Precancerosa, lesione

Dizionario di Medicina (2010)

precancerosa, lesione


Complesso di alterazioni istologiche, anatomopatologiche, semeiologiche di un tessuto, che predispongono allo sviluppo di un tumore e ne precedono la comparsa; tipiche lesioni p. sono la leucoplachia orale, la gastrite cronica atrofica, l’adenoma del colon, la metaplasia delle cellule del collo dell’utero. La possibilità di riscontrare lesioni p. e la conoscenza circa l’aumentato rischio di degenerazione a cui possono andare incontro, ha aperto diversi filoni di ricerca caratterizzati da altrettanti protocolli di intervento nell’ambito della prevenzione oncologica dei vari apparati.

Evoluzione delle lesioni precancerose

Il miglior approccio al trattamento di molte neoplasie si basa spesso sulla possibilità di una diagnosi precoce attraverso il riconoscimento di lesioni p. (displasia di vario grado: lieve, moderata e severa; metaplasia, ecc.). La potenziale evoluzione di tale lesioni varia nei modi e nei tempi: esistono infatti delle lesioni p. a basso, medio e alto rischio di degenerazione maligna. Sebbene esista anche la possibilità che alcune di queste non vadano mai incontro a trasformazione neoplastica, non esiste nessun modo di prevederne il comportamento se non attraverso i controlli ravvicinati e l’asportazione. Tali lesioni possono rimanere infatti per mesi o anni con caratteristiche benigne fino a un punto in cui, per meccanismi e cause non sempre conosciute e in tempi non prevedibili, iniziano a degenerare in senso maligno; ciò avviene passando prima per diversi gradi di displasia, fino a presentare, in seguito, caratteri di franca malignità, con l’invasione dei tessuti circostanti e la comparsa di metastasi. Tali caratteristiche fanno sì che sia teoricamente possibile, nella maggior parte dei casi, attraverso la rilevazione delle lesioni p. prevenire o curare il cancro in fase precoce, garantendo la guarigione al paziente. L’identificazione e il controllo delle lesioni p. permette inoltre di diagnosticare neoformazioni che interessano solo gli strati superficiali di organi o tessuti, consentendo quindi l’asportazione della lesione senza danni funzionali o estetici.