LINFOMA

Enciclopedia Italiana (1934)

LINFOMA (dal lat. lympha "linfa")

Antornio CESARIS-DEMEI

Clinicamente si dà questo nome alle ghiandole linfatiche (v. linfatico, sistema) cronicamente ingrossate, comprendendovi quindi anche gl'ingrossamenti da stati-infiammatorî semplici o specifici (tubercolosi, sifilide). Anatomopatologicamente questo nome si deve riservare ai casi nei quali l'ingrossamento della ghiandola è unicamente dovuto a proliferazioni iperplastiche, per un'aumentata proliferazione sia di linfociti (come s'osserva in molte ghiandole, e specialmente nelle cervicali, ascellari, inguinali, nella leucemia linfatica acuta e cronica), sia di elementi midollari, quando nelle ghiandole, in casi di leucemia mieloide, si abbia un'iperproduzione di elementi da quel tessuto mieloide che, evidente nelle ghiandole al momento della nascita, poi scompare. Nei due casi, se gli elementi linfocitarî o mieloidi (talora immaturi) passano in circolo in grande quantità, altri infiltrano più o meno diffusamente la ghiandola, alterandone la struttura normale. Nei due casi ora ricordati si parla di linfomi leucemici, in contrapposto ad altre forme di linfomi (aleucemici), nei quali alla proliferazione del tessuto linfoide non corrisponde il passaggio dei leucociti neoformati in circolo a costituirvi lo stato leucemico.

Se l'alterazione interessa molte ghiandole e s'estende anche a quelle piccole isole di tessuto linfoadenoideo che si trova in molti tessuti, prende il nome di linfoadenosi aleucemica o di pseudoleucemia vera, e all'esame istologico si ha un aspetto simile a quello sarcomatoso. Se invece è limitata a poche ghiandole, che si presentano indurite, d'aspetto lardaceo, non aderenti, prende il nome di linfoma semplice o regionale. La linfogranulomatosi (o linfoma maligno o malattia di Hodgkin), un tempo descritta tra i linfomi, oggi ne viene separata perché è considerata come una reazione infiammatoria granulomatosa, secondo alcuni pochi determinata dal bacillo tubercolare, secondo altri da un virus ignoto, oppure come una malattia iperplastica sistematizzata del tessuto linfoide.

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