LUIGI XVII re titolare di Francia

Enciclopedia Italiana (1934)

LUIGI XVII re titolare di Francia

Roberto Palmarocchi

Nacque a Versailles il 27 marzo 1785 da Luigi XVI e Maria Antonietta. Diventò delfino alla morte del fratello maggiore (1789). Rinchiuso nel Tempio dopo il 10 agosto 1792, fu dai realisti considerato re di Francia dopo il 21 gennaio 1793. Nel luglio il calzolaio Simon fu incaricato di custodirlo. Nell'ottobre una commissione di cui facevano parte Chaumette e Hébert lo interrogò e, approfittando della sua età e della sua prostrazione fisica e morale, riuscì a fargli ammettere accuse infami contro la madre, di cui si servì l'accusa al processo di questa. Nel gennaio 1794 i Simon lasciarono il Tempio e il fanciullo ebbe successivamente diversi guardiani. Nel maggio 1795 si ammalò, e l'8 giugno se ne dichiarò la morte. Subito si diffuse la voce di una sostituzione, voce avvalorata dai molti tentativi che si erano fatti per liberare il prigioniero, dal fatto che il dottor Desault, che lo aveva visitato precedentemente ed era stato chiamato a curarlo, morì all'improvviso e si sospettò di veleno, e che il verbale dell'autopsia parla in modo assai vago dell'identità del cadavere. A ogni modo sembra da escludere che alcuno dei pretesi delfini, i quali pullularono dalla Restaurazione in poi, fosse l'autentico. Di costoro, i più importanti furono il conte di Richemont, che diceva di essere stato liberato dalla moglie di Simon, e Karl Wilhelm Naundorff, che attribuiva il salvataggio a Barras.

Bibl.: Sulla "questione di Luigi XVII" esiste tutta una letteratura e si sono avute persino riviste speciali (Revue de la question Louis XVII, diretta da A. Renard; Revue Naundorffiste, ecc.). Si veda specialm.: A. H. du Bois de Beauchesne, L. XVII, sa vie, son agonie, sa mort, Parigi 1852, vol. 2; L. H. Hanson, The Lost Prince L. XVII of France, Londra 1854; G. Lenôtre, Le roi L. XVII et l'énigme du Temple, Parigi 1920; R. Le Conte, L. XVII et les faux dauphins, Parigi 1924; H. Foulon de Vaulx, Louis XVII et les faux Dauphins, Parigi 1928; Cazenave de la Roche, L. XVII, Parigi 1929.

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