MADERA

Enciclopedia Italiana (1934)

MADERA (port. Madeira "isola del legname"; A. T., 109-110-111)

Clarice EMILIANI
Camillo MANFRONI
Mario SALFI
Giovanni DALMASSO

Gruppo d'isole appartenenti al Portogallo, situate nell'Oceano Atlantico 545 km. a NO. della costa africana e 926 km. a SO. di Lisbona, con una superficie di 815 kmq. Risulta costituito da due isole maggiori: Madera e Porto Santo, e da due gruppi di piccole isole, le Desertas e le Selvagens.

Esplorazione e storia. - Madera sembra che fosse, sia pure vagamente, conosciuta dagli abitanti della Penisola Iberica sino dall'età classica. Identificata talora nel Medioevo con la leggendaria isola di S. Brandano, non pare fosse mai visitata prima del sec. XIV. La carta nautica del Dulcert del 1339 rappresenta l'arcipelago col nome di "Insule Sancti Brandani sive puelarum"; ma il noto Atlante mediceo, cui si attribuisce la data del 1351, dà già i nomi di Isola de lo legname, Porto Samo e Deserte: la scoperta è perciò da ascriversi al principio del secolo e si deve probabilmente a navigatori italiani (genovesi). Dimenticata tale scoperta, le isole furono ritrovate nel 1419 dai portoghesi João Gonçales Zarco e Tristão Vaz Teyxeira, gettati nell'isola di Porto Santo da una tempesta. Esse erano disabitate, ma furono colonizzate l'anno dopo dai Portoghesi sotto la guida di Bartolomeo Perestrello. Questi ebbe il governo di Porto Santo e fu suocero di Cristoforo Colombo, il quale, come sappiamo da varie fonti, dimorò presso il figlio di Bartolomeo qualche tempo in quell'isola e colà apprese notizie che fortificarono in lui il proposito di navigare verso ponente in cerca delle terre del Gran Khān. La prima importante descrizione dell'arcipelago l'abbiamo nella Prima navigazione atlantica di Alvise da Ca' da Mosto, il quale nel 1455 toccò Santo Stefano, dove trovò il Perestrello, da lui chiamato Pollastrello, e segnalò la produzione della gomma, detta sangue di drago; e poi Madera, di cui descrive, riferendo un colloquio da lui avuto con lo Zarco, la distruzione della boscaglia fatta dai primi colonizzatori a mezzo del fuoco, e l'opera di colonizzazione già molto avanzata. L'arcipelago rimase sempre al Portogallo, salvo nel periodo (1580-1640) in cui vi fu l'unione delle due corone di Spagna e di Portogallo. Fu poi occupato militarmente (1801) dagl'Inglesi durante le guerre napoleoniche e nel 1814 restituito al Portogallo.

Morfologia. - Come le minori isole del gruppo, così Madera, la più importante tra esse, rappresenta la parte più elevata di un apparato vulcanico sottomarino sorta dalla profondità dell'Oceano a più riprese, come attestano depositi di calcare corallino del Miocene superiore posti a più di 400 m. s. m. presso il capo S. Vicente. Di difficile datazione sono le rocce che compongono l'isola, costituita, in massima parte, da basalti con cristalli di olivina e di augite, a struttura spesso colonnare, da trachiti e da tufi. In tutte le isole mancano affatto i fenomeni vulcanici secondarî.

Di forma all'incirca ellittica, Madera ha una lunghezza da est a ovest di 58 km., una larghezza di 23 km., con una superficie di 738,8 kmq. Un'elevata catena montuosa di origine vulcanica che si stende da NO. a E., nel senso della maggiore lunghezza, ne forma l'ossatura; da questa catena principale, profondamente incisa, si staccano delle brevi catene secondarie che terminano quasi sempre a picco sul mare, con alte rupi di basalto colonnare e di tufi variamente colorati che costituiscono una delle bellezze e caratteristiche di Madera, come nel capo Girão a O. di Funchal dove le rocce basaltiche terminano quasi verticali sul mare con un salto di 589 metri.

La dorsale principale raggiunge la massima altezza nella parte centrale dell'isola con il Pico Ruivo de Santa Ana (1847 m. s. m.), dominante il Curral das Freiras, grande cavità circolare, un antico e forse il principale cratere dell'isola. A ovest del Pico Ruivo si stende una dorsale dalla sommità quasi spianata e in alcuni punti depressa tanto da essere occupata da acquitrini (Paúl da Serra), mentre a est la catena si continua in un altipiano che, diminuendo man mano d,altezza, forma la frastagliata e stretta penisola che termina con il capo São Lourenço, estremo limite orientale di Madera; l'isola si continua nell'isolotto de Fora e in un banco sottomarino a circa 100 metri sotto il livello del mare, che si prolunga e s'innalza formando le tre isole strette e allungate delle Desertas (Deserta Grande, Bugio e Chão), situate a 20 km. a SE. di Madera. Brevi e rapidi sono i corsi di acqua che solcano l'isola, scorrendo incassati in profonde valli; dal regime irregolare, sono per lo più privi d'acqua d'estate, mentre hanno piene disastrose nel periodo invernale. Le coste, alte, ma poco frastagliate, non offrono buoni approdi in nessuna parte dell'isola.

A 50 km. a NE. di Madera, da cui la separano profondità superiori ai 2000 m., sorge l'isola di Porto Santo (50 kmq.), circondata da scogli e isolotti: risulta formata da due apparati vulcanici che si innalzano alle estremità settentrionale, dove si raggiungono le massime altezze (Pico do Facho, 507 m.), e meridionale dell'isola; tra i due apparati si stende una vasta pianura sabbiosa. Le Selvagens, situate fra Madera, da cui distano 235 km., e le Canarie, da alcuni anzi attribuite a queste ultime, risultano di tre isolotti (Selvagem Grande, Pitão Grande e Pitão Pequeno).

Clima. - Il clima di Madera, famoso per la sua mitezza, è caratterizzato da una singolare uniformità di temperatura e da una escursione minima; media annua 19°,4; massima assoluta 31°,5; minima ass. 12°; escursione annua 7°,3: media del mese più freddo (febbraio) 15°,1; media del mese più caldo (agosto) 22°,4. Riferendosi i dati a Funchal, situata nella costa meridionale in una baia ben riparata, essi possono dare un'idea solo del clima della zona costiera meridionale; poiché, pur godendo tutta l'isola di un clima molto dolce, notevoli sono le differenze tra le varie sue parti. Da febbraio a settembre predominano i venti di NE., in inverno quelli di O. Il versante settentrionale è esposto a un vento di ESE. detto leste, vento secco, sciroccale, proveniente dall'Africa. Le precipitazioni (600 mm.) hanno un'assoluta prevalenza invernale, mentre asciutti sono i mesi estivi. La pioggia cade per circa 80 giorni all'anno e il mese più piovoso è il dicembre. La neve cade un paio di volte all'anno solo nella parte più elevata dell'isola, a partire dagli 800 m. nel versante N., dai 1000 m. in quello S.

Fauna e flora. - La fauna del piccolo gruppo delle isole di Madera è come quella delle altre isole atlantiche assai interessante sia per i caratteri faunistici proprî, sia per il notevole numero di specie caratteristiche. È assai affine a quella delle Azzorre, Canarie e Isole del Capo Verde e le somiglianze sono tali da indurre a considerare questi arcipelaghi come residui di una massa continentale oggi scomparsa.

A Madera mancano, fatta eccezione per qualche specie di pipistrello, i Mammiferi, poiché i conigli, i topi e i ratti vi sono stati introdotti dall'uomo. L'avifauna si compone di circa una trentina di Specie delle quali circa i due terzi sono comuni alle Azzorre. Tra i Rettili notiamo qualche piccolo geco e fra gli Anfibî qualche raganella.

Interessantissima dal punto di vista della peculiarità delle specie è la fauna dei molluschi terrestri, ricca di circa un centinaio e più di specie, tra le quali meritano particolare menzione quelle assai numerose del genere Helix. Il numero e la specializzazione furono dai naturalisti interpretati come dovuti da una parte alle condizioni d'ambiente favorevoli, che ne facilitarono la diffusione, e d'altra parte alla localizzazione dei gruppi in ambienti varî con conseguente costituzione di molte razze locali.

Egualmente interessanti sono, fra gl'Insetti, i Coleotteri. L'arcipelago è abitato da circa 800 specie con notevole prevalenza di forme sprovviste di ali; più di una ventina di generi comuni alla fauna europea che comprendono, in questa, specie alate, sono rappresentati a Madera da specie attere.

La flora del gruppo, molto variata, ha grandi analogie con quella mediterranea. Delle 80 specie arboree che vi si incontrano solo sei sono peculiari a Madera; tra queste una lauracea (Oreodaphne foetens) dall'odore sgradevolissimo. Sono state raccolte 717 specie di piante fanerogame di cui circa 80 caratteristiche del gruppo. Molte piante della regione costiera sono state introdotte dopo la scoperta dell'isola, tra queste numerose cactacee e piante da fiori (azalee, rododendri, begonie, camelie, ortensie ecc.) che prosperano rigogliose dando alle campagne e ai boschi l'aspetto di giardini.

Popolazione e centri abitati. - La popolazione risulta dalla mescolanza dei discendenti dei primi coloni portoghesi con Arabi, ivi giunti in seguito alla cacciata dalla Spagna. Dai 16.000 abitanti che si calcola fossero in Madera al principio del sec. XVI, nel 1768 si era giunti a 64.000 abitanti, saliti a 113.436 nel 1835, a 179.000 nel 1920, a 210.220 nel 1930; di questi, 2438 (1920) nell'isola di Porto Santo, i rimanenti a Madera dove si raggiunge l'elevata densità di oltre 280 ab. per kmq. Le scarse risorse dell'isola, la poca superficie coltivabile e i sistemi primitivi di conduzione del terreno, unite a un rapido accrescimento naturale della popolazione, hanno costretto una parte degli abitanti ad emigrare. Il movimento migratorio s'iniziò verso il 1870 in seguito alla crisi causata dalla fillossera; dal 1872 al 1880 emigrarono ben 8203 ab. con una media annua di 683 ab.; questa cifra crebbe in seguito fino a raggiungere i 2500 e più per anno. Nel 1928 emigrarono 1098 persone di cui più di 2/3 per il Brasile.

Nonostante l'istruzione obbligatoria, grande è il numero degli analfabeti, che però è in diminuzione (68% nel 1900, 61% nel 1911, 60% nel 1920). La popolazione è distribuita nei varî centri e nelle case sparse; queste ultime costruite in tufo, semplici capanne col tetto coperto di paglia. I centri, più frequenti nel versante meridionale, sorgono di preferenza sulla costa dove la popolazione si addensa per le migliori condizioni di vita; poco popolata è la parte interna dell'isola.

Centro principale e capoluogo è Funchal (31.350 ab.; v.), distesa ad anfiteatro sulla baia omonima nella costa meridionale, dove sorgono anche i centri di Machico (8620 ab.) e S. Cruz (7500 ab.) a E. di Funchal, di Ponta do Sol (6190 ab.) a Camara de Lobos (9300) a O.; mentre nel versante settentrionale sono da ricordare i centri di Santa Ana (3200 ab.), S. Vicente (5500) e Ponta Delgada. L'arcipelago dal 1836 fa parte del Portogallo; il distretto di Funchal, rappresentato alle Cortes, oltre Madera comprende l'isola di Porto Santo (capoluogo Vilha Baleira, 1800 ab.), le Selvagens e le Desertas; queste ultime, disabitate, vengono visitate a scopo di caccia e per la raccolta di licheni e piante medicinali.

Agricoltura. - Dell'antico mantello boschivo che, all'epoca della scoperta, copriva uniformemente Madera, solo pochi avanzi rimangono nella parte meridionale dell'isola. Per quanto il suolo, tolta una breve fascia costiera, non sia molto fertile e soprattutto molto faticosa ne sia la coltivazione, l'agricoltura costituisce la risorsa principale dell'isola. La coltura della vite, d'importanza essenziale per l'economia di Madera, venne introdotta nel sec. XV dai primi coloni; i vitigni importati da Cipro e da Creta trovarono delle ottime condizioni per il loro sviluppo, tanto che il vino di Madera fu ben presto conosciuto e apprezzato; la coltivazione della vite andò sempre più diffondendosi, specialmente per merito degl'Inglesi, fino alla metà circa del sec. XIX, quando l'oidio prima e la fillossera poi, distrussero in pochi anni quasi completamente i vigneti. Ripiantati nuovi vitigni, la vite occupa oggi una superficie di 1700-2000 ha. con una produzione, compresa quella di Porto Santo, di 5.219.384 litri nel 1928 (10.605.846 nel 1927, produzione media annua circa 6 milioni di litri). Il vino viene invecchiato naturalmente (vinho de canteiro) o artificialmente (vinho estufado). La vite, che prospera fin sopra i 750 m., è coltivata in alti pergolati che permettono così la coltura di altre piante.

I vitigni con i quali si preparano tali vini sono il Verdelho, i Boals, il Sercial e la Malvasia. Dopo la fermentazione del mosto, si fanno delle chiarificazioni, indi un'alcoolizzazione di 1 a 2 gradi. Poi si procede a una pratica caratteristica che è il riscaldamento. Esso si fa in varî modi: o lasciando semplicemente i fusti di vino al sole; o ponendo il vino entro specie di serre vetrate; o in appositi edifici riscaldati con caloriferi. La temperatura a cui il vino si porta raggiunge anche i 60° e dura parecchi mesi. Finito il riscaldamento, e ritornato il vino a temperatura normale, si fa un'altra alcoolizzazione, poi altre chiarificazioni, e si procede quindi all'affinamento del prodotto mediante l'invecchiamento.

Al vino in questo modo ottenuto, per preparare in seguito i varî tipi commerciali, si aggiungono proporzioni diverse di mosto alcoolizzato e di mosto concentrato. I caratteri più comuni di questo vino sono i seguenti: colore giallo bruno, profumo spiccato con aroma speciale; sapore molto caldo. I tipi che per lo più s'introducono in Italia hanno da 16 a 21% di alcool; da o,6 a 8% di zuccheri; da 0, a 0,7% di acidità totale; da 2 a 5% di estratto secco.

Alla vite segue, per importanza, la coltivazione della canna da zucchero che, importata nel 1429 dalla Sicilia, trova nella zona costiera delle buone condizioni di sviluppo; attualmente si coltiva una specie proveniente dal Natal, che giunge fino ai 500 m. s. m. nel versante meridionale, mentre sulla costa settentrionale, dove il rendimento è minore, non sorpassa i 150-200 m. Per il grande frazionamento della proprietà i singoli appezzamenti (cerrados) hanno alle volte una superficie di appena 50 mq.; la coltivazione viene fatta quasi esclusivamente alla zappa, di rado con l'aratro. La superficie coltivata è in aumento: da 1000 ha. nel 1905 con una produzione di 30.0000 tonn. si è giunti a 1300 ha. con 40.000 tonn., nel 1928. I cereali (1800-2000 ha.) dànno una produzione insufficiente al consumo locale; la coltivazione del banano, possibile solo nelle parti più riparate dell'isola, occupa una superficie di 100 ha. circa; un ettaro porta in media 4000 piedi. Si coltivano inoltre granturco, frutta e ortaggi. Al di sopra dei 750-800 m. si hanno discreti pascoli naturali.

Scarsa importanza ha l'allevamento del bestiame (bovini e ovini in gran parte; pochi i cavalli). Per la prolungata siccità estiva si rende necessaria l'irrigazione delle colture nella regione costiera; i corsi d'acqua con costosi e complicati lavori vengono deviati a poca distanza dalle sorgenti in canali di mattoni (levadas) o scavati nella roccia (furos) che conducono l'acqua nei terreni coltivati. I lavori per l'irrigazione, iniziati nel 1836, hanno coperto l'isola con una fitta rete di canali (700 km.), alcuni dei quali raggiungono una lunghezza di 80 km. Caratteristico il sistema di conduzione del terreno; il proprietario cede la terra e l'acqua per l'irrigazione al coltivatore, il quale provvede alla piantagione e alla coltivazione del terreno dando una parte del raccolto, che va da circa metà a ⅓ e ¼, al proprietario. Il coltivatore può perfino costruire sul terreno a lui affidato e cederlo ad altri senza che il proprietario possa opporsi; questo stato di cose è poco favorevole al progredire dell'agricoltura. Delle altre isole del gruppo solo Porto Santo produce vino e cereali (grano e orzo), il raccolto dei quali è spesso compromesso dalla mancanza di piogge.

Risorse minerarie e pesca. - Di minima importanza sono le ricchezze minerarie, che si riducono all'estrazione nell'isola di Baixo (Porto Santo) di calcare per la fabbricazione della calce, e a Madera, presso il capo Girão, di pietra da costruzione. Va ricordata la pesca, specie quella del tonno, presso le isole Selvagens, che alimenta una piccola industria.

Industria. - Le principali industrie di Madera, strettamente legate all'agricoltura, consistono nell'industria del vino, di gran lunga la più importante, e nella lavorazione della canna da zucchero; è questa la più antica industria dell'isola, che ebbe dal sec. XV al XVI un lungo periodo di grande prosperità, tanto che verso la metà del sec. XV in essa erano impiegati 2700 schiavi e la produzione dello zucchero era di 45.000 q. all'anno; in seguito alla concorrenza dello zucchero brasiliano, decadde e al principio del sec. XIX la produzione era ormai insignificante; la coltivazione della canna da zucchero venne riprendendo terreno dopo la crisi vinicola della seconda metà del sec. XIX; attualmente si producono in media 30.000 q. di zucchero all'anno.

Il centro di lavorazione della canna è Funchal, dove esistono 2 fabbriche di zucchero; oltre allo zucchero, si ricava dalla canna l'acquavite che viene consumata dalla popolazione e serve al trattamento dei vini.

L'industria dei merletti a imitazione di quelli di Teneriffa, per quanto in decadenza dopo la guerra mondiale, occupa, per lo più come occupazione sussidiaria, circa 70.000 persone.

Industrie secondarie sono la fabbricazione di oggetti in vimini, l'industria vetraria, e quella del pesce in scatola. L'affluire dalla metà del sec. XIX di numerosi forestieri a scopo di cura, attratti dal dolce clima e dal paesaggio pittoresco, ha reso l'isola di Madera una stazione climatica assai frequentata in ogni stagione; nelle parti più riparate in prossimità della costa meridionale sono così sorti numerosi sanatorî e alberghi lussuosi, frequentati specialmente da Inglesi, Americani e Tedeschi, dando origine a una fiorente industria alberghiera quasi del tutto in mano a stranieri. Il commercio è in gran parte in mano agl'Inglesi che posseggono anche le principali case di navigazione e di credito. Le esportazioni consistono in vino, merletti e ricami, primizie, oggetti lavorati in vimini; le importazioni, che superano le esportazioni, in grano, granoturco, tessuti, ecc. Notevole è il movimento del porto di Funchal che nel 1928 fu visitato da 987 navi con un tonnellaggio complessivo di 6.665.612 tonn., e del porto di Vilha Baleira nell'isola di Porto Santo con 99 navi e 16.400 tonn. Il numero dei passeggieri sbarcati in quell'anno, rispettivamente a Funchal e a Vilha Baleira, fu di 8274 e 2463.

Comunicazioni. - Le comunicazioni risentono della natura del suolo, per la ripidità del quale le strade, in genere a forte pendio, non possono essere percorse da carrozze. Le strade carrozzabili, infatti, si riducono a una strada litoranea che lungo la costa meridionale unisce Machico per Funchal a Ribeira Brava; da qui parte una carrozzabile che, attraversando l'isola, termina a Ponta Delgada sul versante N. Due altri brevi tronchi carrozzabili si diramano dalla litoranea a Funchal e a Santa Cruz, penetrando nella regione montuosa. Numerosi sono invece i sentieri e le strade, spesso a cordonate, che percorrono l'isola per una lunghezza di circa 1000 km. Scarsi sono i carri a ruote; il mezzo di trasporto più comune consiste in un carro senza ruote tirato da buoi. Una funicolare (3,8 km.) unisce Funchal al Terreiro da Luta (850 m. s. m.). Le comunicazioni tra i centri costieri e le isole si effettuano a mezzo di piccoli vapori e velieri. Madera è inoltre unita da regolari servizî di navigazione a Lisbona, Southampton, le Havre, e a Porto Santo (bimensile).