Le province europee dell'Impero romano. Le province galliche. Belgica: Bavay

Il Mondo dell'Archeologia (2004)

Le province europee dell'Impero romano. Le province galliche. Belgica: Bavay

Cinzia Vismara

Bavay

Centro di fondazione romana (lat. Bagacum) della Gallia Belgica presso la civitas dei Nervi, sorgeva in una zona agricola, sull’asse che congiungeva Gesoriacum Bononia (Boulogne) a Colonia Agrippina (Colonia). La città nacque nel I sec. d.C., ma lo sviluppo urbano si colloca nel secolo successivo; essa rimase sempre di dimensioni modeste.

L’impianto stradale era ortogonale; si conoscono diverse domus, alcune delle quali piuttosto ricche, terme pubbliche nei pressi della chiesa e un quartiere artigianale con povere abitazioni nella parte meridionale. Immediatamente a sud della fortificazione tarda è stata portata alla luce un’insula. Di particolare interesse è il complesso forense (230 x 95 m), in parte su criptoportici, costituito da due piazze contigue allineate su un asse est-ovest, sulle quali si aprono edifici pubblici, portici e botteghe. L’estremità orientale era occupata da una basilica con peristasi interna il cui lato occidentale prospettava sulla piazza, che presentava una serie di botteghe sui lati lunghi. La platea occidentale, lastricata, sorge su un pendio regolarizzato da criptoportici e si trova a un livello più alto rispetto a quella orientale. L’area era delimitata su tre lati da portici (largh. 9,6 m) a due navate con copertura lignea; il braccio settentrionale e quello meridionale terminavano verso ovest con un’abside. Al centro della piazza era un tempio (Capitolium o tempio del culto imperiale) e sul lato occidentale era un’ampia aula (23 x 35 m) a tre navate, preceduta da due vani quadrangolari e con un’esedra sul lato di fondo, alla quale si accedeva dal portico.

La pianta delle strutture sotterranee ricalca quella degli edifici in superficie: esse sono completamente ipogee nella parte occidentale e parzialmente emergenti a est; un doppio muro con intercapedine le isolava dal terreno circostante. Erano accessibili mediante scale pertinenti a varie fasi edilizie; la tecnica costruttiva (opus vittatum) è piuttosto accurata e in alcuni settori è presente una decorazione dipinta. La loro funzione non è del tutto chiara: non è escluso che qualche ambiente potesse avere funzioni correlate a quelle degli edifici pubblici soprastanti. La cronologia dei criptoportici non è stata del tutto chiarita; sono state individuate due fasi edilizie (nella prima, che risale agli anni intorno al 100 d.C., furono coperti in piano; nella seconda, severiana, con volte a crociera), più una terza, che precede di poco la loro radicale trasformazione in età tardo imperiale, quando la città divenne la chiave di un sistema difensivo e il foro fu trasformato in un complesso di due fortezze.

Bibliografia

Sulla città:

E. Will, Bavay, cité gallo-romaine, Douai 1957.

Sul complesso forense e i criptoportici:

E. Will, Les cryptoportiques des forum de la Gaule, in Les cryptoportiques dans l’architecture romaine, Rome 1973, pp. 325-46 (con bibl. prec.).

La basilique de Bavay et les basiliques de forum. Actes de la Xe journée d’études du Centre de recherches archéologiques de l’Université de Lille III (Lille, 7 décembre 1988), in RNord, 71, 280 (1989), pp. 3-65.

J.- Cl. Carmelez, Bavay. L’exploration archéologique au sud du forum. Les fouilles préliminaires à la construction du musée archéologique, ibid., 72, 286 (1990), pp. 75-124.

R. Hanoune - A. Müller, Recherches archéologiques à BavayV-IX, ibid., pp. 53-74.

F. Loridant et al., Le forum de Bavay. Campagne de fouilles 1990, ibid., 73, 292 (1991), pp. 83-100.

R. Hanoune - A. Müller, Recherches archéologiques à Bavay, X-XI, ibid., pp. 101-20.

F. Loridant, Bavay. Le site de la “terre à trois coins”, évaluation archéologique, ibid., pp. 121-34.

F. Loridant - L. Debs, Inventaire des collections archéologiques originaires de Bavay, ibid., pp. 135-52.

P. Leman, s.v. Bavay, in EAA, II Suppl. 1971-1994, I, 1994, pp. 652-53 (con bibl. prec.).

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