Living Theatre Gruppo teatrale d’avanguardia fondato a New York nel 1947 da J. Beck e J. Malina, e da essi diretto fino allo scioglimento nel 1969. La sua ricerca s’indirizzò verso un teatro mirato non a erudire o distrarre ma aggredire e provocare lo spettatore. Per questo furono eliminati sia ogni soluzione di continuità fra palcoscenico e platea sia scenografie e costumi. Il primo successo del L. fu The connection di J. Gelber (1959). Tra i successivi spettacoli, molti dei quali in Europa, dove il gruppo si trasferì tra il 1964 e il 1968: The apple di Gelber (1961); The brig di K. Brown (1963); Antigone di B. Brecht da Sofocle (1967); e le creazioni collettive Mysteries and smaller pieces (1964), Frankenstein (1965), Paradise now (1968). La crisi del L. diede luogo nel 1970 alla nascita di quattro cellule indipendenti, attive negli USA, in Brasile, in Europa, in India, che scelsero un tipo d’impegno sempre più vicino all’azione diretta, con risultati artistici meno convincenti.
Collettivo teatrale d'avanguardia costituito nel 1947 in America da J. Beck (New York 1925) e dalla moglie J. Malina (Kiel 1926). Nel 1951, dopo anni di difficoltà economiche, il gruppo si stabilì nel teatro Cherry Lane, proponendo opere di P. Picasso, A. Jarry, L. Pirandello, P. Goodman, B. Brecht, ...
living theatre /'liviŋ 'ɵiətə(r)/, it. /'living 'tiater/ locuz. ingl. (propr. "teatro vivente"), usata in ital. come s. m. (pl. living theatres o invar.). - (teatr.) Rappresentazione che prevede la partecipazione attiva del pubblico.
living will ‹lìviṅ u̯ìl› locuz. ingl. (propr. «volontà da vivo»; pl. living wills ‹... u̯ìl∫›), usata in ital. come s. m. – Testamento biologico (v. testamento).