Landau, Lev Davidovič

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Fisico (Baku 1908 - Mosca 1968). Tra i più importanti fisici del 20° sec., sviluppò le teorie della superfluidità dell'elio liquido e degli stati condensati della materia, che in seguito ottennero numerose conferme sperimentali. Vincitore del premio Nobel per la fisica nel 1962, ha scritto numerosi trattati di meccanica, idrodinamica, fisica quantistica e statistica fisica.

Vita e attività

Conseguito il dottorato a Leningrado nel 1927, iniziò subito la sua attività di fisico teorico, e ampliò via via il campo d'interessi frequentando, nel periodo 1929-30, i più importanti istituti europei di fisica teorica e in particolare l'istituto di N. Bohr, del quale L. si è sempre ritenuto discepolo. Dal 1932 al 1937 diresse la sezione teorica dell'istituto fisico-tecnico di Char´kov e poi quella dell'istituto di problemi fisici di Mosca; nel 1938 fu imprigionato per un anno per motivi politici; rilasciato per intervento di P. Kapica, riprese il suo posto e la sua attività. L. è stato uno dei più notevoli fisici del Novecento, sia per le sue importanti ricerche teoriche in varî campi della fisica, sia per i suoi trattati di meccanica e di idrodinamica e (in collaborazione con altri) di meccanica quantistica e di statistica fisica, che hanno avuto numerose edizioni e traduzioni. Nel 1930 pubblicò un classico lavoro sul diamagnetismo degli elettroni liberi (diamagnetismo di L.), che lo portò più tardi all'interpretazione della suscettività magnetica dei metalli a bassa temperatura in forti campi magnetici. Nel 1933 fu condotto alla concezione dell'antiferromagnetismo, alla quale era giunto l'anno precedente, indipendentemente, L. Néel. Molti altri contributi L. dette allo studio di varî problemi di fisica nucleare; particolare importanza ebbe la sua teoria termodinamica delle transizioni dello stato solido, che gli valse nel 1941 il premio Stalin. Il suo contributo più importante fu la teoria della superfluidità dell'elio liquido, pubblicata nel 1941, che prediceva l'esistenza di due velocità di propagazione di onde elastiche nell'elio liquido in prossimità dello zero assoluto, osservata sperimentalmente nel 1944. Un ulteriore approfondimento di queste ricerche è costituito dalla teoria generale (1950) degli stati condensati della materia, con la predizione di numerosi fenomeni in un isotopo dell'elio. Per questi lavori gli fu conferito un altro premio Stalin nel 1946 e il premio Nobel per la fisica nel 1962. In questo stesso anno un grave incidente automobilistico troncò praticamente la sua attività scientifica. L. è stato membro dell'Accademia delle scienze dell'URSS e di numerose accademie straniere, tra le quali la Royal Society di Londra e l'Accademia delle scienze degli USA. Tra le sue opere ricordiamo il classico trattato di fisica teorica (in collab. con E. M. Lifsic), tradotto in molte lingue.

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