Maria di Brabante

Enciclopedia Dantesca (1970)

Maria di Brabante

Enrico Pispisa

Regina di Francia, ricordata da D. nell'Antipurgatorio allorché, fra le anime che attendono di espiare la propria colpa, riconosce Pierre de la Brosse, che, secondo la voce raccolta dal poeta, era stato fatto giustiziare per opera della donna di Brabante (Pg VI 23).

Figlia di Enrico III duca di Brabante, M. nacque intorno al 1254. Sposò nel 1274 Filippo III l'Ardito, già vedovo di Isabella d'Aragona, ed ebbe notevole influenza sul debole animo del marito. Donna intelligente e colta, si trovò ben presto al centro degl'intrighi di corte; secondo una tradizione, giunta non si sa per quali vie a D. e ad alcuni commentatori (tra i quali spicca l'Anonimo, che amplifica il racconto con particolari forse d'invenzione), allorché nel 1276 morì Luigi, primogenito di Filippo III, M. fu accusata dal de la Brosse, gran ciambellano del regno dal 1266, di aver avvelenato il figliastro per favorire l'ascesa al trono del figlio nato da lei e da Filippo. Venne imprigionata, ma, non risultando nulla a suo carico, fu liberata. Nel 1278 furono recapitate al re alcune lettere dirette dal de la Brosse ad Alfonso X di Castiglia; accusato di alto tradimento, il ciambellano fu giustiziato.

Gli antichi commentatori concordano nell'affermare che il de la Brosse fu vittima di una vendetta della regina, che avrebbe indotto i baroni, cui il ciambellano faceva ombra nel cuore e nella considerazione di Filippo III, a produrre lettere false; o piuttosto - è presso che concorde in questo la maggioranza dei commentatori - avrebbe accusato il ciambellano di aver attentato al suo onore. D. si riferisce probabilmente a quest'ultima accusa, che egli deve ritenere menzognera, se ammonisce M. di espiare le sue colpe in vita per non finire tra i falsi accusatori. È probabile che la rovina del ciambellano sia stata opera dei baroni, che probabilmente si appoggiarono a qualche ragione di ostilità di M. nei confronti del de la Brosse.

Dopo la morte del re (1285) M. si ritirò a vita privata e si diede attivamente alle pratiche religiose fino alla morte, avvenuta nel gennaio 1321.

Si veda anche la voce BROSSE, PIERRE de la.

Bibl. - E. Van Even, M. de B., Lovanio 1853; F. Naméche, M. de B. et la beguine de Nivelles, in " Revue Catholique " I (1855) 598-607.

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