CVETAEVA, Marina Ivanovna

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

CVETAEVA, Marina Ivanovna

Anjuta MAVER

Poetessa russa, nata a Mosca nel 1894, morta suicida a Kazan′ nel 1941. Originale nello stile e nel ritmo, non ha precedenti e non appartiene a nessuna scuola. È stata ravvicinata a V. V. Majakovskij - con cui ha in comune il ritmo - e a B. L. Pasternak, che amò e ammirò molto e cui l'avvicinano la sua vasta e profonda cultura e il suo spirito romantico nutrito di romanticismo tedesco, nonché ad Andrej Belyj e A. Blok, che ella stessa considerava suoi maestri, ma nel complesso è sola come artista e come persona poiché visse isolata e non partecipò alla vita degli emigrati russi di Parigi. La sua facilità e spontaneità nello scrivere le hanno dato conforto nella solitudine e la possibilità di creare una vasta opera poetica che le assicura indubbiamente un posto di primo piano fra i poeti russi. Nel 1922 emigrò dalla Russia, dove aveva già pubblicato due volumi di versi (Večernij al'bom "L'album serale", 1910-11; Volšébnyj fonar' "La lanterna magica", 1912-13), per Parigi, ma vi tornò volontariamente nel 1938. Nulla si sa del suo ultimo soggiorno in Russia e si conosce una sola poesia pubblicata in quest'epoca.

Le principali raccolte dei suoi versi pubblicate dal 1922 in poi sono: Versty ("Le verste", Mosca 1922); Stichi k Bloku ("Versi a Blok", Berlino 1922); Razluka ("Separazione", ivi 1922); Psicheja ("Psiche", ivi 1922); i poemi Car'-devica (Lo zar-fanciulla", Mosca e Berlino contemporaneamente, 1922) e Molodec ("Il giovanotto in gamba", Praga 1924); Remeslo ("Il mestiere", Berlino 1923); Posle Rossii (Dopo la Russia", Parigi 1928). Dopo il 1928 la C. visse altri dieci anni in Francia e collaborò a varie riviste con poesie isolate, ma non pubblicò più alcun volume, sebbene già nello stesso 1928 avesse pronti tre volumi di versi scritti tra il 1913 e il 1921. Come scrittrice in prosa ha dato il meglio di sé nei saggi critici su Belyj, Brjusov, Kuzmin, Pasternak e soprattutto nei suoi ricordi. Un volume delle sue prose è stato pubblicato nel 1953 a New York.

Bibl.: E. Lo Gatto, Marina Žvetaeva, in Libri del giorno, maggio 1926; F. Stepun, pref. al vol. Marina Cvetaeva, Proza, New York 1953; R. Gul', Cvetaeva i ee proza, in Novyj Zurnal, XXXVII, New York 1954; Gleb Struve, pref. a M. Cvetaeva, Lebedinyj stan (Stichi 1917-1921), Monaco 1957 (nello stesso volume un saggio sulla poetessa di Jurij Ivask); A. M. Ripellino, in Poesia russa del Novecento, Parma 1954.

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