ZAMBONI, Luigi

Enciclopedia Italiana (1937)

ZAMBONI, Luigi

Mario Menghini

Martire dell'indipendenza italiana, nato a Bologna il 12 ottobre 1772, morto ivi la notte tra il 17 e il 18 agosto 1795. Figlio di modesti bottegai, poté nondimeno intraprendere gli studî universitarî, che troncò assai per tempo, poiché già a diciassette anni, invasato da idee di libertà, e col proposito di restituire a Bologna l'antica autonomia, cacciandone il governo pontificio, aveva diffuso per la città cartelli incendiarî, invitando i suoi concittadini a radunarsi armati alla Montagnola; e subito dopo, avendo nel frattempo stretto relazione con due Francesi capitati a Bologna, certi Renoux e ab. Bousset, si era deciso a esulare (primavera del 1791), menando in Francia, in Grecia, a Roma vita avventurosa. Tornato alla fine del 1793 nella sua città nativa, con la fantasia sempre più accesa della rivoluzione francese, lo Z. si propose di ordire una vasta e generale sollevazione, la quale nei giovani suoi compagni d'università, che aveva ripreso a frequentare, avesse i suoi capi e nei malcontenti e nei malviventi dei rioni popolari i suoi primi soldati. Ad attuare il suo audacissimo piano lo Z. si era unito con G. B. De Rolandis; e ad essi si aggiunsero altri tre o quattro giovani, che si rivelarono in breve d'indole vile e perversa, poiché nel momento critico, quando cioè lo Z. il 13 novembre 1794 si provò a raccoglier gente, si dileguarono e uno di loro, certo dott. Succi, si rese delatore. Lo Z., insieme col De Rolandis, visto fallire il tentativo rivoluzionario, fuggì da Bologna, vagando fino al confine toscano; ma quando entrambi decisero di tornare sui loro passi, furono catturati in un'osteria nei pressi di Bologna, dove furono condotti e dove fu istruito un processo che durò più di un anno e mezzo. Lo Z. tentò due volte invano di evadere dal carcere; e alla fine, per sfuggire all'onta di un supplizio, al quale fu mandato il suo sventurato compagno, s'impiccò nella cella dove era rinchiuso.

Fu per più anni creduto che lo Z. fosse stato il primo a far sventolare il tricolore italiano, mentre è oramai assodato che esso dapprima apparve in Milano nell'ottobre del 1796, quindi ebbe la sua solenne consacrazione nella seduta del 7 gennaio 1797 del Congresso Cispadano di Reggio Emilia.

Bibl.: A. Aglebert, I primi martiri della libertà italiana e l'origine della bandiera tricolore o congiura e morte di L. Z. di Bologna e G. B. De Rolandis di Castel d'Alfeo d'Asti, Bologna 1862; R. Belluzzi e V. Forini, Catalogo illustrato dei libri, documenti e oggetti esposti dalle provincie dell'Emilia e delle Romagne nel tempio del Risorgimento italiano, Bologna 1890, 1901; V. Fiorini, Le origini del tricolore, in Nuova Antologia, 16 gennaio e 16 febbraio 1897; Per L. Z. e Giovanbattista De Rolandis (numero unico), Bologna 1913.

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