconda della loro composizione, le LDL si distinguono in varie sottoclassi; la diversa composizione delle LDL ne influenza il catabolismo. Le LDL derivano quasi completamente dal catabolismo delle VLDL (➔): normalmente solo il 50% circa delle VLDL è convertito a LDL, mentre nei soggetti ipertrigliceridemici tale proporzione è ancora più bassa, a causa della rapida captazione epatica delle VLDL.

Funzione

Nell’uomo, il colesterolo ha una doppia origine: endogena (biosintesi, soprattutto a opera delle cellule epatiche) ed esogena (alimentare e biliare). Il recettore principale delle LDL è una glicoproteina di membrana, l’LDLR (LDLReceptor). Le LDL si legano all’LDLR sulla superficie delle cellule: il complesso così costituito viene internalizzato per endocitosi e trasportato nei lisosomi, dove il colesterolo esterificato delle LDL viene idrolizzato. In questo modo le cellule, epatiche ed extraepatiche, possono approvvigionarsi del colesterolo necessario per il rinnovo delle membrane o per la sintesi di ormoni steroidei (nel caso delle cellule surrenali e gonadiche) o di acidi biliari (a livello dell’epatocita).

LDL e rischio cardiovascolare

I livelli di LDLR nel fegato sono regolati sia a livello trascrizionale che post-trascrizionale. L’attività dell’LDLR condiziona i livelli plasmatici di LDL (e quindi di colesterolo), il cui aumento rappresenta uno dei fattori di rischio coronarico, e più in generale cardiovascolare, di maggiore importanza. Gli effetti negativi, a questo riguardo, di diete ricche in acidi grassi saturi e in colesterolo si esercitano verosimilmente attraverso la soppressione dell’attività recettoriale; ciò porta a un accumulo nel plasma delle LDL, prodotte anche dalla secrezione epatica stimolata dal colesterolo contenuto negli alimenti. Le LDL vengono rimosse per ca. il 50÷75% attraverso l’LDLR, mentre la restante quota viene rimossa attraverso i recettori scavenger (glicoproteine di superficie presenti su numerosi tipi cellulari, tra cui l’endotelio e i monociti-macrofagi) capaci di legare le lipoproteine presenti nel siero. I macrofagi, al contrario delle cellule epatiche, non possiedono un sistema autoregolato e possono quindi accumulare una grande quantità di lipidi, trasformandosi in cellule schiumose (foam cells). L’accumulo di cellule schiumose nelle arterie è all’origine della formazione di ateromi, placche che rivestono le superfici interne di vene e arterie, costituite da depositi di grassi di vari tipi.

Trattamento farmacologico delle LDL

Tra i farmaci di maggior efficacia usati per il trattamento di alti livelli di LDL nel plasma vi sono le statine, che bloccano la sintesi cellulare del colesterolo con aumento dell’espressione dell’LDLR e diminuzione dei livelli di LDL nel plasma.

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