PALLOTTINO, Massimo

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1994)

PALLOTTINO, Massimo

Mauro Cristofani

(App. III, II, p. 357)

Archeologo italiano. La sua attività è proseguita non solo nella ricerca e nell'insegnamento universitario (due generazioni di archeologi si sono formate alla sua scuola), ma anche nell'organizzazione degli studi: in qualità di presidente dell'Istituto nazionale di Studi etruschi e italici ha promosso imprese di rilievo internazionale (Corpus Inscriptionum Etruscarum, Corpus Speculorum Etruscorum, Thesaurus Linguae Etruscae); ha coordinato manifestazioni espositive in Italia e all'estero (Arte e civiltà degli Etruschi, 1955-56; Civiltà del Lazio primitivo, 1976-77; Prima Italia, 1980-81; Gli Etruschi e l'Europa, 1992-93), contribuendo alla divulgazione dell'archeologia italiana di età storica. È stato direttore dell'Enciclopedia Universale dell'Arte (1956-67); dirige le riviste Archeologia classica e Studi Etruschi. Ha inoltre partecipato attivamente al dibattito internazionale sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale nella Commissione parlamentare d'indagine (1964-66), nel Consiglio d'Europa (1964-66) e, successivamente, nel Consiglio superiore dei ministeri della Pubblica Istruzione e dei Beni Culturali (1970-88). Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei (1967) e membro dell'Institut de France, è stato insignito del premio Balzan (1982) e del premio Erasmo (1984); dal 1993 è presidente della Società Dante Alighieri. Personalità di primo piano nell'archeologia e nella storiografia italiana del secondo dopoguerra, P. ha legato il suo nome alla nascita e allo sviluppo dell'etruscologia.

Il suo celebre manuale Etruscologia è giunto nel 1984 alla settima edizione ed è stato tradotto in francese, inglese, tedesco, spagnolo, polacco e ungherese. I suoi interessi si sono comunque estesi a diversi aspetti del mondo antico, come testimonia la raccolta Saggi di antichità (3 voll.), pubblicata nel 1979 in occasione del suo quarantennio d'insegnamento universitario. Il tema della formazione delle civiltà storiche dell'Italia preromana (cui P. ha poi dedicato la sintesi Storia della prima Italia, 1984) ha avuto un lungo percorso, segnato da ricerche sulla fase di transizione fra l'età del Bronzo e quella del Ferro, dalla monografia (1947) e dagli studi successivi sulle origini degli Etruschi, dai lavori sulla Roma regia (Origini e storia primitiva di Roma, 1993) e dagli studi sui rapporti fra Etruschi, Greci e Fenici, sollecitati in particolare dalla scoperta delle famose lamine d'oro inscritte in etrusco e fenicio nel corso degli scavi da lui diretti nel santuario di Pyrgi. I modelli storico-culturali perseguiti nel corso delle sue ricerche hanno inciso anche negli studi sui testi etruschi, interpretati alla luce di confronti situazionali con testi di contenuto parallelo in lingue note (''metodo bilinguistico''), piuttosto che ricorrendo a descrizioni sistematiche (La langue étrusque, 1978). In questa stessa luce vanno considerati pure i contributi sui fenomeni artistici delle aree ''periferiche'', volti a enucleare contatti fra mondo mediterraneo ed esperienza greca in termini rigorosamente storici, anche quando negli studi di storia dell'arte appariva dominante l'approccio formalista.

Bibl.: G. Colonna, C. de Simone, M. Cristofani, J. Heurgon, in Gli Etruschi e Roma, Incontro di studio in onore di Massimo Pallottino, Roma 11-13 dicembre 1979, Roma 1981, pp. 8-12, 19-22; G. Colonna, Massimo Pallottino ''cultore di Roma'', in Studi romani, 30 (1982), pp. 463-66; M. Cristofani, Per gli ottanta anni di Massimo Pallottino, in Archeologia laziale, 10, 1, ''Quaderni di archeologia etrusco-italica'', 18 (1990), pp. 7-8. La bibliografia completa più recente di M. Pallottino è pubblicata in Miscellanea etrusca e italica in onore di Massimo Pallottino, in Archeologia classica, 43, 1991 (1992), pp. xiii-1.