SMITH, Maggie

Enciclopedia del Cinema (2004)

Smith, Maggie (propr. Margaret)

Francesco Costa

Attrice cinematografica e teatrale inglese, nata a Ilford (Essex) il 28 dicembre 1934. Nell'arco di quarant'anni si è distinta come una delle più esperte e affidabili attrici inglesi; ironica e arguta, non potendo contare su una particolare avvenenza, nei suoi primi film ha interpretato dimesse figure di donna vanamente innamorate di uomini irraggiungibili, per passare poi a personaggi di mature signore ricche di fascino, fino a diventare una caratterista assai richiesta. Nel 1970 ha vinto il premio Oscar come attrice protagonista per The prime of Miss Jean Brodie (1969; La strana voglia di Jean) diretto da Ronald Neame e nel 1979, come attrice non protagonista, per California suite (1978) di Herbert Ross.

Dopo alcuni ruoli minori, si fece notare (benché inserita in un cast di divi comprendente Elizabeth Taylor, Richard Burton e Orson Welles) in The V.I.P.s (1963; International Hotel) di Anthony Asquith, in cui recita la parte di una segretaria timida e devota, ma era già nota nell'ambiente teatrale londinese (ove aveva debuttato a diciott'anni) come pregevole interprete shakesperiana. Laurence Olivier le offrì quindi la parte di Desdemona nella trasposizione cinematografica diretta da Stuart Burge del suo Othello (1965; Otello) rappresentato al National Theatre di Londra, per la quale ottenne la sua prima nomination all'Oscar. Assurta subito a notorietà internazionale, fu scritturata da Joseph L. Mankiewicz per The honey pot (1967; Masquerade) in cui invece interpreta una segretaria intraprendente al servizio di una miliardaria americana (Susan Hayward). Affrontando lo scabroso ruolo di un'insegnante filofascista in The prime of miss Jean Brodie, confermò le sue doti recitative, attirando l'attenzione di un altro grande regista, George Cukor, che la diresse in Travels with my aunt (1972; In viaggio con la zia), tratto da G. Greene. Svelando un talento comico venato di insospettata perfidia, ha quindi impersonato una diva narcisista in California suite e, su un registro di alta tensione drammatica, una moglie che asseconda le perversioni del marito in Quartet (1981) di James Ivory, senza peraltro rinunciare a partecipazioni speciali in film corali, come nei due gialli, ispirati a opere di A. Christie, Death on the Nile (1978; Assassinio sul Nilo) di John Guillermin e Evil under the Sun (1981; Delitto sotto il sole) di Guy Hamilton. Ha quindi riscosso grande successo per la godibile caratterizzazione di Charlotte in A room with a view (1985; Camera con vista) di Ivory, per la quale ha ricevuto la nomination come miglior attrice non protagonista. Sempre più ricercata con il passare degli anni ha lavorato con registi di fama, come Steven Spielberg che le ha affidato il ruolo di Wendy, l'amica di Peter Pan, ormai invecchiata in Hook (1991; Hook ‒ Capitan Uncino), oppure come Agnieszka Holland che le ha ritagliato il ruolo di zia Lavinia in Washington Square (1997), dal romanzo di H. James. Dopo aver partecipato in Italia a Un tè con Mussolini (1999) di Franco Zeffirelli, ha poi ottenuto il ruolo di una nobildonna dal feroce snobismo in Gosford park (2001) di Robert Altman, per il quale ha ottenuto un'altra nomination all'Oscar. Ha poi partecipato a Harry Potter and the sorcerer's stone (2001; Harry Potter e la pietra filosofale), Harry Potter and the chamber of secrets (2002; Harry Potter e la camera dei segreti) entrambi diretti da Chris Columbus, e Harry Potter and the prisoner of Azkaban (2004; Harry Potter e il prigioniero di Azkaban) di Alfondo Cuaron riduzioni degli omonimi best seller di J.K. Rowling.

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