FRAGNI, Lorenzo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 49 (1997)

FRAGNI, Lorenzo (Lorenzo Parmense)

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Nacque a Parma nel 1548 da Giovanni e da Barbara Bonzagni. La sua formazione avvenne, con ogni probabilità, nel solco della tradizione orafa della famiglia della madre: il nonno del F., Giovan Francesco Bonzagni, era stato attivo a Parma mentre i figli di questo, Giovan Giacomo e Giovan Federico, lavoravano a Roma per la Zecca pontificia. Alla fine del settimo decennio fu chiamato a Roma dallo zio Giovan Federico, che, probabilmente, favorì la sua nomina a "impressore e stampatore" della Zecca, per la quale nel 1572 ricevette, insieme con G.A. De Rossi, uno stipendio mensile di 4 ducati d'oro.

Sotto il pontificato di Gregorio XIII Boncompagni il F. realizzò i primi lavori attualmente noti. Databile al 1572-75 (Grazzi, 1972, fig. 9) è la medaglia raffigurante l'effigie del papa, a capo scoperto, assai simile al ritratto del Boncompagni che appare nella medaglia eseguita nel 1575 dallo zio Giovan Federico (ibid., fig. 8); sul diritto della medaglia si trova la firma "Lau. Parm.", che il F. adottò anche in seguito, mentre sul rovescio è raffigurato il prospetto della basilica di S. Pietro. Firmate e datate sono altre medaglie eseguite per Gregorio XIII: del 1575 è quella che lo raffigura con la tiara e, sul rovescio, l'immagine della dea Annona; del 1582 sono due medaglie col papa a capo scoperto, sul rovescio delle quali si trova, nella prima il prospetto di una chiesa, mentre, nell'altra, è rappresentato un drago che si morde la coda e al centro, una testa d'ariete.

Appartiene alla produzione di fine settimo-ottavo decennio anche la medaglia, firmata, raffigurante Cristoforo Madruzzo, che il Rizzoli (1993, p. 444) giudica "di buona fattura" sebbene appaia "scialbo e privo di espressione" rispetto ad altri ritratti del cardinale su medaglia; sul rovescio, accanto al logotipo "PL", si trova la figura allegorica della Fenice (nell'esergo il motto "Revixit").

Nel 1582 e nel 1583 sono documentati pagamenti al F. per medaglie coniate in occasione della festa dei Ss. Pietro e Paolo e per monete d'argento. Sempre come incisore della Zecca, nel 1585 e nell'anno seguente, ricevette pagamenti, insieme con L. Leoni, per l'esecuzione di medaglie realizzate in vista della medesima festività, oltre che per alcune, non meglio specificate, "medaglie donate agli ambasciatori veneti" e per tredici esemplari (non identificati) "con Cristo e Apostoli" (Roma di Sisto V…, 1993, p. 557).

Sotto il pontificato di Sisto V il F. realizzò diverse medaglie nelle quali ritrasse papa Peretti col camauro e la mozzetta; per le rappresentazioni sul rovescio utilizzò, in alcuni casi, precedenti coni di Giovan Federico e Giovan Giacomo Bonzagni, mentre è forse una sua creazione la figura allegorica della Sicurezza rappresentata in un'altra medaglia (ibid., p. 460).

Una serie di documenti relativi a questi anni, conservati presso l'Archivio di Stato di Roma, offrono informazioni relative ai suoi possedimenti a Roma e agli artisti con i quali era in contatto.

Il 15 apr. 1587 il F. ricevette dal fratello Cristoforo la parte della casa, in via della Croce, che avevano acquistato il 30 apr. 1575; sempre il 15 aprile venne nominato procuratore di Giovan Federico Bonzagni e cinque giorni dopo affittò al vescovo di Avellino Pietro Antonio Vicedomini una casa che suo cugino Giovan Francesco Bonzagni aveva in piazza Montedoro, in Campo Marzio. Nell'atto del 20 aprile si legge, tra l'altro, che il F. avrebbe potuto ritirare in ogni momento, cosa che in seguito fece (codicillo del 30 ag. 1588), le statue che si trovavano nell'abitazione: si trattava di sette marmi classici, tra cui "tre femmine… senza bracci et senza testa… due torsi ignudi et un Cupido che dorme" (Trenta notai capitolini…, XVI, c. 500v).

L'affitto della casa di via Montedoro fu riconfermato con un atto notarile del 21 ott. 1587, al quale prese parte, in qualità di testimone, lo scultore lombardo Giovan Battista Della Porta. La presenza del Della Porta, in questo e in successivi documenti, è dovuta a un legame tra i due artisti, che si erano potuti conoscere frequentando i cantieri sistini, oppure tramite Guglielmo Della Porta, cugino di Giovan Battista, che aveva condiviso con Giovan Giacomo Bonzagni, zio del F., la carica di "piombatore".

Nel 1588 il F. ricevette un pagamento, sempre con L. Leoni, per il suo lavoro di incisore della Zecca (Bulgari, 1958). Alla morte di Giovanni Federico Bonzagni, avvenuta a Parma nel maggio del 1588, il F. entrò in possesso degli strumenti del mestiere che lo zio gli aveva destinato in testamento quattro anni prima (Pollard, 1970). Il 9 sett. 1588 i tre nipoti del medaglista parmigiano - ossia il F., Francesco Silva e Giovan Francesco Bonzagni - decisero di fare stimare le cose che si trovavano presso quest'ultimo, che era erede universale delle sostanze dello zio, e incaricarono del compito Giovan Battista Della Porta. Al F. andarono, tra l'altro, anche una trentina di teste, torsi e statuette, oltre a un delfino d'argento.

Sempre alla presenza del Della Porta, il 17 ag. 1589 il F. ricevette in prestito 242 scudi da uno scultore milanese, G.A. Peracca, figlio di Pietro di Valle Solda, prestito che restituì in quattro rate, tra l'agosto e il settembre dello stesso anno e l'agosto e il dicembre del 1592. Anche per i primi due decenni del XVII secolo si hanno pochissime notizie sul F.: il 10 sett. 1615 diede in affitto la sua casa di via della Croce a un certo Orazio Blanchini e il 9 marzo dell'anno seguente, in qualità di procuratore del cugino, che si trovava a Parma, prese in prestito dei soldi da un tal Giacomo Gialla.

Morì a Roma il 7 genn. 1619.

L'esatta data di morte si ricava dall'inventario, stilato il giorno seguente dal fratello Camillo, dei beni che si trovavano nella sua casa, "in via tendenti a via Crucis ad viam Leoncinam" (Trenta notai capitolini…, CIX). La parte numericamente più cospicua di questo elenco, a parte gli indumenti, è relativa alle medaglie e agli strumenti del mestiere. Tra le medaglie sono ricordati alcuni esemplari (c. 70 rv) realizzati dal F. e, oppure, dallo zio Giovan Federico Bonzagni - "tre medaglie del cardinal Madrussi una inargentata et due di rame"; un "ritratto di Gregorio XIII di rilievo d'ottone"; "tre medaglie d'oro in foglio una con l'effige di papa Gregorio et Porta Santa et doi altre medaglie con la Porta Santa" (Grazzi, 1972, fig. 8, per la medaglia del 1575 del Bonzagni, con, sul rovescio, Gregorio XIII che apre la porta santa) - accanto a medaglie genericamente descritte come aventi "l'effigie di diversi pontefici", a "tre medaglie del cardinale Ippolito d'Heste", e a "uno scatolino con dentro il ritratto di Honorio terzo in piombo" (cc. 70r, 73v). Facevano parte della collezione del F. anche "otto medaglie d'imperatori et imperatrici d'ottone indorato con cerchio d'hebano", "quindeci medaglie d'argento fra grandi e piccole da diverse effigi greghe", "tredici medaglie di metallo alantica in una carta", "ventitre medaglie fatte all'antica", (cc. 70r-71v) -, diverse teste e busti in marmo, molti disegni - ad esempio "quattordici pezzi di diverse figure in carte vecchie e rotte" (c. 70r) -, alcuni quadri, genericamente descritti, tra cui una "copia del Bassano un paro di bovi et altre figure" (c. 70r), e qualche libro (c. 73v).

Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Roma, Trenta notai capitolini, ufficio 19, XVI, cc. 476 s., 480, 500 (1587); XVII, cc. 550, 555 (21 ott. 1587); XIX, cc. 295-303 (1588); XXI, cc. 192, 225, 320 (1589); XXII, cc. 456, 616, 728 (1590); IIC, c. 100 (1615); IC, c. 392 (1616); CIX, cc. 67-73 (1619); A. Ronchini, I Bonzagni e Lorenzo da Parma coniatori, in Periodico di numismatica e sfragistica, VI (1874), pp. 322-325; A. Bertolotti, Artisti modenesi, parmensi e della Lunigiana in Roma, Modena 1882, pp. 74 s.; C.G. Bulgari, Argentieri, gemmari e orafi d'Italia, I, 1, Roma 1958, p. 456; G. Pollard, Bonzagni, Giovan Federico, in Diz. biogr. degli Italiani, XII, Roma 1970, pp. 480 s.; L. Grazzi, Medaglisti parmensi nella Roma papale del sec. XV-XVI…, in Parma nell'arte, IV (1972), pp. 49-51, figg. 9-12; H. Rizzoli, I Madruzzo e le medaglie, in I Madruzzo e l'Europa… (catal., Trento), Milano 1993, pp. 444, 452; Roma di Sisto V. Le arti e la cultura (catal.), Roma 1993, pp. 459 s., 557 (con bibl.); U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, XII, pp. 274 s. (con bibl.).

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