MATTEO di Parigi

Enciclopedia Italiana (1934)

MATTEO di Parigi

Reginald Francis Treharne

Monaco e cronista, nato circa il 1195, morto dopo il 1259. (Il nome di Parisiensis gli fu dato perché si credette che avesse studiato a Parigi). Entrato nel 1217 nell'abbazia di St Albans, divenne esperto nella scrittura, nel disegno, nella pittura e nell'arte di lavorare l'oro e l'argento. Nel 1236 succedette a Ruggero di Wendover Come cronista di St Albans. Egli ebbe occasione di avvicinare tutte le personalità importanti dell'Inghilterra (Enrico III gli dettò spesso informazioni e discusse con lui di affari politici ed ecclesiastici), e molte di quelle straniere del suo tempo. Nel 1248, per ordine d'Innocenzo IV, M. riformò l'abbazia di St Benet Holme nella diocesi norvegese di Trondhjem: fu accolto cordialmente dal re Haakon e tornò in Inghilterra nel 1249 dopo aver adempiuto la propria missione.

La sua grande opera sono i Chronica Maiora (ed. a cura di H. R. Luard, Londra 1867-80 e in Mon. Germ. Hist., S. G., XXVIII, Lipsia 1888), fondata sopra la cronaca di Giovanni de Cella che fu abate di St Albans dal 1195 al 1214. La cronaca di Giovanni giungeva fino al 1188 ed era stata continuata da Ruggero di Wendover fino all'estate del 1235. M. rivide queste cronache e le continuò fino al maggio 1259, dandone una prima parte nel 1250, una seconda nel 1253 e una terza nel 1259. Pur mostrando il più acuto interesse per gli affari dell'Inghilterra, M. ampliò l'opera di Ruggero, riferendo avvenimenti europei a lui narrati dalle personalità che avvicinava e che spesso erano state protagoniste e testimoni degli avvenimenti stessi. Quella di M. è la maggiore e la migliore delle cronache inglesi e resta insuperata per vigore e vivacità, per il modo coraggioso e indipendente di trattare gli avvenimenti contemporanei, per la minuzia dei particolari, l'abbondanza di aneddoti personali e l'accuratezza del racconto; e costituisce una fonte di prim'ordine non solo per gli eventi dell'Inghilterra, ma anche delle Fiandre, della Francia, della Germania, dell'Italia e della Palestina. Con solido senso comune e con critica pungente, egli attacca tanto gli abusi della corte quanto quelli della Chiesa, riprendendo papa, re, baroni, clero e funzionarî, condannando provvedimenti papali, favoriti stranieri e stranezze del re. La cronaca è interrotta al 1259.

Egli scrisse anche la Historia Minor (cominciata nel 1250) che è una epitome dei Chronica con aggiunte e le Vitae abbatum (a cura di H. T. Riley, Londra 1867), biografie dei primi 23 abati di St Albans, fino al 1255. Il suo Liber Additamentorum contiene un'inestimabile collezione di lettere e altri documenti che illustrano i diversi scritti di M.

Bibl.: C. Jenkins, The Monastic Chron. and the Early School of St Albans, Londra 1922; H. Plehn, Der politische Charakter von M. Parisiensis, Lipsia 1897; A. L. Smith, Church and State in the Middle Ages, Oxford 1913.

TAG

Ruggero di wendover

Giovanni de cella

Inghilterra

Palestina

St albans