Luigi XI re di Francia

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Figlio (Bourges 1423 - Plessis-les-Tours 1483) di Carlo VII. Salito al trono nel 1461, fu re assolutista; combatté contro i feudatari guidati prima dal duca di Borgogna, Carlo il Temerario, poi dall'arciduca Massimiliano d'Asburgo. Con la Pace di Arras (1482), vittorie e alleanze nuziali riuscì a ottenere vasti territori (fra cui Borgogna, Artois, Franca Contea, Provenza) e a creare una compatta unità territoriale dominata dalla monarchia.

Vita e attività

Ambizioso e avido di potere, cominciò presto a complottare contro il padre (1440), alleandosi con alcuni dei più potenti feudatari e prendendo parte alla Praguerie; relegato perciò nel Delfinato, vi rimase 15 anni. Alla morte della prima moglie, Margherita di Scozia, sposò (1451), contro il volere del padre, Carlotta, figlia del duca Ludovico di Savoia, allacciando in questo periodo stretti rapporti con Francesco Sforza. Continuando a complottare contro il padre, finì con l'abbandonare il Delfinato e rifugiarsi presso il duca di Borgogna (1456). Salito al trono (1461), divenne, da delfino ribelle, re assolutista. Volle consolidare sempre più l'autorità regia, spezzando le ambizioni dei grandi feudatari del regno, per combattere i quali si appoggiò alla borghesia cittadina. Ciò provocò, quasi subito, una vasta reazione feudale, che, organizzata dal duca di Bretagna e dall'allora conte di Charolais, poi duca di Borgogna, Carlo il Temerario, sboccò nella Lega del Bene pubblico nominalmente capeggiata dallo stesso fratello del re, Carlo duca di Berry, di fronte alla quale L. dovette cedere. Poi, con grande abilità, riuscì a staccare l'uno dall'altro i principali coalizzati, scatenò la rivolta a Gand e a Liegi contro Carlo il Temerario, riuscì a riprendere la Normandia, che aveva dovuto cedere al fratello Carlo. Ma recatosi al colloquio di Péronne per accordarsi con Carlo il Temerario (1468), fu tenuto di fatto prigioniero, e costretto a cedergli la Piccardia. Appena libero, fece dichiarare nullo il suo impegno da un'assemblea a Tours (1470). Se pure riuscì a riprendere San Quintino e Amiens, la lotta contro Carlo il Temerario, ora duca di Borgogna, si complicò a causa dei rapporti d'alleanza tra Carlo e il re d'Inghilterra, mentre a sua volta L. aveva l'appoggio degli Sforza di Milano (Francesco Sforza gli aveva già mandato aiuti di truppe all'atto della Lega del Bene pubblico). Ma la morte di Carlo il Temerario (1477) gli permise di procedere all'occupazione di gran parte dei domini borgognoni: la guerra, continuata contro l'arciduca Massimiliano d'Asburgo, erede del Temerario per via della moglie, si concluse con la pace di Arras (1482), mediante la quale la Francia si annetteva il ducato di Borgogna, ottenendo inoltre, come dote della principessa Margherita, figlia di Massimiliano e fidanzata al delfino Carlo, l'Artois e la Franca Contea. Annettendo poi alla corona il Rossiglione e la Cerdagna, e (1476-81) tutti i possessi della casa d'Angiò, cioè i ducati di Bar e d'Angiò, il Maine e la Provenza, L. creava una compatta unità territoriale, assolutisticamente dominata dalla monarchia.

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