Trasmissione, meccanismo di

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

trasmissione, meccanismo di

Angelo Baglioni

Il percorso che conduce da un provvedimento di politica economica (➔) ai suoi effetti finali. Le autorità quali il governo e la banca centrale, intervengono nel sistema attivando gli strumenti a loro disposizione: aliquote fiscali, spesa pubblica, variazioni dei tassi di interesse ufficiali. Questi strumenti sono utilizzati al fine di influenzare il valore di alcune variabili macroeconomiche, che costituiscono gli obiettivi finali della politica economica: per es., il livello di attività produttiva e di occupazione, il tasso di inflazione. Tuttavia, il legame causale tra gli strumenti di politica economica e i suoi obiettivi finali non è quasi mai diretto, anzi è complesso e normalmente è ‘mediato’ dagli obiettivi intermedi. Esso dipende, inoltre, dal comportamento di una molteplicità di operatori: imprese, famiglie, banche eccetera.

Il meccanismo di trasmissione nella politica monetaria

Lo studio del meccanismo di t. dalla politica al mercato è stato particolarmente approfondito in relazione alla politica monetaria (➔). La banca centrale agisce su alcuni strumenti che controlla direttamente: i tassi di interesse a breve termine e la base monetaria. Questi possono influire sugli obiettivi finali attraverso diversi ‘canali’ di trasmissione.

Il primo è chiamato monetario, o canale ‘del tasso d’interesse’. La banca centrale è in grado, con le sue operazioni, di controllare la quantità di riserve bancarie: queste sono i depositi che le banche detengono presso la banca centrale stessa (➔ anche riserva bancaria). Grazie alla stima della domanda di riserve delle banche, e regolandone opportunamente l’offerta, la banca centrale può condizionare con una certa precisione il livello del tasso d’interesse a breve termine, cioè quello prevalente sul mercato monetario. A stabilizzare il tasso del mercato monetario contribuisce anche la fissazione del tasso ufficiale di riferimento, chiamato talora tasso di sconto, che orienta le aspettative dei partecipanti al mercato. Attraverso la determinazione dei tassi d’interesse a breve termine, la banca centrale riesce a controllare, seppure con minore precisione, anche i tassi a medio-lungo termine: la ‘struttura per scadenze’ dei tassi d’interesse dipende infatti, oltre che dai tassi correnti, anche da quelli previsti per il futuro, quindi dalle aspettative che il mercato ha in relazione alle azioni della banca centrale.

Il secondo canale di t. è quello bancario. Una variazione della base monetaria provoca un mutamento dello stesso segno della moneta, di cui una componente essenziale sono i depositi bancari. Se questi aumentano, le banche sono indotte a incrementare l’offerta di prestiti alle imprese e alle famiglie: la quantità di credito cresce e il suo prezzo si riduce.

Infine, se la politica monetaria è in grado di influire sui prezzi delle attività finanziarie e reali, è anche capace di condizionare il livello di indebitamento delle imprese. Per es., se una politica monetaria espansiva fa alzare il valore delle azioni e il prezzo di mercato dei titoli a reddito fisso, le aziende godono di una maggiore quantità di ricchezza da presentare come collaterale nelle operazioni di prestito, quindi potendo finanziare un più elevato volume di investimenti.

Tutti questi canali influenzano la quantità e il prezzo dei finanziamenti che le imprese e le famiglie ricevono; di conseguenza, essi condizionano la domanda aggregata di beni e servizi. In particolare, una manovra espansiva di politica monetaria favorisce un’espansione degli investimenti da parte delle aziende, e dunque una più alta domanda di beni capitali. Può anche presentare ricadute positive sul credito al consumo, e per questa via sulla domanda di beni durevoli da parte delle famiglie. È così possibile per la politica monetaria influire, seppure in via indiretta, sui suoi obiettivi finali: il tasso di inflazione e il livello di attività economica.

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