PAREYSON, Luigi

Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1979)

PAREYSON, Luigi

Marco M. Olivetti

Filosofo e storico della filosofia, nato a Piasco (Cuneo) il 4 febbraio 1918, ma di origine valdostana; professore universitario di ruolo dal 1951, insegna filosofia teoretica nell'università di Torino, dove precedentemente ha ricoperto la cattedra di estetica. Ha preso parte alla Resistenza. Dirige la Rivista di estetica e varie collane filosofiche.

Partito dallo studio e dalla discussione dell'esistenzialismo (cfr. La filosofia dell'esistenza e Carlo Jaspers, Napoli 1940, che rappresenta il primo volume italiano sull'esistenzialismo nel suo assieme, e Studi sull'esistenzialismo, Firenze 1943, 19502) il pensiero pareysoniano si è svolto lungo una linea di costante approfondimento, la quale articola e insieme unifica i temi ai quali P. è venuto dedicando il suo interesse. Invero l'attività storiografica (P. è anche studioso dell'idealismo tedesco: cfr. Fichte, Torino 1950, Milano 19762; L'estetica dell'idealismo tedesco, vol. I, Kant, Schiller, Fichte, Torino 1950; Schelling, ivi 1975), si volge a temi e problemi che trovano rispondenza nell'attività teoretica: in particolare all'estetica come disciplina speculativa P. ha dedicato più volumi (cfr. Estetica; teoria della formatività, Torino 1954, Firenze 19743; I problemi dell'estetica, Milano 1961, 19662; Teoria dell'arte, ivi 1965; Conversazioni di estetica, ivi 1966; L'esperienza artistica, ivi 1974); lo studio di Fichte e di Schelling s'inquadra poi nell'interesse per quella ontologia della libertà, nella cui teorizzazione il pensiero di P. culmina (da Esistenza e persona, Torino 1950, 19663, a Verità e interpretazione, Milano 1971), prolungando l'esistenzialismo e sceverandolo dalle commistioni spiritualistiche (cfr. Rettifiche sull'esistenzialismo, in Studi di filosofia in onore di G. Bontadini, Milano 1975). "Formatività" ed ermeneutica appaiono pertanto corrispettivi e costitutivi modi dell'esistere umano, in un quadro ontologico ove essere e libertà si convertono pur senza confondersi.

Bibl.: A. Santucci, Esistenzialismo e filosofia italiana, Bologna 1959, pp. 3-16 e passim; G. Morpurgo Tagliabue, L'esthétique contemporaine, Milano 1960, pp. 541-46 e passim; D. Pesce, Intorno al concetto della forma artistica, in Studia patavina, 1961, pp. 315-24; G. Morpurgo Tagliabue, L'estetica dopo Croce, Firenze 1962; H. T. Bredin, The Aesthetics of L. Pareyson, in Brit. Jour. Aesth., 1966, pp. 193-202; G. Santinello, Verità e interpretazione, in Giorn. di metaf., 1972, pp. 177-84; H. Zander, Ästhetische Universalität und künsterlische Autonomie. Eine Untersuchung der ästhetischen Grundbegriffe L. Pareysons, in Ztschft. f. Ästhetik u. allgemeine Kunstwissenschaft, 1972, pp. 232-61; G. Riconda, Verità e interpretazione, in Giorn. crit. fil. it,. 1973, pp. 583-97; A. Negri, Luigi Pareyson esistenzialista ed ermeneuta, in Filosofia e società, 1976, pp. 5-15; S. Coppolino, Estetica ed ermeneutica di Luigi Pareyson, ivi, pp. 17-84.

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