MASSACHUSETTS

Enciclopedia Italiana (1934)

MASSACHUSETTS (A. T., 132-133)

Giuseppe CARACI
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Uno dei tredici stati originarî dell'Unione nordamericana, il più popoloso e senza confronto il più importante dei sei che formano la Nuova Inghilterra. Per superficie (21.408 kmq.) è appena il 44° fra gli stati della confederazione, ma per numero assoluto di ab. il 7°, il 2° per densità di popolazione, subito dopo il Rhode Island. Il nome, venuto in uso nella prima metà del sec. XVII, è deformazione inglese di un vocabolo indiano di significato non chiaro (forse "grande collina", con allusione alle alture che circondano Boston).

Il territorio dello stato si estende fra gli Allegani e l'Atlantico per una lunghezza media di circa 200 km. da O. a E. e per meno di un centinaio da N. a S., comprendendo però anche la larga, prominente falcatura del Capo Cod e le isole che la fronteggiano sul Nantucket Sound. Montuoso si può dire solo un esile lembo dell'estremità occidentale, dove il corso superiore del Housatonic incide profondamente il rilievo degli Allegani, che culmina qui a 1077 m. nel Greylock. Più a oriente e fino al fiume Blackstone si sviluppa un ampio penepiano, elevato in media 300-450 m., ma abbastanza mosso, specie nella sua parte mediana, dove il Connecticut ha intagliato decisamente la sua valle: penepiano che corrisponde alla fase terminale di un ciclo erosivo succeduto a una più antica peneplanazione e conseguente sollevamento. La glaciazione vi ha lasciato chiare, ma deboli tracce; tipico l'emergere di numerosi monadnocks e cupole porfiriche, e soprattutto il mantello vegetale, costituito dalle foreste, in cui sulle conifere prevalgono gli alberi a foglie caduche, con grande varietà di specie (faggi, querce, noci, castagni, ecc.). La parte orientale del Massachusetts è quasi piatta, ma gli apparati glaciali (drumlins, costituiti da morene di fondo) vi hanno così largo sviluppo, da imprimere il tono al paesaggio, ciò che si osserva del pari nella zona costiera, dove l'alterno giuoco delle correnti e dei flutti ha distrutto e riedificato in cordoni sabbiosi addossati in vario modo agli stessi drumlins i poco resistenti materiali onde questi sono costituiti. Alla stessa formazione pleistocenica è dovuto il capriccioso contorno delle piccole e grandi baie che intaccano tutta la costa dello stato (portuosa quant'altra mai, e perciò bene adatta allo sviluppo dei traffici) e il caratteristico profilo della penisola del Capo Cod.

Le condizioni climatiche sono contrassegnate da inverni relativamente rigidi (media di gennaio a Boston −2°,8, temperature minime fino a −30°), ma soprattutto con bruschi dislivelli di temperatura (da 20° a 25° in un giorno) e da estati abbastanza calde (Boston: media di luglio 21°,8) e spesso eccessive; le precipitazioni, concentrate nella prima estate, sono copiose (1100 mm. annui a Boston), ma cadono in buona parte in forma temporalesca.

Nel 1789 si contavano nel Massachusetts 379 mila ab., ossia oltre un terzo della popolazione dell'intera Nuova Inghilterra. In seguito l'aumento demografico è stato abbastanza rapido, ma il ritmo è andato rallentando dopo il 1900, in confronto a ciò che è avvenuto per gli stati occidentali e centrali dell'Unione. Si confrontino i seguenti dati: 1800: ab. 422.845; 1820: ab. 523.287; 1850: ab. 994.514; 1870: ab. 1.457.351; 1900: ab. 2.805.346; 1910: ab. 3.366.410; 1920: ab. 3.852.356; 1930: ab. 4.249.614. La densità della popolazione del Massachusetts tocca oggi (1930) i 198 ab. per kmq., valore più che triplo di quello segnato in complesso dagli stati della Nuova Inghilterra. I Negri, che erano appena 24 mila nel 1890, son saliti a 52.365 nel 1930 (1,2% della popolazione totale); vi sono inoltre 3383 Asiatici e un migliaio tra Indiani e Messicani. Il 24,8% degli abitanti del Massachusetts è rappresentato da nati all'estero: di questi oltre un quarto provengono dal Canada, e poco meno di un settimo dall'Irlanda. Gl'Italiani (per lo più provenienti dall'Italia meridionale e dalle isole) sono tra i nuclei più numerosi: 126.103 (12%) nel 1930, distribuiti quasi tutti nei centri della zona orientale.

L'economia dello stato è imperniata essenzialmente sull'industria, non bastando nemmeno al consumo interno la produzione agricola, che pure è riuscita a toccare un alto grado di eccellenza, nonostante la scarsa fertilità naturale dei terreni. I principali raccolti sono quelli del fieno (40% in valore della produzione agricola), delle patate e del grano (25%), del tabacco e delle frutta (12%). Poco meno della metà del territorio è coperto di boschi. Largo sviluppo ha l'allevamento, specie nelle zone centrali e occidentali: 310 mila capi di bestiame bovino, che ha ormai quasi soppiantato quello ovino, una volta di grande importanza per la produzione delle lane. Nella pesca il Massachusetts è alla testa degli stati dell'Unione, così come Boston è il primo porto peschereccio.

L'industria conta circa 10 mila imprese (1930) con 550 mila addetti e produce per 3½ miliardi di dollari all'anno: quest'attività è stata favorita dalla ricchezza di forza motrice consentita dalle numerose cascate (grandi impianti idroelettrici sono sul Merrimac a Lawrence e Lowell, e sul Connecticut a South Hadley). Il Massachusetts ha il primato tra gli Stati dell'unione per le industrie tessili: i maggiori cotonifici, i primi impiantati nel territorio degli Stati Uniti (1787), sono quelli di Fall River, New Bedford, Lowell e Lawrence (circa 8 milioni di fusi) che, con quelli della vicina Pawtucket, R. I., provvedono a quasi la metà della produzione di tessuti della Confederazione. Press'a poco uguale è il rapporto per ciò che riguarda l'industria laniera, i cui centri principali sono Lawrence, Lowell e Holyoke. Fiorenti inoltre il calzaturificio (Brockton, Haverhill e Lynn), la coltelleria (Northampton, Chicopee e Worcester), la carrozzeria (Springfield, Worcester), le fabbriche di motori, l'industria della carta (Holyoke), ecc. Il valore del commercio locale toccò nel 1929 i 311 milioni di dollari, dei quali 290 all'importazione. Lo stato possiede (1930) 6680 km. di ferrovie e 2850 di strade ordinarie.

La popolazione del Massachusetts figura per il 90,2% agglomerata in centri urbani: è da tenere conto, però, che come tali sono considerati tutti i luoghi con più di 2500 ab. (prendendo per base i centri superiori ai 25 mila ab., la percentuale si riduce al 60% circa). Comunque lo stato, fra quelli della Confederazione, conta il maggior numero di città superiori ai 100 mila ab. (Boston, Worcester, Springfield, Fall River, Cambridge, New Bedford, Somerville, Lynn, Lowell); esso conta inoltre 7 città superiori ai 50 mila (Lawrence, Quincy, Newton, Brockton, Medford, Malden, Holyoke) e 10 superiori ai 35 mila, per la più parte concentrate nella metà orientale dello stato (una decina intorno a Boston, dove si ha un agglomerato di oltre 1 milione e mezzo di abitanti).

Storia. - La storia del Massachusetts comincia propriamente solo nel 1620 (un precedente tentativo di colonizzazione nel 1602 era fallito), quando il 21 dicembre un manipolo di 102 puritani (i Pilgrim Fathers) sbarcava dal Mayflower sulla costa dell'attuale Massachusetts. Ivi, costituitisi in corpo politico per mezzo d'un patto (covenant), diedero origine alla colonia di New Plymouth. Pochi anni più tardi, nel 1629, giungevano su questa terra inospitale 800 nuovi emigrati, anch'essi puritani, capitanati da John Winthrop che aveva ottenuto dal re una carta che garantiva ai coloni della "Compagnia della baia del Massachusetts" libertà quasi assoluta: Boston fu il centro della colonia: Winthrop, per un cinquantennio, il suo capo. E fu un periodo caratterizzato non solo dalla lotta contro il suolo non ferace, dalle contese con gl'Indiani per allargare i limiti della colonia, ma anche dal caratteristico tono della vita interna di questa: un tono schiettamente e intransigentemente puritano, dettato dai pastori che dominarono tutto il primo periodo della storia del Massachusetts e impressero nei coloni caratteri indelebili, facendo di Boston la più tipica città dell'America Settentrionale.

Libertà: ma per quelli che la pensavano come i pastori calvinisti; gli altri, o fuori della colonia o sul rogo (feroci furono le persecuzioni contro i battisti, nel 1664-1678, e contro i quaccheri, specialmente nel 1656-1662). Democrazia: ma sotto l'apparente ugualitarismo democratico, che faceva i coloni tutti uguali in diritto, c'era il dominio di un'aristocrazia, costituita dei pastori e dei cittadini più abbienti e meglio versati nella Bibbia. Ma proprio la rigidità e durezza della loro vita morale e spirituale faceva dei coloni dei magnifici pionieri, gente dura al lavoro e alla lotta; e proprio per ciò il Massachusetts fu allora e nel periodo della lotta per l'indipendenza la rocca più forte e il centro morale delle colonie nordamericane; fu, come si chiamò, lo stato-madre (The Mother State).

Unitosi in confederazione, nel 1643, con le altre colonie nordiche, puritane e a "carta" del Connecticut, di Plymouth e di New Haven - e fu la cosiddetta Nuova Inghilterra - il Massachusetts, anche per questo fatto, assurse a importanza sempre maggiore e ad un'autonomia di fronte alla corona inglese, che confinava con la vera e propria indipendenza. Ciò diede origine negli ultimi decennî del sec. XVIII a una serie di conflitti fra la corona e i coloni. Nel 1684 la carta del 1629 veniva annullata dal re Giacomo II; nel 1686 veniva a Boston, come procuratore della Nuova Inghilterra, Edmund Andros, che perseguiva la politica di soppiantare i governi locali con il governo diretto del re. Ma, proprio a Boston, l'Andros trovò un'accanita opposizione, fomentata dall'abile Increase Mather; e quando a Boston giunsero le prime notizie sulla rivoluzione inglese del 1688, la popolazione si ribellò, imprigionando l'Andros. A un compromesso con la corona si giunse nel 1691: il Massachusetts ottenne una nuova carta, ma accettò un governatore regio.

Il periodo seguente, fino alla metà del sec. XVIII, è caratterizzato soprattutto da un allentarsi del tono rigidamente puritano: parte perché l'antica teocrazia dei pastori calvinisti era stata colpita duramente dalla nuova condizione politica del paese (fra l'altro, l'Andros aveva anche decretato la libertà religiosa, permettendo il ritorno nel Massachusetts delle varie sette, quaccheri, ecc.), parte anche perché comincia la trasformazione delle famiglie dei vecchi pionieri in un'aristocrazia più raffinata, ma anche più ammorbidita, più cedevole - come dimostra anche l'atteggiamento più lealistico, più sottomesso, che ora quest'aristocrazia assume di fronte alla corona. Era il momento di trapasso, in cui dal primitivo spirito puritano veniva fuori il nuovo spirito più prettamente americano, in cui talune delle caratteristiche più spiccate della primitiva mentalità religiosa venivano trasferite in una sfera prettamente umana - p. es., nel campo degli affari - dove la razionalità e forza dell'antico puritanesimo divengono razionalità e forza di condotta degli affari, divengono cioè spirito capitalistico.

All'esterno, la colonia s'ingrandiva - nonostante alcune spedizioni poco fortunate contro il Canada, all'inizio del secolo - nel 1745 strappando Louisbourg ai Francesi.

S'inizia poi il periodo eroico del Massachusetts e della sua capitale, Boston: il periodo della lotta per l'indipendenza, nel quale la storia della colonia fa tutt'uno con la storia dell'indipendenza americana (v. stati uniti). Dal 1761 comincia l'opposizione al parlamento inglese per la questione delle imposte; nel 1770 avviene il primo fatto di sangue (il massacro di Boston); nel 1773, a Boston, un gruppo di cittadini butta a mare il carico di tè di tre navi; nel 1775 sul territorio del Massachusetts, a Lexington e Bunker Hill, si svolgono i primi combattimenti fra truppe inglesi e truppe delle colonie.

Organizzato come stato sin dal 1776, subito dopo che gl'Inglesi l'avevano evacuato, il Massachusetts entrò nella federazione; accettò, nel 1787, la costituzione detta di Filadelfia, e fu fino al 1815 la roccaforte dei federalisti, al cui partito diede due dei capi, John Adams e John Quincy Adams, la cui politica aristocratica e capitalistica era in perfetto unisono con le tendenze della ricca e socialmente ben differenziata aristocrazia industriale e commerciale del Massachusetts. Invece, aperta fu l'opposizione al partito repubblicano e al programma di democrazia agraria di Th. Jefferson.

L'importanza del Massachusetts nella storia dell'Unione non era soltanto politica ed economica, ma anche culturale, grazie alla sua capitale, Boston, ch'era allora e rimase per tutta la prima metà del sec. XIX l'Atene dell'America Settentrionale, il centro degli studî e della vita artistico-letteraria della nazione.

Dalla seconda metà del sec. XIX invece l'influenza del Massachussets sulla vita dell'Unione è andata decrescendo con il rapidissimo prosperare degli stati del centro e dell'occidente.

Bibl.: J. G. Palfrey, History of New England, Boston 1858-1890, voll. 5; W. B. Weeden, Economic and Social History of New England, Boston 1890; C. F. Adams, Three Episodes in Massachusetts History, Boston 1892; id., Massachusetts: its Historians and its History, Boston 1893; H. Gannet, Geographical Dictionary of M., in U. S. Geol. Survey Bull., 116; W. E. Griffis, M., a typical American commonwealth, Boston 1893; W. M. Davis, Physical geography of southern New England, New York 1895; L. K. Mathews, Expansion of New England, Boston 1909; A. E. Morse, The Federalist Party in Massachusetts, Princeton 1909; J. T. Adams, Hist. of New England, Boston 1927; A. B. Hart, Commonwealth history of M., New York 1928; J. F. Sly, Town government in M. (1620-1930), Cambridge (Mass.) 1930; O. L. Stone, Hist. of M. industries, Chicago 1930.

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