ARAGON, Louis

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)

ARAGON, Louis

Vittorio STELLA

Scrittore francese nato nel 1897. Fu combattente nella prima Guerra mondiale, dalla quale tornò disgustato e sconvolto. Studiò medicina, ma nel 1924 l'abbandonò per la défense du travail proclamata dalla scuola surrealista di cui fu uno dei fondatori. La sua attività letteraria aveva avuto inizio alcuni anni prima con le poesie contenute in Feu de joie (1920), con i romanzi Anicet, ou le panorama (1921), Les plaisirs de la Capitale, e Les aventures de Télémaque (1923). Nel 1927 aderisce al Partito comunista francese e nel 1932, reduce dal congresso internazionale degli scrittori tenutosi l'anno avanti a Charkov, mette fine alla sua ortodossia surrealistica, cui appartiene l'importante gruppo di opere che gli valsero la fama: Le liberanage (1924), Le paysan de Paris (1926), Une vague de rêve (1926), esempî di trascrizione onirica; i versi di Le mouvement perpétuel (1927), La grande gaîté (1929), Voyageur e Persécuté persécuteur (1932) e il Traité du style (1928) ove si fa giustizia sommaria d'ogni produzione letteraria contemporanea e passata, dal punto di vista del surrealismo e, più ancora, da quello personale dell'autore. A questo punto la sua opera subisce una crisi di trasformazione. Da immaginose e piene di estri polemici e linguistici la sua scrittura e la sua ispirazione si fanno prevalentemente oratorio-civili seguendo le direttive fissate dagli scrittori sovietici - Pour un réalisme socialiste (1931) - e da lui illustrate con ardore di neofita. Caduta ogni prevenzione avversa al romanzo, A. imbastisce il lungo ciclo di Le Monde réel che comprende: Les clôches de Bâle (1935), Les Beaux quartiers (1937), Les voyageurs de l'impériale (1943) e Aurélien (1944). Ugualmente intensa la sua attività poetica con Hourra l'Oural, Le crève-cœur (1941); Cantique à Elsa e Les Yeux d'Elsa (1942); Brocéliande, Le Musée Grévin (1943); Neuf chansons interdites; France, écoute; Je te salue, ma France; Contribution au cycle de Gabriel Péri; La Diane Française; En étrange pays, dans mon pays lui-même (tutte tra il 1942 e il 1945). Molte di queste opere apparse clandestinamente, durante il periodo d'occupazione tedesca e del governo di Vichy, oppure in Svizzera e in Algeria, testimoniano insieme con gli scritti su Les Martyrs (1945), su L'homme communiste (1946) e con il saggio su Saint-Pol-Rouxou L'Espoir, la sua partecipazione appassionata alla resistenza e ai problemi della vita attuale.

Bibl.: C. Roy, A., Seghers 1945; R. Grenier, Aurélien, in L'Arche, n. 7, dicembre 1944-gennaio 1945; A. Roncaglia, A., in Aretusa, maggio 1945; C. Muscetta, A., ibid., giugno 1945; G. Vigorelli, A., in Le tre arti, ottobre 1945; H. Josephson e M. Carley, A., Poet of the French Resistance, 1945; M. Raymond, De Baudelaure au surréalisme, 2ª ed., Parigi 1947.

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