GIORDANA, Marco Tullio

Enciclopedia del Cinema (2003)

Giordana, Marco Tullio

Francesca Vatteroni

Regista cinematografico, nato a Milano il 1° ottobre 1950. Iscrivendosi fin dagli esordi nella tradizione del cinema d'ispirazione civile, ha affrontato temi di grande rilievo come la violenza, il terrorismo, il potere mafioso. Ha spesso ambientato i suoi film negli anni Settanta, raccontando la storia complessa di quel decennio attraverso il vissuto inquieto della sua generazione, delusa nelle aspettative sia sul piano politico sia su quello personale. Orientatosi inizialmente verso il film d'autore, si è confrontato in seguito con il cinema di genere, senza però abbandonare le sue tematiche, e realizzando film di denuncia basati su un'accurata documentazione di eventi storici e di fatti di cronaca.

Dopo gli studi effettuati al Liceo Berchet di Milano, si iscrisse alla facoltà di Lettere dell'Università Statale, che lasciò nel 1971 per seguire un corso di pittura a Parigi. Rientrato in Italia, si avvicinò al cinema e nel 1978 collaborò alla produzione di Forza Italia!, film di montaggio e pamphlet politico diretto da Roberto Faenza; dopo questa esperienza produsse e diresse Maledetti, vi amerò (1980), accolto con favore dalla critica e dal pubblico e premiato con il Pardo d'oro al Festival di Locarno. Il film, incentrato sui rapporti tra terrorismo e potere, descrive la disillusione e lo sbandamento di un reduce del Sessantotto, che in una pulsione autodistruttiva si lascia strumentalizzare da un commissario fino a organizzare un attentato, dove troverà la morte. Il successivo La caduta degli angeli ribelli (1981), che riprende il tema del terrorismo, ebbe esito piuttosto incerto, così come Appuntamento a Liverpool (1988), anche se in quest'ultimo si deve riconoscere un coraggioso tentativo di cinema d'impegno civile che, partendo da un fatto di cronaca (la tragedia avvenuta nello stadio Heysel di Bruxelles il 29 maggio 1985, in occasione della finale di Coppa dei campioni tra Liverpool e Juventus), affronta il problema sociale della violenza negli stadi e quello morale della vendetta privata. Frattanto G. aveva diretto con risultati positivi Notti e nebbie (1984), tratto dal romanzo di C. Castellaneta e trasmesso dalla televisione in due puntate. È stato però con Pasolini un delitto italiano (1995) e soprattutto con I cento passi (2000) che G. ha ritrovato un'espressione adeguata all'importanza dei temi trattati: il primo è un'accurata ricostruzione del processo per l'uccisione di P.P. Pasolini, ispirata al libro Vita di Pasolini (1978) di E. Siciliano e rigorosa nel portare alla luce le profonde contraddizioni di un verdetto controverso. Alla controllata messa in scena del procedimento giudiziario, rispettosa delle convenzioni del genere, fanno da contrappunto le immagini di repertorio e le dichiarazioni degli amici di Pasolini. Accolto con qualche riserva, il film ha ottenuto alla Mostra del cinema di Venezia la medaglia del Senato della Repubblica. Il secondo, premiato a Venezia e con il David di Donatello per la migliore sceneggiatura (scritta da G. con Claudio Fava e Monica Zapelli), è incentrato sulla vicenda umana e politica di Giuseppe Impastato, un ragazzo di Cinisi ribellatosi al potere mafioso locale (cento passi separavano la sua casa da quella del boss Tano Badalamenti), il cui corpo venne ritrovato massacrato il 9 maggio 1978 (lo stesso giorno del rinvenimento del cadavere di Aldo Moro). Emotivamente toccante e atto a suscitare la giusta indignazione contro le vergognose connivenze di una parte delle autorità decise a coprire un delitto di chiara impronta mafiosa, il film è sorretto da un notevole lavoro di scrittura, capace di amalgamare con originalità generi differenti quali il film di impegno politico-civile e il melodramma. Va ricordata infine l'attività teatrale di G.: sua la regia di Morte di Galeazzo Ciano (1998) di E. Siciliano.

Bibliografia

F. Accialini, L. Collucelli, C. Valentinetti, Conversazione con Marco Tullio Giordana, in "Cinema & cinema", 1980, 25-26, pp. 132-38; G. De Vincenti, Marco Tullio Giordana: la fiducia nel film d'autore, in "Cinemasessanta", 1981, 138, pp. 20-24; L. Pellizzari, Giordana: Notti e nebbie, in "Cineforum", dic. 1984, 240, pp. 73-78.

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