ROSSI, Luigi

Enciclopedia Italiana (1936)

ROSSI, Luigi

Romolo Giraldi

Musicista, nato a Torremaggiore (Foggia) nel 1598 circa, morto a Roma il 19 febbraio 1653; fu compositore, cantante e organista tra i maggiori del suo tempo, occupando uno dei primi posti nella storia dell'aria e della cantata drammatica, come in quella del melodramma e della sua diffusione in Francia. Aveva studiato a Napoli col fiammingo Jean de Macque, probabile allievo di Ph. de Monte; ma le composizioni del R. rivelano l'influenza di un madrigalista ardito, quale fu Gesualdo da Venosa e quella dei maestri della breve fioritura dell'opera a Roma, ove si ridusse a vivere insieme col fratello minore Giovan Carlo (famoso suonatore d'arpa a tre registri, morto a Roma il 12 giugno 1692). Nel 1620 entrò al servizio di Marc'Antonio Borghese principe di Sulmona e il 3 luglio 1627 sposò l'arpista Costanza de Ponte. Nel 1641 il R. passò al servizio del cardinale Antonio Barberini e per il teatro dei Barberini scrisse Il Palazzo d'Atlante (o il Palazzo incantato, o La Guerriera amante), su libretto del cardinale Giulio Rospigliosi, tratto dall'Orlando Furioso, rappresentato con vivo successo il 24 febbraio 1642. L' opera del R., con la quale s'inizia la breve fioritura dell'opera romano-napoletana, è una delle più significative de sec. XVII. Del Palazzo di Atlante si conoscono tre copie antiche, tutte e tre alla Biblioteca Vaticana. Morto il papa Urbano VIII (1644), i Barberini suoi nipoti dovettero abbandonare Roma. Della cosa approfittò il cardinale Giulio Mazzarino per chiamare a Parigi musicisti, cantanti, poeti e macchinisti già alle dipendenze dei Barberini. Il R. giunse a Parigi verso la metà di giugno del 1646.

Per incarico del Mazzarino e della regina, il R. mise in musica l'Orfeo, su libretto, vero interminabile zibaldone, dell'abate romano Francesco Buti. Il musicista, costretto a rivestir di note troppo grande quantità di versi, lo fa con lunghi recitativi, alternati con arie di grande purezza stilistica, di vivace modernità, e della maggiore varietà di forma (da quella col da capo, di cui il R. è ritenuto creatore, a quella strofica, alla cavatina, alla canzone), con pezzi a più voci (il R. fu il primo a usare il terzetto vocale), con cori monodici e polifonici, e con riusciti episodî comici, che preannunciano l'opera buffa. Nel suo complesso l'Orfeo è una delle opere più originali e vaste di quel primo secolo del melodramma: ed è la prima opera scritta per le scene francesi. La prima rappresentazione ebbe luogo al Palais-Royal il sabato grasso 2 marzo 1647. L'Orfeo è conservato in copia antica alla Vaticana (fondo chigiano) e H. Prunières lo ha ripubblicato recentemente. All'inizio dell'estate il R. tornò a Roma, ma nel gennaio del 1648 era di nuovo a Parigi; nel settembre del 1649 raggiungeva in Provenza il cardinale Antonio Barberini. Tornato poi definitivamente a Roma, vi rimase fino alla morte. Fino dal 1633 il R. era organista a S. Luigi de' Francesi, carica che ricoprì per tutto il resto di sua vita. Nella sua casa tenne frequentate accademie di canto.

La fama del R. è principalmente affidata alla "Cantata da camera", genere ch'egli contribuì a fondare e nel quale ha lasciato modelli di bellezza espressiva, di ricchezza armonica, di vivacità ritmica. Ne compose circa 250. A. Wotquenne (in Étude bibliographique sur.... L. R., Bruxelles 1909) ne elenca 167 a 1 voce, 28 a 2 voci, 22 a 3 voci e 3 a 4 voci, altre ne cita H. Prunières (in Notes bibliographiques sur les cantates de L. R. au Conservatoire de Naples, comparse nel Bulletin de la S. I. M., 1913), e altre ancora sono conservate alla Vaticana (fondo chigiano). Le cantate di R. sono di svariati soggetti, anche politici, come quella in morte di Gustavo Adolfo re di Svezia (Un ferito cavaliere), che già nel 1632 spandeva la rinomanza dell'autore per tutta l'Europa. Compose anche bellissime e variate Arie, l'oratorio Giuseppe figlio di Giacobbe (1640), su libretto del Buti (manoscritto alla Biblioteca vaticana) e molta musica sacra.

Bibl.: A. Cametti, Alcuni documenti inediti della vita di L. R., in Sammelb. d. intern. Musikges., 1912; R. Rolland, Musiciens d'autrefois (Le premier opéra joué à Paris: "L'Orfeo" de L. R.), Parigi 1912; H. Prunières, L'Opéra italien en France avant Lulli, ivi 1913; A. Cametti, L. R. organista in S. Luigi de' Francesi, in La critica musicale, 1919. Cantate del R. in edizione moderna sono state pubblicate da F. A. Gevaert (in Les gloires de l'Italie), da H. Riemann (in Kantatenfrühling) e da F. Vatielli (in Antiche cantate d'amore).

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