MARRANI

Enciclopedia Italiana (1934)

MARRANI

Umberto Cassuto

. Con questa denominazione, di origine assai discussa (a quanto pare, dallo sp. marrano "giovane porco"), venivano popolarmente designati e ingiuriati in Spagna quegli ebrei o musulmani che si erano convertiti al cristianesimo, e altresì i loro discendenti. Il nome ufficiale era conversos o cristianos nuevos, e un decreto del re di Castiglia vietava nel 1380 di usare il termine ingiurioso di marrano. Questo vocabolo si diffuse particolarmente, fino a diventare d'uso comune, quando, dopo le violenze antiebraiche iniziatesi nel 1391, gli ebrei convertiti al cristianesimo per salvarsi la vita furono legione. Più tardi, specie in Italia, esso fu usato anche senza significato ingiurioso (ad es., in una deliberazione del senato veneziano nel 1497), e ora è corrente nella terminologia storica.

L'assimilazione dei numerosissimi convertiti del 1391 e degli anni successivi divenne un grave problema sociale e religioso per la Spagna, in quanto che alcuni di essi accettarono bensì sinceramente la loro situazione, aderendo integralmente alla nuova fede, e talvolta giungendo fino a farsi persecutori degli antichi correligionarî, ma altri invece rimasero nell'intimo del cuore fedeli alla religione degli avi, seguendone le costumanze nel segreto delle loro case. I discendenti dei primi si fusero più o meno presto con la popolazione circostante; quelli degli altri continuarono a costituire, sposandosi fra loro, una classe distinta della popolazione. Stato e Chiesa cercarono con tutti i mezzi, specialmente mediante l'Inquisizione, rinnovata nel 1481, di cancellare radicalmente ogni resto di attaccamento alla fede ebraica. Anche l'espulsione dalla Spagna degli ebrei rimasti nella loro fede (1492) mirava particolarmente a troncare ogni rapporto dei marrani con l'ebraismo. Molti dei marrani e dei loro discendenti, processati e convinti di giudaizzare, vennero condannati al rogo. Molti per contro riuscirono a fuggire per recarsi in paesi ove fosse loro possibile il ritorno alla religione dei padri. Anche nel Portogallo, per quanto da prima fossero stati accolti benevolmente da Giovanni II (1481-1495) numerosi convertiti fuggenti davanti all'Inquisizione spagnola e numerosi ebrei espulsi, si venne poi formando una vastissima cerchia di nuovi cristiani in seguito alle conversioni coattivamente imposte da re Manuel nel 1497. E la loro assimilazione era ancora più difficile che quella dei loro confratelli spagnoli, perché si trattava in grandissima maggioranza di ebrei intimamente fedeli alla loro religione. Anche in Portogallo si sentì pertanto il bisogno dell'Inquisizione, che vi fu infatti istituita nel 1536. Per secoli i marrani conservarono, più saldamente in Portogallo che in Spagna, il senso di appartenenza all'ebraismo e l'attaccamento segreto ad alcune almeno delle forme del culto ebraico. Però le cerchie viventi questa singolare vita religiosa vennero gradatamente assottigliandosi fino a scomparire quasi del tutto, e ciò per due ordini di cause: da un lato per il movimento emigratorio, continuatosi per tutto il corso dei secoli XVI-XVII (notevoli le comunità dei ritornati all'ebraismo che si costituirono in più luoghi, come ad Amsterdam, ad Amburgo e a Londra), d'altro lato per l'energica repressione dell'Inquisizione e per il lento naturale adattamento, che condussero pressoché tutti i rimasti alla completa fusione. Oggi sono sopravvissvti soltanto alcuni pochi marrani nel Portogallo settentrionale (fra i quali si è manifestato un movimento di ritorno all'ebraismo) e nelle Baleari (designati col nome di chuetas).

Bibl.: A. Farinelli, Marrano, Ginevra 1925; C. Roth, A History of the Marranos, Filadelfia 1932; e la bibliografia ivi citata.

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