Massàia, Guglielmo, venerabile

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Missionario ed esploratore (Piovà d'Asti 1809 - S. Giorgio a Cremano 1889). Cappuccino, nel 1846 fu consacrato vescovo e inviato in Etiopia a fondare il vicariato apostolico dei Galla. Il suo primo tentativo di entrare nel paese riuscì vano: espulso dal Tigrè, riparò ad Aden, dove fondò la missione cappuccina, oggi divenuta vicariato apostolico dell'Arabia. Solo più tardi (1852), passando attraverso l'Egitto e il Sudan, riuscì a raggiungere i paesi galla: cominciava allora il suo più intenso periodo di attività missionaria (1852-63), durante il quale fondò numerosissimi centri religiosi nel Gudrù, a Lagamara, ad Afallo, nel Ghera, nel Caffa; rafforzò i suoi risultati e completò le sue ricerche etnologiche e linguistiche in due non meno importanti viaggi successivi; guadagnò le simpatie di Menelik che lo trattenne a corte. In seguito, esiliato dallo Scioa per volere di re Giovanni IV, tornò in Italia, e venne nominato cardinale (1884). Su istanza di Leone XIII redasse I miei trentacinque anni di missione nell'Alta Etiopia (12 voll., 1885-95). A Marsiglia, nel 1866, aveva fondato il Collegio galla; a Frascati, nel 1880, un notevole Museo etiopico. È stato aperto il processo di beatificazione nel 1914. Postumi sono stati pubblicati: Lettere e scritti minori (5 voll., 1978); Memorie storiche del vicariato apostolico dei Galla (1845-80) (6 voll., 1984).

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