LIVORNO

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)

LIVORNO (XXI, p. 334; App. I, p. 800)

Giuseppe Morandini

La popolazione presente del comune calcolata al 1° luglio 1947 era di 137.226 ab. Durante la seconda Guerra mondiale la città ha subìto oltre 70 bombardamenti: particolarmente gravi quelli del 28 maggio, 28 giugno e 19 luglio 1943, che hanno investito disordinatamente tutta la città, sventrata e semidistrutta sia al centro sia alla periferia. I vecchi quartieri medicei appaiono del tutto sfigurati. Il duomo, il San Ferdinando, la SS. Annunziata dei Greci, il San Giorgio degli Armeni, il San Giovanni Battista sono stati colpiti e quasi tutti, in parte almeno, abbattuti. Anche il Museo civico e la libreria Labronica sono crollati, ma, per fortuna, quando avvenne il disastro, tutte le opere d'arte ed i libri erano già stati rimossi e posti al sicuro. Subito dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, la maggior parte della popolazione fu fatta evacuare dalla città, che fu sottoposta al sistematico saccheggio dei Tedeschi i quali distrussero le opere portuali del porto mediceo e del porto nuovo e gli stabilimenti industriali. In complesso, nella zona centrale, oltre il 40% degli edifici è andato distrutto (circa 40.000 vani) e il 52% danneggiato gravemente (circa 50.000 vani). Nel maggio 1947 erano già restaurati circa 2500 alloggi. Le costruzioni previste dal nuovo piano regolatore modificheranno notevolmente la struttura del centro abitato. Danni minori hanno avuto la zona periferica e i centri vicini come L'Ardenza e Antignano.

I cantieri navali Terni-Odero-Orlando sono stati parzialmente ripristinati mentre il porto è ancora lontano dalla primitiva efficenza, sia per lo stato degl'impianti sia per le ostruzioni, rimosse solo in piccola parte, nonostante l'importanza assunta dal porto di Livorno dopo la conquista (18 giugno 1944) della città da parte degli Alleati, che ne fecero una loro base di rifornimenti per la prosecuzione della campagna d'Italia. Della città industriale, situata nel settore settentrionale, taluni stabilimenti (vetrerie, petrolî, ecc.) sono stati interamente rimessi in efficenza e hanno ripreso il lavoro.

La città ha avuto un periodo di convulsa ripresa economica in seguito alla concentrazione nei suoi pressi di materiali ARAR (residuati di guerra). Il suo mercato si è indebolito e va solo ora gradatamente normalizzandosi. La ripresa della vita cittadina si è giovata anche del ritorno a Livorno dell'Accademia navale che era stata allontanata nel corso della guerra.

La provincia di Livorno, che non ha avuto in questo frattempo mutazioni territoriali, contava, al 31 dicembre 1947, 271.566 abitanti, con un aumento complessivo del 77% rispetto al censimento del 1936. Da registrare il mutamento di nome di Porto Longone (nell'isola d'Elba), che si chiama ora Porto Azzurro.

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