MARTINA FRANCA

Enciclopedia Italiana (1934)

MARTINA FRANCA (A. T., 27-28-29)

Carmelo Colamonico

Cittadina della provincia di Taranto, situata sul più alto gradino delle Murge meridionali, a 431 m. s. m.; è formata da un nucleo più antico, a pianta ellittica, il quale è circondato da larghi viali e da costruzioni moderne. Il suo comune contava 16.637 ab. nel 1861, 33.530 nel 1921 e 38.302 ab. nel 1931; circa un terzo della popolazione vive sparsa nelle campagne, nelle quali sono disseminate le abitazioni a trulli ed è intensamente coltivata la vite: Martina è, infatti, uno dei più ricchi comuni viticoli di tutta la Puglia. Il vastissimo territorio comunale (295,44 kmq.) produce anche cereali, olio e ortaggi; vi è pure ben rappresentato il bosco. Ottima e assai nota la razza degli asini; è largamente praticata la produzione casearia e quella dei prosciutti (e dei cosiddetti "capocolli"); è esercitata l'industria laniera. Per la sua considerevole altitudine, Martina è frequentata stazione climatica estiva, soprattutto dai Tarentini. Vi è una bella villa comunale e un maestoso palazzo ducale, dalla cui terrazza si gode una vista assai suggestiva su un magnifico avvallamento carsico, detto Valle Idria, tutto popolato di trulli. A Martina si congiungono tre tronchi di ferrovia, provenienti da Taranto, da Bari-Putignano e da Lecce-Francavilla.