Le province europee dell'Impero romano. La Britannia: Il Vallo di Antonino

Il Mondo dell'Archeologia (2004)

Le province europee dell'Impero romano. La Britannia: Il Vallo di Antonino

Timothy W. Potter

Il vallo di antonino

Struttura difensiva della Britannia che correva tra i fiumi Clyde e Forth per una lunghezza di circa 40 miglia romane (60 km ca.), da Old Kirkpatrick a Bridgeness.

Poco prima del 140 d.C. il governo romano decise di destituire il Vallo di Adriano della sua funzione confinaria e di estendere la penetrazione nei territori della Scozia meridionale, già soggiogati da Agricola (governatore della Britannia tra il 78 e l’84 d.C.). Le legende monetali, che proclamano Antonino Pio imperator e vincitore, inducono a datare la vittoria tra il 142 e il 143 d.C. e dunque la costruzione del vallo non deve essere molto posteriore. Costruito principalmente con zolle erbose su fondazioni di pietra larghe tra i 4,3 e i 4,9 m secondo la tecnica del murus caespiticus, l’altezza del vallo, dotato di un parapetto sulla sommità, doveva aggirarsi intorno ai 3 m. Frontalmente si estendeva un fossato con sezione a V, mentre alle sue spalle correva una strada militare. I forti di cui si ha traccia lungo il vallo sono 15, disposti a intervalli di 3200 m circa. La loro frequenza è quindi superiore a quella dei forti del Vallo di Adriano, dove ricorrono ogni 8 km circa. Per contro, quelli antoniniani sono maggiormente diversificati tra loro soprattutto nell’estensione, compresa tra gli 0,2 ha di quelli a ridosso delle strutture difensive e i 2,5 ha di quelli più distanti; non tutti i forti erano quindi in grado di alloggiare un reggimento a pieno organico. Gli scavi condotti a Bearsden non hanno portato alla luce edifici riconducibili a un quartiere generale o a un comando; i soldati venivano probabilmente tradotti da un altro forte vicino. Le guarnigioni erano composte soprattutto da truppe ausiliarie, con una presenza minore di legionari romani. Intorno ai forti sorsero comunità civili che ne utilizzarono le annesse strutture logistiche; gli abitanti (i vicani) del forte di Velunia (Carriden) eressero un altare a Giove. Come nel caso del Vallo di Adriano, una serie di fortini, nove dei quali sono stati scavati, si alternavano ai forti veri e propri circa ogni miglio. Alcune fondazioni rettangolari, rinvenute lungo il tracciato del vallo (le cd. expansions), sono forse i resti di torrette di osservazione. L’indagine archeologica sembra suggerire l’esistenza di uno schema progettuale ben definito per questa linea di frontiera e che esso venne successivamente modificato per consentire la costruzione di un numero maggiore di forti. Si è molto discusso in sede scientifica sulle reali ragioni dell’erezione del V.d.A.; la sua costruzione può essere stata motivata sia dalla mutata situazione strategica nella Britannia settentrionale, sia dal desiderio dell’imperatore di segnare in modo spettacolare ed esemplare una vittoria militare. Non è certo se, tra il 155 e il 158 d.C., il vallo fu sguarnito per concentrare nuovamente le truppe sulla frontiera adrianea, dove era forse in corso una rivolta; il totale abbandono della struttura dovette comunque avvenire in un lasso di tempo compreso tra il 163 e il 185 d.C.

Bibliografia

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D.J. Woolliscroft, Signalling and the Design of the Antonine Wall, in Britannia, 27 (1996), pp. 153-77.

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