Maltosio

Dizionario di Medicina (2010)

maltosio


Disaccaride estratto dal malto, o orzo germogliato, in seguito all’azione della diastasi; è suscettibile di ulteriore scissione se posto a contatto con una glicosidasi (maltasi), che lo trasforma in due molecole di glucosio; il legame tra queste due molecole è di tipo α-glicosodico. Il m. si presenta in cristalli incolori, solubili in acqua e alcole; si usa come agente dolcificante; è anche impiegato come mezzo di coltura per terreni batteriologici. È il principale costituente zuccherino degli estratti di malto e di sciroppi di maltosio usati nell’industria della birra, nella panificazione, nell’industria dolciaria. Nell’organismo umano si forma durante i processi digestivi, a partire dall’amido e dal glicogeno contenuti negli alimenti per azione degli enzimi ptialina e amilasi. Nell’intestino il m. viene poi idrolizzato a glucosio dalla maltasi, contenuta nel succo enterico.

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