Wertheimer, Max

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Psicologo (Praga 1880 - New Rochelle, New York, 1943). Prof. a Francoforte (1929-33) e a New York, alla New school for social research, tra i fondatori della Psychologische Forschung (1922), definì il concetto di Gestalt e sostenne la necessità di indagini concrete, volte alla ricerca e alla determinazione delle leggi specifiche dei fenomeni gestaltici (leggi che troveranno una sistematica enunciazione nel 1923), e l'applicabilità della nuova impostazione "dall'alto verso il basso" a tutti i fenomeni psichici.

Vita e  opere

Prof. (1929) nell'univ. di Francoforte, che abbandonò nel 1933, all'avvento del nazismo, per recarsi a New York, dove insegnò, fino alla morte, alla New school for social research. W. lavorò dapprima nel campo della psicologia della testimonianza, si occupò poi di alessia alla clinica neuropsichiatrica di Vienna, condusse studi musicologici ed esperimenti sul pensiero dei bambini subnormali. Questi primi studi gettarono le basi per l'introduzione da parte di W. del concetto di Gestalt come supporto teorico per le sue "scoperte" sperimentali. Celebre quella del cosiddetto fenomeno ρ (1911: si tratta di un fenomeno di movimento apparente; presentando come stimoli linee, punti luminosi, ecc. e variando opportunamente l'intervallo di espansione, si vedono le linee, i punti muoversi l'uno nella posizione dell'altro), atto di nascita della scuola gestaltista, che ebbe nella Psychologische Forschung, fondata da W. insieme a K. Koffka, W. Köhler e K. Goldstein, il suo organo. W. doveva poi collaborare a sviluppare le ricerche e le teorie gestaltiste, sia tentando di fornire spiegazioni fisiologiche per i fenomeni scoperti (in termini di attività di un campo elettrico cerebrale), sia individuando le leggi peculiari delle strutture percettive indagate (pregnanza, chiusura, simmetria, ecc.), sia promuovendo studi sul pensiero e sulla soluzione di problemi, sempre in un'ottica gestaltista. Postumo apparve Productive thinking (1945), analisi del pensiero creativo (fortemente polemico contro l'identificazione tra leggi della logica e leggi del pensiero). Opere principali: Psychologische Tatbestandsdiagnostik (in collab. con J. Klein, in Archiv für Kriminalanthropologie und Kriminalistik, 1904); Experimentelle Studien über das Sehen von Bewegung (in Zeitschrift für Psychologie und Physiologie der Sinnesorgane, 1912); Untersuchungen zur Lehre der Gestalt (in Psychologische Forschung, 1923).

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