Lione

Dizionario di Storia (2010)

Lione


Città della Francia, capol. del dipart. del Rodano. L. fu fondata sul luogo di un villaggio celtico da Lucio Munazio Planco nel 43 a.C. Divenne subito capitale, col nome di Lugdunum, della Gallia Lugdunensis e centro economico e militare di grande importanza. Nel 12 a.C. Druso vi inaugurò un’ara di Roma e Augusto presso cui, ogni anno, si riuniva l’assemblea dei delegati delle tre Gallie. La città fu saccheggiata nel 197 dai soldati di Settimio Severo, vittoriosi su Albino. Fu sede di una delle più antiche comunità cristiane d’Occidente e fu teatro di una violenta persecuzione sotto Marco Aurelio (177). Verso la metà del sec. 5° la città fu saccheggiata dagli unni di Attila; nel 458 l’occuparono i visigoti, con re Teodorico II. Poco dopo, nel 478, i re dei burgundi vi stabilirono la loro capitale, che vi rimase fino alla conquista franca di quel regno, alla fine del secolo successivo. Sofferse ancora gravemente per le incursioni dei saraceni (sec. 8°), ma nuovo sviluppo ebbe con Carlomagno e più tardi salì al rango di capitale della Provenza (879). Risale al 1032 il suo passaggio dalle dipendenze feudali della casa di Borgogna a quelle dell’arcivescovo (che era allora Burcardo, fratello di re Rodolfo III), sotto l’alta sovranità dell’impero; ma la potenza del suo capitolo arcivescovile crebbe rapidamente, sino a svincolarsi del tutto dalla subordinazione imperiale (1173), superando anche la concorrenza dei conti del Lionese e del Forez. Poco dopo, con Pietro Valdo e coi cd. poveri di L., sorse a L. il movimento religioso-sociale dei . Nei primi decenni del secolo successivo l’attiva borghesia cittadina si sollevava contro il governo ecclesiastico, riuscendo a ottenere (1228) le prime franchigie comunali; i conflitti interni continuarono, finché con Filippo il Bello la città non fu annessa al regno di Francia (1307). Qualche anno dopo, l’introduzione dall’Italia della lavorazione della seta avviò la città al suo grande sviluppo industriale, tutelato sin dal 1320, con la prima organizzazione del Comune, da ampie libertà statutarie. I protestanti s’impadronirono di L. nel 1562; dieci anni più tardi subì le sanguinose ripercussioni della strage di s. Bartolomeo, divenendo ben presto uno dei baluardi della Lega cattolica. La revoca dell’Editto di Nantes (1685) la privò, con grave danno, di gran parte delle sue maestranze migliori, di religione protestante. Durante la Rivoluzione, i realisti organizzarono L. a caposaldo della loro ribellione al governo repubblicano; la città cadde, dopo 10 giorni di bombardamenti, nelle mani del generale F.-É.-C. Kellermann (ott. 1793). Nel corso delle guerre napoleoniche fu occupata dagli austriaci in due riprese. L. fu teatro, più volte (1831, 1834, 1849, 1870 e ancora nel 1871), di importanti manifestazioni rivoluzionarie della sua classe operaia.

Concili di Lione

Tra i numerosi concili tenuti a L. (il primo storicamente accertato fu tra il 475 e il 480 contro il predestinazionismo del prete Lucio), vanno ricordati quelli ecumenici del 1245 e del 1274. Il XIII Concilio ecumenico (1245) si inserisce nel contrasto tra Innocenzo IV e Federico II e si concluse con la scomunica di Federico, accusato di aver disprezzato i patti stretti con la Chiesa, di sacrilegio e di dubbia ortodossia. Il XIV Concilio ecumenico rappresenta uno dei più importanti tentativi per l’unione della Chiesa greca alla latina; le trattative per sanare lo scisma sorto all’epoca di Michele Cerulario furono riprese da Michele VIII Paleologo che cercava l’appoggio di Roma contro una minacciata coalizione dell’Occidente contro di lui; si giunse alla convocazione del concilio nel 1274 alla presenza di Gregorio X, fu riconosciuta, anche dalla delegazione greca, l’eterna processione dello Spirito Santo dal Padre e dal Figlio e il primato della Chiesa di Roma. Ma l’accordo, raggiunto per la volontà politica di Michele Paleologo, durò pochi anni e il figlio di Michele, Andronico II, riaprì lo scisma. Tra i canoni promulgati dal concilio, l’Unum periculum fissò le norme per una più rapida elezione del pontefice e a esso risale l’istituzione del conclave.

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