SENGHOR, Léopold Sédar

Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1981)

SENGHOR, Léopold Sédar

Salvatore Bono

Uomo politico, poeta e letterato senegalese, nato a Joal il 9 ottobre 1906. Di famiglia cristiana, fu educato da missioni cattoliche a Joal e a Dakar; compiuti gli studi letterari a Parigi, insegnò a Tours (1935-44) e poi a Parigi, dove entrò nel gruppo di giovani intellettuali che rivendicavano i valori della "Negritudine". Nella seconda guerra mondiale combatté sul fronte francese (per un breve periodo fu prigioniero dei Tedeschi) ed entrò poi nella Resistenza. Nel dopoguerra si volse alla politica: dal 1946 al 1958 è stato deputato per il Senegal all'Assemblea nazionale francese (aderì al Partito socialista sino al 1948, quando passò al gruppo degl'Indipendenti d'Oltremare). Nello stesso 1948 fondò il Blocco democratico senegalese, che attraverso successive trasformazioni divenne il partito di governo. Sottosegretario alla presidenza nel governo Faure (1955-56), fu tra i fondatori (1958) del Partito del Raggruppamento africano, fautore del federalismo nell'Africa occidentale. Presidente della Federazione del Mali, poi del Senegal (fin dall'acquisizione dell'indipendenza nel 1960), nel dicembre 1962 S. sventò un colpo di stato instaurando un regime presidenziale, del quale ha mantenuto saldamente la guida (è stato rieletto nel 1973 e nel 1978), svolgendo un'intensa attività internazionale.

La sua produzione poetica, espressa in una raffinata lingua francese (alla cui tradizione letteraria S. resta molto legato), è ispirata ai valori della negritudine. Principali raccolte: Chants d'ombre (1945), Hosties noires (1948), Chants pour Naëtt (1949), Ethiopiques (1956), Nocturnes (1961), Poèmes (1964), Terre promise d'Afrique. Symphonie en noir et or (1966), Elégie des alisées (1969), ecc. S. ha anche curato un'antologia di moderni poeti afro-malgasci. Nel 1959 è stato accolto fra i membri dell'Accademia di Francia. Meno ampiamente apprezzata di quella poetica e letteraria, è l'opera filosofica e di teoria politica (S. propugna una delle forme di socialismo africano); principali volumi: Nation et voie africaine du socialisme (1961), Pierre Teilhard de Chardin et la politique africaine (1962), Négritude et Humanisme (1964).

Bibl.: A. Guibert, L. S. Senghor: l'homme et l'oeuvre, Parigi 1962; W. A. E. Skurnik, L. S. Senghor and African Socialism, in Journal of modern African Studies, III (1965), pp. 349-69; L. J. Hymans, The origins of Léopold Senghor's African road to socialism, in Génève-Afrique, IV (1967), pp. 33-48; J. Rous, Léopold Sédar Senghor, un président de l'Afrique nouvelle, Parigi 1967; S. O. Mezu, Léopold Sédar Senghor et la défense et illustration de la civilisation noire, ivi 1968; id., The poetry of Léopold Sédar Senghor, Londra 1973; P. Bertogli, L.S. Senghor. Il poeta della negritudine e il presidente del Senegal, in I personaggi della storia contemporanea, II, Milano 1976, pp. 1025-80.

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