Lecco

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Comune della Lombardia (45,14 km2 con 48.058 ab. nel 2020, detti Lecchesi), capoluogo di provincia. È situato a 214 m s.l.m. sulla sponda orientale del ramo lecchese (detto anche Lago di L.) del Lago di Como, là dove l’Adda riprende il suo corso fluviale. I torrenti Gerenzone, Caldone, Bione, con i loro depositi alluvionali, hanno formato il terreno su cui sorse L., circondato a N dal Monte San Martino, a E dal Resegone, a S dal Monte Barro, a O dal Moregallo. La città è dotata di numerose industrie, soprattutto siderurgica, meccanica, elettrochimica, tessile, elettrica, alimentare, della carta, delle confezioni e del legno. Il commercio ha tratto impulso dalla costruzione di un ponte sull’Adda e di una superstrada che ha favorito i collegamenti col Milanese. Attivo il turismo favorito da ottime attrezzature ricettive.

Ricordata con il nome di Leuco nell’845, è certo di origine più antica; acquistata, con il castello, dagli arcivescovi di Milano (10° sec.), fu più tardi contesa fra il comune di Como e quello milanese e rimase infine a quest’ultimo. Fu centro strategico e commerciale importante, come nodo stradale verso la Valtellina e la Svizzera e posizione chiave della Valsassina; nel 1335 Azzone Visconti vi fece costruire il famoso ponte sull’Adda. Nel 15° sec. L. subì temporanee occupazioni da parte dei Veneziani. Sotto gli Spagnoli il suo forte, smantellato nel 1782, fu caposaldo della difesa nord-orientale del Milanese. Nel 1799 i Francesi vi resistettero per qualche tempo. Ebbe il titolo di città nel 1848; nel 1923 incorporò i vicini comuni di Castello, San Giovanni alla Castagna, Laorca, Rancio, Germanedo, Acquate e Belledo, che era allora frazione di Maggianico; più tardi tutto Maggianico entrò a far parte del comune di Lecco.

Provincia di L. (815 km2 con 334.961 ab. nel 2020). Istituita nel 1992, per distacco di 85 comuni dalla prov. di Como e 5 da quella di Bergamo. I centri principali si distribuiscono sulle rive del Lario e dei piccoli laghi prealpini e lungo il corso dell’Adda, a sud del capoluogo. L’economia locale ha conservato tradizionali attività manifatturiere e commerciali che, nella maggior parte dei casi, si sono dimostrate funzionali a un moderno sviluppo industriale: prevalgono i settori metalmeccanico, elettrochimico, alimentare e del tessile-abbigliamento. Le attività terziarie sono prevalentemente legate al riassetto degli scambi commerciali lungo consolidate direttrici di comunicazione regionali (fra Como e la Valtellina e fra la bassa valle dell’Adda, le pendici prealpine e l’area metropolitana milanese) e transalpine. Il turismo è in continua ascesa, agevolato da attrezzature ricettive di ottimo livello.

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