MANIAGO

Enciclopedia Italiana (1934)

MANIAGO (A. T., 24-25-26)

Elio Migliorini

Grosso paese della provincia di Udine, a 66 km. da questa città e a 20 da Spilimbergo, un tempo capoluogo di distretto, posto nell'alta pianura veneta fra Cellina e Meduna; 283 m. s. m., presso il versante meridionale delle Prealpi Carniche, in vicinanza di numerose sorgenti. Settanta metri sopra l'abitato vi sono i resti d'uno dei castelli principali del Friuli, esistente già dall'891. Centro attuale del paese è una larga piazza con l'antica loggia comunale a tre arcate. Il luogo è noto per le sue coltellerie e manifatture d'acciaio, i cui prodotti, smerciati da commercianti girovaghi, avevano dato luogo nel passato a buoni guadagni. La principale officina è ora proprietà delle Coltellerie riunite di Caslino e Maniago; esistono pure 50 piccoli laboratorî che trovano però difficoltà a smerciare i prodotti. Nel 1927 trovavano impiego nell'industria meccanica 266 persone. Il comune che ha una superficie di 72,6 kmq., è per la massima parte occupato da prati e pascoli (39,9 kmq.) e da campi di mais e grano (12,5 kmq.). Gli abitanti (4768 nel 1881), aumentarono a 6068 nel 1901 e a 6145 nel 1921, per scendere, a causa dell'emigrazione, a 5859 nel 1931. Di essi 3658 abitano a Maniago e 1283 a Maniagolibero, 3 km. a ovest.

Bibl.: C. Piazza, Le vicende dell'industria fabbrile dal 1400 ai nostri giorni, Udine 1929.

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