LANDAU, Lev Davidovič

Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1979)

LANDAU, Lev Davidovič


Fisico sovietico, nato a Baku il 22 gennaio 1908, morto a Mosca il 3 aprile 1968. Conseguito il dottorato a Leningrado nel 1927, iniziò subito l'attività di fisico teorico e frequentò, nel periodo 1929-30, i più importanti istituti europei di fisica teorica e in particolare l'istituto di N. Bohr, del quale L. si è sempre ritenuto discepolo. Dal 1932 al 1937 diresse la sezione teorica dell'istituto fisico-tecnico di Char'kov e poi quella dell'istituto di problemi fisici di Mosca; nel 1938 fu imprigionato per un anno per sospetti politici; rilasciato per intervento di P. Kapiča, riprese il suo posto e la sua attività. L. è stato uno dei più notevoli fisici del nostro tempo, sia per le sue importanti ricerche teoriche in vari campi della fisica, sia per i suoi trattati di meccanica e di idrodinamica e (in collaborazione con altri) di meccanica quantistica e di statistica fisica, che hanno avuto numerose edizioni e traduzioni. Nel 1930 pubblicò un classico lavoro sul diamagnetismo degli elettroni liberi (diamagnetismo di L.) che lo portò più tardi all'interpretazione della suscettività magnetica dei metalli a bassa temperatura in forti campi magnetici. Nel 1933 giunse alla concezione dell'antiferromagnetismo, alla quale era giunto indipendentemente l'anno precedente L. Néel. Molti altri contributi L. dette allo studio di vari problemi di fisica nucleare; particolare importanza ebbe la sua teoria termodinamica delle transizioni dello stato solido, che gli valse nel 1941 il premio Stalin. Il suo contributo più importante fu la teoria della superfluidità dell'elio liquido, pubblicata nel 1941, che prediceva tra l'altro l'esistenza di due velocità di propagazione di onde elastiche nell'elio liquido a bassa temperatura, osservate sperimentalmente nel 1944 (v. superfluidità, in questa Appendice). Un ulteriore approfondimento di queste ricerche è costituito dalla teoria generale (1950) degli stati condensati della materia, con la predizione di numerosi fenomeni in un isotopo 3 dell'elio. Per questi lavori gli fu conferito un altro premio Stalin nel 1946 e il premio Nobel per la fisica nel 1962. In questo stesso anno un grave incidente automobilistico troncò praticamente la sua attività scientifica. L. è stato membro dell'Accademia delle scienze dell'URSS e di numerose accademie straniere, tra le quali la Royal Society di Londra e l'Accademia delle scienze degli SUA.

Ha scritto oltre 100 pubblicazioni e più di 10 libri e manuali (alcuni in collaborazione con E. M. Lifšic), a cominciare da Statističeskaja fisika ("Fisica statistica") del 1938, a Mehanika, a Teorija polja ("Teoria del campo"), fino a Elektrodinamika splošhyh sred ("Elettrodinamica dei mezzi continui") del 1957.

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