MASSIMO Confessore

Enciclopedia Italiana (1934)

MASSIMO Confessore

Silvio Giuseppe Mercati

Teologo e mistico bizantino, nato a Costantinopoli nel 580, morto nel Caucaso il 13 agosto 662. Emigrato nell'Africa settentrionale, sostenne nel 645 una vittoriosa disputa con l'ex-patriarca Pirro, il cui protocollo costituisce uno dei più preziosi documenti per la storia della controversia monotelita. Venuto a Roma, proseguì la lotta per l'ortodossia, inducendo Martino I a tenere il concilio lateranense del 649, in cui furono condannati non solo il monotelismo, ma anche l'Ekthesis di Eraclio (638) e il Typos di Costanzo II (648). Arrestato per ordine dell'imperatore, che s'era indispettito per la condanna, M. fu esiliato a Bizya (Tracia), e poi, in un successivo processo, fu relegato nel Caucaso, dove si spense poco dopo.

M. ha lasciato molte opere dogmatico-polemiche (contro il monofisismo e il monotelismo: Opuscoli teologici e polemici), esegetiche (Questioni a Talassio sulla S. Scrittura, Spiegazione del Salmo 59 e del Pater), ascetiche (Libro ascetico; Capitoli sulla carità, ecc.), mistiche (La mistagogia, sul significato mistico simbolico della chiesa e della liturgia; il Computo ecclesiastico, spiegazione mistica delle feste cristiane), oltre a 45 lettere, di cui alcune interessanti. Nelle opere di M. si manifesta soprattutto l'influenza di S. Gregorio Nazianzeno e di Dionigi l'Areopagita (Scolî a Dionigi; Su varî luoghi difficili dei Ss. Dionigi e Gregoria teologo; Luoghi ambigui di S. Gregorio teologo). Combinando il secco misticismo speculativo dell'Areopagita con i problemi etici dell'ascetismo contemplativo, egli creò a Bisanzio un tipo di misticismo, che si riproduce nelle opere di parecchi mistici posteriori, benché non ne abbia dato un'esposizione sistematica e metodica.

Le opere di M. ebbero grande influenza anche in Occidente, favorendo soprattutto la diffusione della mistica di Dionigi l'Areopagita.

È contestata la paternità di alcune opere: del De anima, che va anche sotto il nome di Gregorio il Taumaturgo; dell'importante Florilegio o Loci communes, estratti dalla Bibbia, dai Padri e da autori profani; dei Cinquecento capitoli, compilazione del sec. XI.

Ediz.: Migne, Patr. Graeca, XL e XCI; per gli Scolî a Dionigi, ibid., IV, 15-432 e 527-576. Supplementi presso S. Epifanovič, Il beato M. C. e la teologia bizantina (in russo), Kiev 1917, pp.1-110; R. Cantarella, S. C. Mistagogia ed altri scritti, Firenze 1931.

Bibl.: K. Krumbacher, Geschichte der byzantinischen Literatur, 2ª ed., Monaco 1897, p. 61 segg.; F. Uebergew e B. Geyer, Grundriss der Geschichte der Philosophie, II, Berlino 1928, pp. 128 segg., 165 segg.; O. Bardenhewer, Geschichte der altkirchlichen Literatur, V, Friburgo in B. 1932, pp. 28-35.

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