GRANDE, Maurizio

Enciclopedia del Cinema (2003)

Grande, Maurizio

Bruno Roberti

Storico e critico del cinema e del teatro, nato a Roma il 17 gennaio 1944 e morto a Siena il 30 novembre 1996. Il suo contributo agli studi di estetica e semiotica dello spettacolo ha riguardato questioni inerenti al linguaggio cinematografico e teatrale, con riferimento all'enunciazione drammaturgica e alla scrittura scenica. Le sue riflessioni teoriche si sono focalizzate da un lato su una densa e analitica lettura dell'opera, teatrale e cinematografica, di un artista geniale e complesso come Carmelo Bene, dall'altro sulle strutture linguistiche e formali del 'comico', sulla scena e sullo schermo, con attenzione specifica all'evolversi della commedia nel cinema italiano.

Docente di storia e filosofia nelle scuole medie superiori, insegnò poi, dal 1983 al 1986, metodologia della critica dello spettacolo all'Università 'La Sapienza' di Roma. Nel 1988 passò all'Università della Calabria come professore ordinario di semiologia dello spettacolo e come presidente del Centro per le arti, la musica e lo spettacolo; dal 1992 insegnò storia e critica del cinema all'Università di Siena. Già collaboratore di ri-viste di cinema e teatro, tra le quali "Cinema & film", "Bianco e nero", "Filmcritica", "Cinecritica", "Fiction", "Figure", "Quaderni di teatro", dal 1980 al 1990 svolse l'attività di critico teatrale del settimanale "Rinascita". Nel 1986 fu direttore artistico dello Studio internazionale dello spettacolo, con sede a Montalcino (Siena).

L'attenzione dedicata da G. alla singolarità e alla poliedricità, nonché ai risvolti teorico-filosofici, della pratica artistica di Carmelo Bene si esplicò dapprima nello studio Carmelo Bene, il circuito barocco (1973), e in seguito in una stretta collaborazione con l'attore-regista che si concretizzò tra l'altro nel volume Lorenzaccio ‒ La grandiosità del vano (1986) e in La lettera mancata. Uno studio di Maurizio Grande su La cena delle beffe di Carmelo Bene (s.d.). Nel 1986 realizzò la videosintesi delle prove del Macbeth 'secondo' Bene, per il Centro Teatro Ateneo dell'Università 'La Sapienza' di Roma. L'interesse per la 'lingua' profonda delle strutture drammaturgiche e attoriche si focalizzò sulla riflessione intorno alle categorie archetipiche del comico e del tragico, come in Studi sul dionisismo (1988) e in Dodici donne: figure del destino nella letteratura drammatica (1994), nonché in ambito specificamente filmico, con un'articolata riflessione sull'universo della commedia cinematografica italiana, dal cinema dei telefoni bianchi agli esiti degli anni Sessanta e Settanta. G. seppe evidenziare i chiaroscuri, i tratti malinconici, le contraddizioni sociali, il gioco psicologico delle maschere nell'ambito dell'evoluzione di questo genere, in particolare in Abiti nuziali e biglietti di banca: la società della commedia nel cinema italiano (1986), Il cinema di Saturno: commedia e malinconia (1992) e nella raccolta di scritti La commedia all'italiana (uscita postuma nel 2003 a cura di O. Caldiron). G. scrisse anche monografie su registi come Marco Ferreri (1974), Billy Wilder (1978), Jean Vigo (1979). I suoi lavori più strettamente teorici, incentrati sulle tipologie narrative e sugli aspetti semiotici dell'evento spettacolare, sono raccolti in La meccanica del testo: tipi narrativi e tipologie testuali (1978) e in Introduzione alla semiologia dello spettacolo (1990).

Alla sua memoria è dedicato il Premio internazionale Maurizio Grande, istituito nel 2002, che intende incentivare il lavoro critico sul cinema.

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