CUCITRICE, MACCHINA

Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1978)

CUCITRICE, MACCHINA (XII, p. 78)

Vito Soavi

Com'è noto, le diverse c. oggi esistenti possono essere raggruppate in due tipi: m. per cucire (per tessuti, pelli, cuoio, materie plastiche) adoperate sia per lavori domestici sia per lavorazioni industriali; c. per legatoria e imballaggio (adatte per fogli di carta, cartoni, pannelli di legno, ecc.).

La macchina per cucire: considerazioni tecniche. - Il progresso tecnologico ha determinato una sostanziale trasformazione anche nelle m. per cucire. L'idea inventiva originaria non è stata tradita: si può affermare che, dal punto di vista strettamente topologico, si cuce sempre allo stesso modo. I punti meccanizzati inventati nel secolo scorso (punto a catenella semplice, punto a catenella doppia e punto annodato o doppia impuntura) si continuano a ottenere anche dalle moderne m. per cucire; ad essi possiamo aggiungere i "punti a sopraggitto" che hanno la particolarità di attraversare, nel loro intreccio, il bordo del tessuto. Si hanno punti a sopraggitto a un filo, a due fili, a tre fili. Per il resto le m. per cucire, al pari con altri prodotti industriali, hanno subìto, in questi ultimi anni, una tale serie di perfezionamenti e di innovazioni per cui oggi non hanno più nulla in comune con la loro antenata se non, come detto, il principio informatore. Dal punto di vista strettamente tecnico sono da ricordare i perfezionamenti apportati ai seguenti organi per quanto riguarda le m. a punto annodato:

Tirafilo, detto anche impropriamente tendifilo o leva serrapunto. - Pressoché abbandonato il tirafilo rigido, illustrato a p. 80 del vol. XII: era azionato da una camma a tamburo solidale con l'albero principale della m. e non consentiva velocità superiori ai 500 -600 punti al minuto. Ora è universalmente adottato il tirafilo articolato costituito meccanicamente da un quadrilatero articolato piano in cui il passafilo mobile è un punto della biella. Con questo tipo di tirafilo le m. per cucire possono oggi raggiungere i 6000 punti al minuto; il limite alla velocità non è peraltro oggi determinato dal tirafilo articolato, che potrebbe di per sé sopportare velocità maggiori, ma da altri fattori quali, per es.: il difficile controllo dell'avanzamento della stoffa a velocità elevata; il crochet, anche se del tipo rotativo; le notevoli sollecitazioni cui sono sottoposti il filato (con conseguente aumento delle probabilità di rottura) e l'ago stesso (il forte riscaldamento può determinare il rinvenimento dell'ago con perdita delle proprietà meccaniche).

Gancio afferratore del cappio. - La navetta oscillante a bobina centrale o crochet oscillante, illustrata a p. 80 del vol. XII è ancora oggi usata in m. particolari di tipo industriale e in m. di tipo familiare di scarso pregio. Essa ha una grande importanza nella storia della m. per cucire per averne accompagnato l'enorme sviluppo che essa ha avuto all'inizio del secolo. I tecnici del ramo sostengono che il crochet oscillante è il dispositivo che consente la più corretta formazione del punto annodato; esso ha, peraltro, due gravi difetti che derivano entrambi dalle elevate accelerazioni e decelerazioni e conseguenti notevoli forze d'inerzia cui sono soggette le parti in movimento: limitazione della velocità (non oltre i 2000 punti/min) e forte rumorosità. Questi inconvenienti non si riscontrano nel gancio rotativo (fig. 1) dove il termine rotativo è qui da intendere in contrapposizione al termine oscillante usato per la navetta.

I primi tentativi portarono all'ideazione e alla realizzazione di un gancio cosiddetto a velocità variabile. Ciò perché la formazione del punto annodato richiede al gancio stesso di compiere, in una certa fase, un angolo superiore a 180° mentre l'albero principale della macchina compie meno di mezzo giro (meno di 180°). Si comprende e si giustifica quindi l'adozione di particolari meccanismi che fanno sì che il gancio nel primo mezzo giro ruoti più velocemente dell'albero principale e ruoti più lentamente nel secondo mezzo giro cosicché si rispettino, alla fine di un intero giro, le condizioni iniziali. Ben presto però l'adozione del gancio a velocità doppia, cioè che ruota con rapporto 2 : 1 con l'albero principale, si rivelò come la migliore soluzione del problema: il gancio compie due giri per ogni ciclo di cucitura; a un giro in cui si compie l'annodamento tra il filo superiore e l'inferiore segue un giro inerte, a vuoto. Le velocità sono elevate: si pensi a m. che raggiungono i 6000 punti al minuto: in esse il gancio rotativo ruota a 12.000 giri al minuto con velocità di strisciamento fra gancio e cestello dell'ordine di 10 m/sec. Sono però velocità costanti e come tali non comportano per gli organi in moto relativo sollecitazioni elevate una volta che siano correttamente lubrificati.

Macchine per la cucitura a zig-zag. - Nella cucitura a zig-zag i punti vanno eseguiti alternativamente a destra e a sinistra rispetto a un asse ideale di cucitura. Le m. per questo tipo di cucitura hanno l'asta che porta l'ago (barra-ago) montata su di un castello mobile oscillante; questo compie un'oscillazione completa in due giri della m. in modo da portare la barra-ago (che compie sempre il suo movimento verticale alternativo necessario per l'impuntura) per un giro a destra e per il successivo a sinistra e così di seguito. Comandi caratteristici di una m. a zig-zag sono: a) il comando dell'ampiezza, che in genere consente di modulare la larghezza dello zig-zag dallo zero (cioè dalla cucitura diritta) al massimo; la larghezza dello zig-zag può variare, a seconda dei tipi di m., da 2 ÷ 3 fino a 15 ÷ 20 mm; il valore più frequente è 5 mm; b) il comando della posizione dell'ago o comando destra-centro-sinistra; esso è, in genere, un comando a tre posizioni che consente di ottenere lo zig-zag con i tre andamenti indicati in fig. 2.

La macchina per cucire nella vita di oggi. - I criteri pratici di utilizzazione delle m. per cucire hanno suddiviso da molto tempo il mercato e quindi il prodotto in due grandi gruppi o tipi: la m. per cucire domestica o familiare e la mn. per cucire industriale. Questi due tipi anche se hanno in comune lo scopo principale, che è quello di ottenere delle cuciture, sono peraltro affatto diversi sotto ogni aspetto.

La macchina per cucire domesticaa. - La m. per cucire domestica è un bene strumentale che vive nella casa, vicino alla donna; la sua linea deve quindi armonizzare con le esigenze del gusto femminile. I costruttori hanno avvertito questa necessità e hanno affiancato alla figura del tecnico quella del designer perché dall'esperienza di queste due forze potesse nascere un prodotto funzionale nel rispetto di una linea piacevole. Se raffrontiamo un modello di m. per cucire costruito 40 anni fa con uno attuale (fig. 3) ci rendiamo conto della radicale trasformazione intervenuta: dalla forma dell'incastellatura a collo di bottiglia, a quella che nasce dall'unione di superfici piane con superfici curve. Nel volume di questa nuova incastellatura sono stati incorporati organi una volta esterni come il motore e il volantino, e raggruppati nelle zone più accessibili e logiche tutti i comandi di regolazione. Questa trasformazione estetica, oltre a rendere la m. per cucire un oggetto di ricercato effetto stilistico, risolve nel modo più razionale il problema del posto di lavoro dell'operatrice, che può ora disporre di maggior spazio di manovra senza essere disturbata da complicazioni visive causate dagli organi e comandi suddetti. Dovendo aiutare la donna di casa nelle più svariate applicazioni del cucito, la m. per cucire domestica è spesso dotata di notevoli prestazioni come, per es., la cucitura zig-zag, vari tipi di cucitura per tessuti elastici, la cucitura di asole, ricami e punti ornamentali (fig. 4). Questi sono ottenuti in genere da particolari dispositivi che comandano ciclicamente e punto per punto sia la posizione dell'ago nella fascia di cucitura, sia la lunghezza del punto in avanti e indietro.

La macchina per cucire industriale. - Le m. per cucire industriali sono oggi vere e proprie m. utensili per l'industria dell'abbigliamento e della pelletteria in genere. Come tali sono chiamate a risolvere problemi comuni a tutti i campi dell'industria, e cioè: riduzione della fatica fisica dell'operatrice, riduzione dei tempi di lavorazione, costanza del prodotto indipendente dall'abilità dell'operatrice. In questo campo, in cui prevalgono i moderni concetti di automazione e di studio sistematico del posto di lavoro, la m. per cucire ha fatto, in questi ultimi anni, rapidi progressi. L'industria dell'abbigliamento può oggi contare su m. molto veloci: 6000 punti al minuto con m. a punto annodato (fig. 5), 7000 con m. a punto catenella, 8000 con m. per sopraggitto (fig. 6). A queste velocità un metro di cucitura può essere ottenuto in meno di 3 secondi. Molte m. oggi possiedono particolari dispositivi per alleviare la fatica all'operatrice come il tagliafili automatico al termine della cucitura o l'arresto della m. con l'ago in alto per togliere il capo in lavorazione o con l'ago in basso per effettuare cuciture ad angolo, senza interventi manuali dell'operatrice sul volantino. M. speciali monoscopo, create per risolvere un particolare problema di cucito, sono oggi in continua evoluzione. In queste m., da molti dette "unità automatiche di cucitura", in genere i pezzi da cucire sono montati in una pinza che li porta sotto l'ago seguendo poi una predeterminata traiettoria per ottenere la cucitura desiderata. Possono essere variamente automatizzati anche il carico e lo scarico del tessuto, come possono essere aggiunte o intercalate automaticamente operazioni collaterali come tranciatura, piegatura, stiratura della stoffa. Non mancano m. nelle quali le varie operazioni di carico, cucitura a profilo determinato e scarico vengono governate da un vero e proprio calcolatore elettronico che, istruito da un nastro perforato da una scheda o altro, invia, in corretta sequenza, i segnali ai vari organi attuatori (fig. 7).

Bibl.: W. Renters, Der Nähmaschinenfachmann, Bielefeld 19537. Riviste: Die Nähmaschinen Zeitung; Techniques de l'habbillement; Tecnica della confezione.

Cucitrici per legatoria e imballaggi. - M. diverse utilizzano, per la cucitura dei fogli di libri o di periodici, filo di refe o metallico; nelle prime (fig. 8) una sella oscillante a, sulla quale l'operatore dispone aperte le segnature, porta queste ultime, una dopo l'altra, ad accostarsi al punto b ove aghi e crochet operano la cucitura utilizzando il filo di refe proveniente dai rocchetti c e fissando sul dorso del libro la tela d che irrobustisce la legatura. Sono oggi adoperate anche m. automatiche facenti parte di una catena continua che effettua automaticamente tutte le operazioni necessarie per la legatura completa. La legatura a punti metallici viene effettuata con m. (fig. 9) che impiegano filo metallico avvolto in bobine; il filo è guidato sul punto ove avviene la cucitura e poi in un sol colpo tagliato, fatto passare attraverso i fogli e ribadito. Queste c. possono essere comandate a pedale o a motore; quelle a motore possono essere anche a teste multiple per effettuare più punti di cucitura contemporaneamente; esse possono inoltre essere inserite in una catena automatica di legatoria. C. a filo metallico analoghe alle precedenti (utilizzanti filo o piattina) sono impiegate per unire cartoni o legni in stecche o in fogli per formare scatole, ceste o casse per imballaggi vari.

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