ANDREASI, Marsilio

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3 (1961)

ANDREASI, Marsilio

Giuseppe Alberigo

Nacque a Mantova da Gerolamo e da Ippolita Gonzaga. La famiglia degli Andreasi doveva appartenere alla media nobiltà mantovana come conferma il fatto che Gerolamo, da identificare col padre dell'A., accompagnò nel 1532 la duchessa Isabella come paggio in un viaggio in Francia e che molti altri Andreasi furono al servizio dei Gonzaga. Non si conosce la data di nascita dell'A., che, però, si può collocare nel primo decennio del Cinquecento, se è vera la notizia che nel 1541 era già priore del patrio convento dei carmelitani, essendo passato precedentemente dai conventi di Lucca e Modena. L'unica data sicura è quella relativa alla sua attività letteraria: nel 1542 fu edito a Brescia in volgare il suo Trattato della divina misericordia, dedicato alla duchessa di Mantova Margherita Paleologo.

La fama di questo scritto è legata alla traduzione che ne fece in lingua latina Celio Orazio Curione, figlio di Celso, e che fu edita a Basilea nel maggio del 1550 presso l'Oporino, insieme con alcune prediche dell'Ochino. Oltre all'esercizio di traduzione, il trattato dell'A. aveva certamente attirato l'attenzione del noto eretico italiano per il suo contenuto profondamente impregnato del senso della misericordia divina, tema non molto diffuso in quegli anni di dura polemica religiosa. Nei confronti di questo trattato si esprime in termini di grande elogio anche Celio Curione nel suo De amplitudine beati regni Dei, edito nel 1554. Nella seconda parte del trattato, nel dialogo col Mainardi, afferma di aver pianto a tale lettura. Non si sa quanto questo scritto abbia significato un reale rapporto del carmelitano mantovano con idee o gruppi eretici. Più fondatamente si può ritenere che si sia trattato invece dell'opera di uno spirito sensibile alle istanze di rinnovamento spirituale caratteristiche dei primi decenni del Cinquecento. Precedentemente l'A. aveva scritto anche sul libero arbitrio, come testimonia egli stesso nelle prime righe del Trattato sulla misericordia. Non risulta che quest'opera sia stata stampata; secondo il Villiers un manoscritto sarebbe conservato presso la Biblioteca carmelitana di Mantova, insieme ad un altro contenente un De Pudicitia et Patientia dello stesso Andreasi.

La data e il luogo della morte sono ignoti.

Opere: Trattato divoto et utilissimo della divina misericordia raccolto da diverse autorità delle Scritture Sacre, Brescia 1542; De Amplitudine misericordiae Dei absolutissima oratio, a Marsilio Andreasio Mantuano Italico sermone primum conscripta, nunc in latinum conversa, Caelio Horatio Curione C. S. F. interprete, Basileae 1550, pp. 1-112.

Bibl.: Bologna, Bibl. Com. dell'Archiginnasio, Bibliotheca carmelitana sive patrum scriptorum carmelitarum congr. Mantue, ms., B. 69 [terminato nel 1717], c. 29 r; M. Pensa, Teatro degli huomini più illustri della famiglia carmelitana di Mantova, Mantova 1618, pp. 122-141; C. Vaghi, Commentaria fratrum et sororum ordinis B. Mariae Virginis de Monte Carmelo Congregationis Mantuanae, Parmae 1725, p. 207; Bibliotheca carmelitana, a cura di C. Villiers e G. Wessel, Roma 1927, p. 362; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, I, 2, Brescia 1753, p. 707; D. Cantimori, Note su Erasmo e la vita morale e religiosa italiana nel sec. XVI, in Gedenkschrift zum 400, Todestag Erasmus von Rotterdam, Basel 1936, p. 110; Id., Eretici italiani del Cinquecento, Firenze 1939, pp. 116, nota 1, 184 nota 1; F. Lemmi, La riforma in Italia e i riformatori italiani all'estero nel sec. XVI, Milano 1939, p. 130; M. Kutter, Celio Secondo Curione. Sein Leben und sein Werk (1503-1569), Basel 1955, p. 293; P. Bietenholz, Der italienische Humanismus und die Blütezeit des Buchdrucks in Basel, Basel 1959, p. 23.

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