RIZZO, Luigi

Enciclopedia Italiana (1936)

RIZZO, Luigi


Ammiraglio, nato l'8 ottobre 1887 a Milazzo (Messina). Ufficiale della marina mercantile, dopo avere conseguito nel 1912 il grado di sottotenente di vascello di complemento, all'inizio della guerra fu chiamato in servizio effettivo e poco dopo fu promosso tenente di vascello di complemento. Dal giugno 1915 al gennaio 1917 fu destinato a Grado, dove si segnalò per varî atti di ardimento e ottenne una prima medaglia d'argento al valore. Promosso per merito di guerra tenente di vascello del servizio attivo e nominato comandante di squadriglia Mas, svolse la sua attività principale nelle acque del golfo di Trieste. Nel maggio del 1917 ottenne una seconda medaglia d'argento per essersi trattenuto con un motoscafo sotto il fuoco di batterie e aerei nemici, mentre stava effettuando la cattura di alcuni aviatori austriaci. Nell'autunno dello stesso anno andò più volte in ricognizione sulle dighe del porto di Trieste allo scopo di preparare l'audace impresa da lui poi compiuta nella notte dal 9 al 10 dicembre 1917, e che fu coronata dal siluramento e affondamento di una delle grandi unità della flotta austro-ungarica, la Wien. In quell'occasione, il R. ebbe la prima medaglia d'oro al valor militare e fu promosso capitano di corvetta per merito di guerra. Dopo l'abbandono di Grado in seguito alla ritirata di Caporetto, R. continuò la sua attività sui Mas e personalmente condusse la sua squadriglia attraverso i canali navigabili della laguna veneta per arrestare le pattuglie dell'esercito nemico dilaganti verso il Tagliamento e il Piave. Per tali missioni meritò una terza medaglia d'argento. Nel febbraio 1918 partecipò con Gabriele d'Annunzio e con Costanzo Ciano, quale comandante del Mas 96, all'incursione di Buccari, che gli valse la quarta medaglia d'argento. Passato ad Ancona, ebbe l'incarico di organizzare una squadriglia di motoscafi destinati a operare nelle isole dalmate, e molte altre missioni aveva già effettuato, quando il mattino del 10 giugno 1918, presso Premuda, ebbe il compenso delle lunghe precedenti attese notturne, affondando la Szent István. Gli fu decretata la seconda medaglia d'oro con la seguente motivazione: "Comandante di una sezione di piccole siluranti in perlustrazione nelle acque della Dalmazia, avvistava una poderosa forza navale nemica composta di due corazzate e numerosi cacciatorpediniere e senza esitare, noncurante del grande rischio, dirigeva immediatamente con la sezione all'attacco. Attraversava con incredibile audacia e somma perizia militare e marinaresca la linea fortissima delle scorte e lanciava due siluri contro una delle corazzate nemiche colpendola ripetutamente in modo da affondarla. Liberavasi con grande abilità dal cerchio dei cacciatorpediniere che da ogni lato gli sbarrava il cammino e, inseguito e cannoneggiato da uno di essi, con il lancio di una bomba di profondita lo faceva desistere dall'inseguimento danneggiandolo gravemente". Promosso capitano di fregata per merito di guerra, chiese nel 1920 di essere dispensato dal servizio attivo. Capitano di vascello nel 1925, ebbe nell'ottobre 1932 la nomina a contrammiraglio nella riserva navale, e nello stesso tempo con sovrano motuproprio gli fu conferito il titolo trasmissibile di conte di Grado. Il R. è presidente della società di navigazione "Eolia" (Messina).