ANDERSON, Lindsay

Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1978)

ANDERSON, Lindsay

Gian Luigi Rondi

Regista cinematografico britannico (anche teatrale e televisivo), nato a Bangalore (India) il 17 aprile 1923. Personalità fra le più rappresentative del free cinema inglese, si forma alla scuola documentaristica di John Grierson e di Humphrey Jennings, dopo un'attività di critico e di saggista presso la rivista Sequence, da lui fondata con Karel Reisz, e s'impone presto con alcuni documentari d'ispirazione realistica e di severo impegno sociale: Thursday's children (1954), su una scuola di piccoli sordomuti, premiato con l'Oscar, O dreamland, sul pubblico delle fiere, che, presentato a Londra nel 1956, anticipa quasi programmaticamente l'estetica realistica del free cinema, Every day except christmas (1957), sul mercato di Covent Garden a Londra, primo premio alla Mostra di Venezia del film documentario. Applicando l'esperienza realista allo studio dei caratteri, dirige nel 1963 il suo primo lungometraggio, This sporting life (Io sono un campione), risolto con acuta e sottile sensibilità psicologica; cui segue, nel 1969, dopo un'intensa attività come regista teatrale, If... (Se...), primo premio al Festival di Cannes: un pamphlet di tono scapigliato e "arrabbiato" a favore della contestazione giovanile e in polemica con i metodi scolastici inglesi. Il suo film più recente è O lucky man! (1973) una parafrasi del Candide di Voltaire in chiave moderna e con il tono di ballata; in difficile equilibrio, però, fra satira e critica sociale.

Bibl.: E. Sussex, L. Anderson, Londra 1969; J. Gelmis, The film director as superstar, New York 1970.

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