MELBOURNE, William Lamb, secondo visconte

Enciclopedia Italiana (1934)

MELBOURNE, William Lamb, secondo visconte

Eric Reginald Vincent

Uomo di stato inglese, nato il 15 marzo 1779, morto il 24 novembre 1848. Iscrittosi nell'ordine degli avvocati nel 1804, dopo due anni lasciò la professione giuridica per occuparsi di politica ed entrò nel parlamento. Nel giugno del 1805 sposò lady Carolina Ponsonby, ma il suo matrimonio non fu felice, principalmente per le stravaganze della moglie - fra l'altro innamoratasi di Byron - sì che si giunse alla separazione fra di loro nel 1825.

Durante il primo stadio della sua carriera politica egli fu un whig moderato, sostenendo l'emancipazione dei cattolici. Il suo primo ufficio importante fu quello di segretario per l'Irlanda nel ministero di G. Canning, nel 1827, posto che egli continuò a occupare per un certo tempo anche nel susseguente ministero del duca di Wellington. Dopo la morte di suo padre, il Lamb sedette nella Camera dei lord come visconte di Melbourne (1829) e nel ministero di Ch. Grey, dell'anno seguente, fu nominato ministro degl'Interni. L'agitazione per la riforma politica era allora in uno stadio violento in tutto il paese; tuttavia il M. insistette che si ricorresse alle leggi ordinarie per il mantenimento dell'ordine, dimostrando in un posto così difficile moderazione e buon senso. Alla caduta del ministero Grey, fu invitato dal re a formare un ministero; ma fu un ministero di breve durata, poiché i ministri erano in disaccordo fra di loro in varî punti, soprattutto per quel che riguardava la politica irlandese. Nell'aprile 1835 il M. riuscì a formare un altro ministero con l'esclusione di H. Brougham, che egli considerava in parte responsabile della caduta del precedente ministero. Egli agì con grande tatto verso il re, che lo contraddiceva in molte questioni della sua politica, e riuscì a far approvare parecchi progetti importanti, compreso quello dell'English Tithe Bill (il progetto delle decime). Alla morte di Guglielmo IV nel 1837, poiché i whigs erano confermati al potere dalle elezioni generali, il M. conservò la sua carica per guidare e consigliare la giovane e inesperta regina Vittoria. In tal compito riuscì in modo eccezionale e si conquistò la fiducia e l'affezione della regina, presso la quale, a Windsor, passava la più gran parte del suo tempo nel disimpegno dei suoi doveri di segretario. Alla Camera dei comuni M. fu attaccato per l'azione svolta da lord Durham, mandato nel Canada con una missione specicle. La questione irlandese continuò ad offrire grandi difficoltà, benché nel 1838 passasse il progetto di legge sui poveri Irlandesi (Irish Poor-law bill). Nell'anno seguente il governo subì una sconfitta e la situazione divenne imbrogliata per la cosiddetta bedchamber crisis (crisi della camera da letto), cioè per il rifiuto della regina di permettere che la nomina o il licenziamento delle dame addette alla sua persona dipendessero dalle loro idee o relazioni politiche. Per sostenerla in questa questione il M. rimase al potere non essendo riuscito R. Peel a formare un ministero. Verso il 1840 il governo di M. impegnò il paese in guerre con la Persia, con l'Afghānistān e con la Cina, mentre il malcontento cresceva fra le classi lavoratrici in Inghilterra. Nell'estate dell'anno seguente il parlamento fu sciolto, ma il governo non ebbe la maggioranza nelle nuove elezioni e fu costretto a dimettersi. Dopo la caduta del suo ministero, il M. diresse l'opposizione.

Sotto certi rispetti, lord M. apparteneva alla generazione antica degli aristocratici inglesi, nel non osservare troppo le forme e l'etichetta e in certa rozzezza di modi. Ma amante dello sport e della vita all'aperto, aveva nello stesso tempo molto gusto letterario e poteva essere brillante e spiritoso in società. La guida prestata da lui alla giovane regina lo mostra nel suo lato migliore di uomo provvisto di saggezza, di tatto e di sensibilità.

Bibl.: Dict. of Nat. Biog.; H. Dunckley, The Prime Ministers of Queen Victoria, Londra 1890; B. Newman, Lord Melbourne, Londra 1930.