MALINES

Enciclopedia dell' Arte Medievale (1997)

MALINES

R. de Smedt

(fiammingo Mechelen; Malinas, Machlines, Mechele, Machlina nei docc. medievali)

Città del Belgio centrosettentrionale, ubicata nella regione di Anversa e capoluogo di circoscrizione. Posta sulle sponde del fiume Dijle, all'incrocio di importanti vie commerciali medievali, il suo nome compare per la prima volta come Malinas nel trattato di Meerssen dell'870.La prima traccia archeologica di un insediamento umano nell'area di M. potrebbe essere rappresentata dai resti di un sito palafitticolo scoperti nel 1904 nella frazione di Nekkerspoel, ma non sono emerse finora altre testimonianze anteriori all'epoca carolingia. Il cristianesimo sarebbe stato introdotto nella regione nel sec. 8° da s. Rumoldo, un missionario irlandese. Nel sobborgo di Muizen sono state trovate tombe e monete carolinge che testimoniano l'esistenza di una fase relativa al 9° secolo. Nel 980 l'area di M. apparteneva ai principi-vescovi di Liegi, che a partire dal sec. 11° avrebbero avuto a disposizione una dimora fortificata sulla riva sinistra del fiume.Nel 1220 alla potente famiglia dei Berthout veniva riconosciuto il dominio sulla città da parte del vescovo di Liegi, a sua volta feudatario dell'impero germanico. Un sigillo del 1242 (Bruxelles, Arch. Générales du Royaume) illustra questa doppia appartenenza: vi compaiono infatti il bastone episcopale e le armi dei Berthout.Intorno al 1270 la manifattura tessile della città conobbe un momento di fioritura, contribuendo in maniera essenziale allo sviluppo del centro urbano, che nel 1384 cadde sotto l'autorità borgognona, mantenendo comunque le proprie libertà istituzionali e giuridiche. Nel 1473 il duca di Borgogna Carlo il Temerario (1467-1477) vi insediò il parlamento; la sua vedova Margherita di York fece della città la sua residenza preferita, ove il futuro re di Castiglia Filippo il Bello (1478-1506) venne educato agli inizi del Rinascimento fiammingo.La città ha conservato il suo tracciato urbano medievale; della seconda cinta fortificata (fine sec. 13°-inizi 14°) rimane solo la porta di Bruxelles (Brusselpoort), una delle dodici originariamente esistenti. Le testimonianze monumentali superstiti non datano a prima del sec. 13° e sono costituite dalla cappella dello Spirito Santo (fine sec. 13°), divenuta teatro delle marionette, e dalla cappella dell'ospizio di S. Giuliano (fondata nel 1293), trasformata in tempio protestante. Entrambi gli edifici sono cappelle gotiche a una sola navata, così come quella di S. Caterina (Sint Katelijne), ampliata nel 1279-1285 e divenuta chiesa parrocchiale nel 1305; l'attuale edificio, risalente al 1336, è a tre navate e sembra influenzato dallo stile gotico del bacino della Schelda. Anche la chiesa di S. Giovanni (Sint Jan), inaugurata nel 1483, era in origine una cappella del sec. 13° dedicata allo stesso santo.Al sec. 13° risale l'avvio della costruzione dell'attuale cattedrale di S. Rumoldo (Sint Rombout), inaugurata il 28 aprile 1312 e divenuta chiesa metropolitana nel 1559. Le cappelle disposte intorno al coro - costruite tra il 1342 e il 1375 e ispirate all'opera dell'architetto Jean d'Oisy, attivo nella regione nel sec. 14° - costituiscono il prototipo del Gotico brabantino. La torre, realizzata tra il 1452 e il 1520 in stile gotico flamboyant, è opera di diversi membri della famiglia Keldermans, famosa dinastia di architetti attivi nella regione tra il 14° e 16° secolo.La costruzione della chiesa della Vergine (Onze Lieve Vrouw over de Dijle) risale alla seconda metà del 14° secolo.Per quanto riguarda l'architettura civile, oltre alle cantine di epoca romanica e gotica dell'od. mercato dei Cereali (Korenmarkt) - dove nel sec. 13° fu allestito un primo mercato dei tessitori -, si conservano due ponti: il ponte Alto (Hoogbrug), della fine del sec. 13°, con i locali per la riscossione dei pedaggi risalenti al 1292, e il ponte della Fontana (Fonteinbrug), del 1372. L'antica casa scabinale (Schepenhuis), opera dell'architetto Henri Meys, è formata da una parte inferiore del sec. 13° e da una superiore (1374-1375), coronata da torrette; undici mensole all'interno sono opera di Jan Keldermans, mentre le solette delle travi furono scolpite da Herman Van Blankenen e da Jan Van Lockeren.Il Beyaert, che nel sec. 13° era la casa degli ostaggi, fu in seguito fortemente modificato, divenendo residenza comunale nel 1474; oggi è adibito a ufficio delle Poste e il suo antico aspetto è riprodotto nella catterdale sul pannello nr. 21 della Leggenda di s. Rumoldo (1480-1510).L'antico mercato dei Tessuti, edificato tra il 1311 e il 1322, fu trasformato da Willem di Amman; attualmente è la sede del Comune (Stadhuis).

Bibl.: E. Neeffs, Histoire de la peinture et de la sculpture à Malines, 2 voll., Malines 1876; G. Van Doorslaer, L'ancienne industrie du cuivre à Malines, 5 voll., Malines 1910-1924; J. Laenen, Histoire de l'église métropolitaine de Saint-Rombaut, 2 voll., Malines 1919-1920; G. Van Doorslaer, Un portrait malinois du XVe siècle, Bulletin du Cercle archéologique, littéraire et artistique de Malines 26, 1921, pp. 14-20; id., Marques de sculpteurs et de polychromeurs malinois, RBAHA 3, 1933, pp. 159-176; J. Laenen, Geschiedenis van Mechelen tot op het einde der Middeleeuwen [Storia di M. fino alla fine del Medioevo], Mechelen 19342; G. Van Doorslaer, L. Stroobant, Kerk van de HH. Jan Baptist en Jan Evangelist te Mechelen [La chiesa dei Ss. Giovanni Battista e Giovanni Evangelista a M.] (Inventaris der kunstvoorwerpen in openbare instellingen bewaard, 10-11), Turnhout 1940; id., St-Kathelijnekerk te Mechelen [La chiesa di S. Caterina a M.], Turnhout 1940; M. Van der Vennet, L'ancienne maison échevinale de Malines, RBAHA 22, 1953, pp. 3-32; V.G. Martiny, Etude historique et archéologique de l'église Notre-Dame au-delà de la Dyle à Malines, Bulletin de la Commission royale des monuments et des sites 13, 1962, pp. 1-298; G. Delmarcel, De laatgotische schilderkunst te Mechelen [La pittura tardogotica a M.], in Aspekten van de Laatgotiek in Brabant [Aspetti del Tardo Gotico in Brabante], cat., Leuven 1972, pp. 241-267; J. de Borchgrave d'Altena, De la place des ateliers malinois dans l'histoire de la sculpture en Belgique, Bulletin du Cercle archéologique, littéraire et artistique de Malines 79, 1975, pp. 69-80; C. Van den Bergen-Pantens, Les tableaux armoriés commémorant les chapitres de la Toison d'or. La place de la série malinoise dans leur évolution, ivi, 85, 1981, pp. 91-101; Bouwen door de eeuwen heen in Vlaanderen. Inventaris van het cultuurbezit in België [Costruzioni attraverso i secoli nelle Fiandre. Inventario del patrimonio culturale del Belgio], IX, Gent 1984; J.H.A. de Ridder, Gerechtigheidstaferelen voor schepenhuizen in de Zuidelijke Nederlanden in de 14de, 15de en 16de eeuw [Raffigurazioni di amministrazione della giustizia davanti ai palazzi comunali nei Paesi Bassi meridionali nei secc. 14°, 15° e 16°], Brussel 1989, pp. 14-19; De geschiedenis van Mechelen van heerlijkheid tot stadsgewest [La storia di M. da feudo a città], a cura di R. van Uytven, Tielt 1991.R. de Smedt

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