LEVY, Louis

Enciclopedia del Cinema (2003)

Levy, Louis

Ermanno Comuzio

Compositore e direttore d'orchestra inglese, nato a Londra il 30 novembre 1893 e morto il 18 agosto 1957. Autentico pioniere della musica per film, creò per primo le basi per quella che, non solo all'interno del cinema inglese, sarebbe diventata una nuova professione, esemplificando con i suoi risultati le possibilità del suono applicato alle immagini e stimolando in questa attività sia gli specialisti del mestiere sia i compositori attivi, fino ad allora, in altri campi. Attivissimo nel periodo del muto, L. traghettò la pratica musicale delle origini (fertilissima) verso il cinema sonoro, curando, come compositore e direttore d'orchestra, un numero assai elevato di colonne sonore, in gran parte per film di produzione britannica.

Proveniente da una famiglia povera dell'East End londinese (il nonno era un musicista polacco), entrò nel mondo dello spettacolo all'età di dieci anni. Dopo aver preso lezioni private di violino, nel 1910 iniziò a suonare in piccole orchestre che accompagnavano film muti nei cinematografi londinesi. Diventò primo violino, quindi direttore d'orchestra, al New Gallery Cinema, una sala elegante di Regent Street. Dalla metà degli anni Dieci svolse un'intensa attività di arrangiatore, orchestratore e compositore. Tra i suoi commenti di questo primo periodo si ricorda in particolare quello per il documentario Nanook of the North (1922; Nanouk o Nanuk l'eschimese) di Robert J. Flaherty. Scherzosamente ma affettuosamente soprannominato, a causa della statura modesta, The little maestro, nel 1925 L. fondò la Cinema Music Director's Association, per garantire una costante di serietà ed efficienza agli accompagnatori musicali. Nel 1928, mentre era in viaggio negli Stati Uniti, rimase impressionato dai primi esperimenti di cinema sonoro e l'anno seguente, tornato in Inghilterra, iniziò a collaborare con la Gaumont-British, intenta a sonorizzare alcuni film muti del suo repertorio, e in breve tempo diventò direttore musicale della casa di produzione. Stando a quanto racconta egli stesso nel libro autobiografico Music for the movies (1948), in questa fase il suo merito fu soprattutto quello di introdurre la tecnica del leitmotiv, cioè l'uso di melodie tematiche ricorrenti legate a determinati personaggi o situazioni, sia pure in una prassi compositiva in cui le partiture erano quasi sempre costruite assemblando pagine composte per l'occasione con brani tratti da musiche preesistenti.

Un anno significativo nella carriera di L. fu il 1936; in gennaio iniziò il suo programma radiofonico Music from the movies, che riproponeva agli ascoltatori brani orchestrali realizzati per il cinema, con notevole successo, e nel corso dell'anno uscirono due film del periodo inglese di Alfred Hitchcock: The secret agent (1936; L'agente segreto) e Sabotage (1936; Sabotaggio), che portavano il suo commento musicale. Per lo stesso regista L. ottenne altri risultati di rilievo, sia come compositore, in Young and innocent (1937; Giovane e innocente) e The lady vanishes (1938; La signora scompare), sia come direttore d'orchestra, in particolare in due film di qualche anno prima: The man who knew too much (1934; L'uomo che sapeva troppo, musica di Arthur Benjamin), dove un'esperta direzione orchestrale si dimostra essenziale per la funzione drammaturgica dei tempi, per es. nel crescendo della Cantata che accompagna l'assassinio di un uomo politico da parte di un killer, e The 39 steps (1935; Il club dei trentanove, musica di Hubert Bath). Contemporaneamente L. curò o compose le musiche per film di altri registi, lasciando dominare il mestiere, senza distinguere fra i generi e stabilire gerarchie. Vanno ricordati, in particolare, alcuni film realizzati da Robert Stevenson, un regista capace di affrontare con la stessa disinvoltura la storia inglese, l'avventura, la commedia musicale: Tudor rose (1936; Destino di sangue), Nine days a queen (1936) e King Salomon's mines (1937; Le miniere di re Salomone). Ma fecero ricorso a L. anche altri eccellenti registi inglesi, più propensi all'intimismo, come Anthony Asquith, Leslie Arliss e Victor Saville: per il primo L. curò la colonna sonora (direzione musicale, più che commento originale) di diversi film, fra cui Pygmalion (1938; Pigmalione), codiretto da Leslie Howard e tratto dall'omonima commedia di G.B. Shaw, e We dive at dawn (1943), Fanny by gaslight (1944; Il mio amore vivrà); per Arliss collaborò invece a The man in grey (1943; L'uomo in grigio) e a The wicked lady (1945; La bella avventuriera), mentre per Saville firmò le musiche di It's love again (1936; Ho inventato una donna).

Fra le molte altre collaborazioni, spiccano quelle per film realizzati in Inghilterra da registi americani, come The citadel (1938; La cittadella) di King Vidor e Captain Horatio Hornblower (1951; Le avventure del capitano Orazio Hornblower, il temerario) di Raoul Walsh. Va sottolineata anche l'importanza del lavoro compiuto da L. come direttore musicale, specialmente per il film Love story (1944; Racconto d'amore) diretto da Arliss, il cui momento decisivo coincide con l'esecuzione della Cornish rhapsody per pianoforte e orchestra di H. Bath, o come The magic bow (1946; Un grande amore di Paganini) di Bernard Knowles, con il violinista Yehudi Menuhin che 'doppia' nel sonoro le esecuzioni dell'attore Stewart Granger nel ruolo di Niccolò Paganini.

Bibliografia

J. Huntley, British film music, London 1947, pp. 33 e 212-13.

R. Manvell, J. Huntley, The technique of film music, London 1957, pp. 18, 22 e seg., 32.

H. Colpi, Défense et illustration de la musique dans le film, Lyon 1963, p. 327.

A. Lacombe, C. Rocle, La musique du film, Paris 1979, p. 286.

V.J. Francillon, Film composers guide, Los Angeles 1996, pp. 226.

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