LUPO di Francesco

Enciclopedia dell' Arte Medievale (1997)

LUPO di Francesco

N. de Dalmases

Architetto e scultore pisano, attivo tra il primo e il secondo terzo del 14° secolo.L. probabilmente collaborò con Giovanni Pisano nei lavori del pulpito della cattedrale di Pisa, prima di lavorare come allievo di Tino di Camaino; nel 1315 subentrò a quest'ultimo nella direzione della costruzione della stessa cattedrale pisana e, nel 1325, è ricordato come il principale architetto della città. Documenti rinvenuti di recente (Bracons i Clapés, 1993) segnalano la sua presenza a Barcellona nel 1327, dove L. compare come testimone notarile del capocantiere della cattedrale, Jaime Faber (o Fabre), nel processo di liberazione del suo schiavo Joan Rostoll, di origine greca. La permanenza di L. a Barcellona si può mettere in relazione con l'ambasciata pisana che giunse nella città nel 1326, dopo la conquista della Sardegna, per concordare la pace tra Catalani e Pisani.Gli elementi stilistici e documentari concordano a sufficienza per poter considerare certa l'identificazione del primo maestro pisano anonimo del sepolcro di Santa Eulàlia della cattedrale di Barcellona, menzionato in documenti dei mesi di settembre e ottobre 1327 (Bracons i Clapés, 1980; 1993), con il "Lupo Francisci, magister lapidum" che compare nel nuovo documento del 1327 (Bernat Vilarrúbia, Manual, cc. 185v-186r; Barcellona, Arx. de la Catedral). In seguito L. dovette tornare in Italia, considerato che nel 1336 lavorava, insieme al figlio Gerio, per la chiesa di S. Caterina di Pisa (Valentiner, 1927).Tra le opere che sono state messe in relazione con l'attività di L. sono particolarmente notevoli la tomba della famiglia della Gherardesca e un tabernacolo con l'immagine della Vergine nel Camposanto di Pisa. Tali lavori, date le concordanze stilistiche con il sepolcro di Santa Eulàlia, potrebbero essergli definitivamente assegnati. Per le stesse ragioni acquista consistenza l'ipotesi di Kreytenberg (1986) sulla possibilità che lo stesso L. avesse portato a termine, nella cattedrale pisana, la tomba di Arrigo VII lasciata incompiuta da Tino di Camaino. In riferimento a questo monumento funebre, viene attribuito a L. anche un gruppo scultoreo che rappresenta un angelo con un donatore inginocchiato (Firenze, Mus. del Bargello).Salmi (1933) mise in relazione il maestro pisano del sepolcro di Santa Eulàlia con il maestro anonimo del pulpito di S. Michele in Borgo a Pisa, rilevandone il parallelismo, tecnico e formale; tale rapporto è stato generalmente accettato. Caleca (1983), inoltre, ha proposto di riconoscere L. nel Maestro di S. Michele in Borgo. Va infine ricordata l'attività di L. nell'oratorio di S. Maria della Spina a Pisa (Burresi, 1990).

Bibl.:

Fonti. - C.L. Tanfani Centofanti, Notizie d'artisti tratte dai documenti pisani, Pisa 1897, pp. 340-342.

Letteratura critica. - W.R. Valentiner, Observations on Sienese and Pisan Trecento Sculpture, ArtB 9, 1927, pp. 177-220; M. Salmi, Un monumento della scultura pisana a Barcellona, in Miscellanea di storia dell'arte in onore di Igino Benvenuto Supino, Firenze 1933, pp. 125-139; M. Seidel, Studien zu Giovanni di Balduccio und Tino di Camaino. Die Rezeption des Spätwerks von Giovanni Pisano, Städel-Jahrbuch, n.s., 5, 1975, pp. 37-84; id., Die Provenienz dreier gotischer Säulenfiguren im Liebighaus, ivi, 6, 1977, pp. 33-40; J. Bracons i Clapés, Una revisió al sepulcre de Santa Eulàlia, Quaderns d'arqueologia i història de la ciutat 18, 1980, pp. 119-140; G. Kreytenberg, Das Marmorbildwerk der Fundatrix Ettalensis und die Pisaner Skulptur zur Zeit Ludwigs des Bayern, in Wittelbach und Bayern, I, 1, Die Zeit der frühen Herzöge. Von Otto I. zu Ludwig dem Bayern, a cura di H. Glaser, cat., München-Zürich 1980, pp. 445-452; A. Caleca, Profilo dell'arte pisana del Trecento, in M. Burresi, Andrea, Nino e Tommaso scultori pisani, Milano 1983, pp. 9-18: 10; N. de Dalmases, A. José i Pitarch, L'art gòtic s. XIV-XV (Història de l'art català, 3), Barcelona 1984, p. 29ss.; M.A. Franco Mata, Escultura gótica española en el siglo XIV y sus relaciones con la Italia trecentista, Madrid 1984; G. Kreytenberg, Tino di Camaino, Firenze 1986; M. Burresi, Santa Maria della Spina in Pisa, Cinisello Balsamo 1990; J. Bracons i Clapés, Lupo di Francesco, mestre pisà, autor del sepulcre de Santa Eulàlia, in La catedral de Barcelona, D'Art 19, 1993, pp. 43-51.N. De Dalmases

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