MAJONE, Giulio, detto Ciullo dell'Arpa

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 67 (2006)

MAJONE (Maione, Mayone), Giulio, detto Ciullo dell'Arpa

Dinko Fabris

Nacque a Napoli da Ascanio, intorno al 1590 circa.

La prima notizia che lo riguarda compare nei documenti della S. Casa dell'Annunziata. Il 30 giugno 1610, infatti, i governatori di questa istituzione, avendo "per molti mesi ascoltato Giulio Maione, figliuolo del magnifico Ascanio Maione, uno degli organisti di questa Santa Casa, et havuto da lui molta sodisfatione per quello che tocca alla sua professione del sonare l'arpa e l'organo", decisero di assumerlo "nella cappella o con l'arpa o per cantore, come più parerà necessario al maestro di cappella, con assegnamento di duc. 2 al mese" (Napoli, Biblioteca nazionale, Mss. Di Giacomo, XVII, Annunziata, p. 158). Dal 1 giugno 1611 al M. "che serve d'arpa" fu aumentata la paga di un ducato al mese e ancora dal 1 ott. 1612 essa fu elevata a 4 ducati al mese grazie ai buoni servizi resi dal musicista alla cappella dell'Annunziata (ibid., p. 166). Dopo il drastico licenziamento di tutti i musici aggiuntivi della cappella, nel marzo 1619 il M. fu reintegrato nel suo ruolo di arpista con la stessa paga, aumentata dal gennaio 1620 a 5 ducati per la sua "habilità". Dopo la morte del padre, nel 1627, il M. fu promosso a secondo organista dell'Annunziata con lo stipendio di 9 ducati al mese, con l'obbligo "che quando cantano li sabbatari li sabbati et l'altre feste che tengono obligo detti sabbatari di cantare in detta chiesa, debbia esso Maione sonare l'arpa, et in quei giorni far sonare da altri a sue spese l'organo nuovo" (ibid., p. 227). Nel maggio 1632 il M. rinunciò a questo incarico stabile preferendo restare come "musico d'arpa" solo nelle feste principali.

Secondo le ricerche di S. Di Giacomo condotte su registri oggi perduti, un "Giulio Maroni" (o "Marone") era organista presso i Filippini (detti Girolamini) di Napoli dal 1615 al 1625 (ibid., XVII, Chiese e Cappella reale, p. 17; Di Giacomo, 1921). Tale musicista va identificato certamente con il M.; egli infatti compare successivamente soltanto come arpista attivo per gli stessi Filippini dal 1628 al 1636, e registrato con il nome di "Ciullio dell'arpa".

Dopo il 1636 non si hanno più notizie riguardo al M.; è probabile, però, che sia scomparso prima del 1639 dato che in quell'anno all'Annunziata fu proposto come nuovo "musico d'arpa" in sostituzione del M. un certo "don Geronimo D'Aulisio", che tuttavia non fu accettato.

Fonti Bibl.: S. Di Giacomo, La Casa della musica. I Filippini di Napoli, in Napoli nobilissima, n.s., II (1921), p. 135; Id., L'aulica musica a Napoli. La S. Casa dell'Annunziata, in Musica d'oggi, IV (1922), 1, pp. 2-4; U. Prota-Giurleo, La musica a Napoli nel Seicento, in Samnium, I (1928), p. 79; Id., G.M. Trabaci e gli organisti della R. Cappella di palazzo di Napoli, in L'Organo, I (1960), p. 192; D. Fabris, L'arpa napoletana, simbolismo estetico-sonoro di uno strumento musicale del primo Seicento, in Modernità e coscienza estetica, a cura di F. Fanizza, Napoli 1986, ad ind.; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, IV, p. 587; The New Grove Dict. of music and musicians, XVI, pp. 176 s.

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