MALDIVE

Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2007)

Maldive

Anna Bordoni e Paola Salvatori
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Geografia umana ed economica

di Anna Bordoni

Stato insulare dell'Asia meridionale, situato nell'Oceano Indiano. Delle 1087 isole che compongono l'arcipelago solo 220 sono abitate, e al censimento del 2000 la popolazione complessiva era pari a 270.101 abitanti. Sotto il profilo etnico è composta da indiani, cingalesi e arabi, mentre per quanto attiene la religione prevalgono i musulmani sunniti. La capitale, Male, nel 2004 ospitava circa un quarto della popolazione totale.L'attività economica prevalente è il turismo (anche se riguarda solo un numero limitato di isole dell'arcipelago), cui è connesso un vasto indotto (costruzioni, trasporti, comunicazioni e altri servizi). Gli introiti di tale settore, nel 2004, ammontavano al 75% del PIL e il numero dei turisti è in costante aumento (616.700 ingressi). Lo tsunami che nel dicembre 2004 ha sconvolto numerosi Paesi del Sud-Est asiatico ha prodotto gravi devastazioni anche nelle M.: secondo la Banca asiatica di sviluppo i danni ammontavano a 470 milioni di dollari, pari al 60% del PIL; in particolare, sono state costrette a una chiusura, sia pure temporanea, 20 strutture alberghiere (su un totale di 87). Altre componenti dell'economia maldiviana sono la pesca, la coltivazione della palma da cocco e le attività finanziarie.

Storia

di Paola Salvatori

Nei primi anni del Duemila la vita politica del Paese continuò a essere dominata dal regime autoritario del presidente M.A. Gayoom (in carica dal 1978) che, pur dicendosi ripetutamente disponibile ad avviare riforme democratiche, non modificò la propria condotta politica: l'attività dei partiti rimase interdetta, l'informazione sottoposta a una rigida censura, mentre sempre più numerosi risultavano gli episodi di corruzione della classe dirigente.

Il clima di tensione, aggravato dai crescenti abusi nei confronti delle forze di opposizione, esplose nel settembre 2003 negli scontri che si verificarono durante la manifestazione antigovernativa svoltasi nelle strade della capitale a seguito della morte di tre detenuti politici. La massiccia partecipazione alla protesta indusse il presidente a ritornare sui temi delle riforme e a proporre, nel giugno 2004, emendamenti costituzionali i quali, nelle intenzioni, avrebbero dovuto avviare il processo di democratizzazione. Tra le misure avanzate vi furono la riduzione delle prerogative presidenziali, la possibilità di essere rieletti in carica soltanto per due mandati e l'introduzione del multipartitismo. A queste aperture fece però seguito una nuova ondata di repressione duramente condannata dalla comunità internazionale. Furono soprattutto le pressioni di quest'ultima, i cui aiuti erano diventati ancora più indispensabili dopo il disastro naturale provocato dallo tsunami (dic. 2004), a indurre infine Gayoom a cedere. Nel luglio 2005 fu così consentita la registrazione dei partiti politici. Accanto al Partito popolare, alla cui guida fu eletto Gayoom, si costituirono il Partito democratico (già esistente dal 2001 ma non riconosciuto), il Partito laburista, il Partito democratico islamico e il Partito della giustizia. Ad agosto tuttavia il segretario del Partito democratico veniva arrestato e nei mesi seguenti continuarono gli arresti degli oppositori. Ancora nel 2006 la libertà politica risultava estremamente limitata.

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