JACOB, Max

Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)

JACOB, Max


Scrittore francese, nato a Quimper (Finistère) il 12 luglio 1876. Studiò qualche tempo alla École coloniale, poi si trasferì a Parigi, svolgendovi attività di pittore e di poeta. Di origine israelitica, nel 1915 si fece battezzare.

Fin dal 1904 aveva scritto un libro per ragazzi (Histoire du roi Kaboul Ier et du marmiton Gauvain); ma la sua attività letteraria, come quella pittorica, prese sviluppo tra gli ambienti parigini d'avanguardia. In pittura lo J. ha partecipato con successo al cubismo accanto a P. Picasso e G. Apollinaire; in letteratura ha esordito con opere che sono una curiosa mescolanza di mistico e di burlesco (Saint Matorel, 1911; Les œuvres burlesques et mystiques de Fręre Matorel mort au couvent, 1912); da questo connubio di tendenze deriva anche il dramma simbolico Le siège de Jérusalem, grande tentation céleste de Saint Matorel (1914). Nel 1917 rinnovò il "petit poème en prose" con la raccolta Le cornet à dés che, composta molto tempo prima della pubblicazione, pone lo J. tra i precursori del dadaismo. Il suo gusto per il misticismo, per il burlesco e per un mondo artificioso rimane costante nelle sue opere successive, sia che riprenda temi delle sue prime opere (Matorel en province, 1920), sia che si serva del mondo delle maschere (Dos d'Arlequin, 1921; Isabelle et Pantalon, dramma, 1923), sia nelle sue poesie (Le laboratoire central, 1921), sia infine nelle sue meditazioni poetiche sulla religione (Visions des souffrances et de la mort de Jésus, 1928). Ma all'infuori di questa tendenza, la sua produzione è molto varia, e va da opere di attualità (Cinématoma, 1920) al romanzo di costumi provinciali (Le terrain Bouchabal, 1923), a scritti di estetica (Art poétique, 1925) e allo studio della poesia popolare (La côte. Recueil de chants celtiques, 1927). Ingenuo e cinico, ironico e sentimentale, lo J. è una delle personalità più varie e tipiche della letteratura francese contemporanea.

Altre opere: La défense de Tartufe. Extases, remords, ecc. d'un juif converti (1919); Ne coupez pas, Mademoiselle (1921); Le roi de Béotie (1921); Le cabinet noir. Lettres avec commentaire (1922); Filibuth, ou la montre en or (1923); La couronne de Vulcain, Conte breton (1924); Visions infernales (1924); L'homme de chair et l'homme reflet (1925); Rivages (1931); Adès (1934); Chemin de croix infernal (1936), ecc.

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